image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Marc Marquez è tornato ancora e stavolta non potete odiarlo: è un monumento al motociclismo

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

28 gennaio 2022

Marc Marquez è tornato ancora e stavolta non potete odiarlo: è un monumento al motociclismo
È quello che è caduto di più, perché ne ha fatto una religione. È quello che si è fatto più male perché, dice lui, se non rischi tutto non puoi avere tutto. Marc Marquez è tornato per l’ennesima volta e non l’ha fatto per i soldi o per la noia, ma perché vive per correre e non potete odiarlo per questo

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Lo scorso novembre, contro ogni previsione, una piccola delegazione di MOW è partita da Milano per andare a vedere l’ultima gara di Valentino Rossi a Valencia. Circa 3.000 chilometri di viaggio in moto, una lunga sosta a casa di Marc Marquez e una serata a bere gin tonic con Fabio Quartararo e Jack Miller. Chi l’avrebbe detto. Una volta arrivati in quel paesino di novemila anime che è Cervera, facilmente etichettabile come la Tavullia di Spagna, siamo entrati nel museo che Marc Marquez ha dedicato alla città. Dentro ci sono tutte le moto con cui ha corso, dalla prima in assoluto - una piccola Yamaha bianca e rosa con le ruote tassellate - fino alle MotoGP con cui ha vinto i suoi sei titoli nella massima serie. Tra una moto e l’altra sono esposte le tute, i caschi e tutti (tutti!) gli 85 trofei conquistati nel motomondiale. Quando guardi quella vetrata scintillante senti le urla e la rabbia, la gioia agonistica di un fuoriclasse, il sudore e la gloria. Nessun altro sportivo del suo livello ha messo in piazza una collezione così, gratuita per ognuno e completa di ogni cosa. Entrare in quel piccolo museo (di fatto una sola, grande stanza) è stato, nonostante tutto, un momento molto intenso. E, con nonostante tutto, intendiamo la superbia con cui Marc ha affrontato in più occasioni la direzione gara, la supremazia con cui ha ucciso il binomio Dovizioso-Ducati ma soprattutto, inutile negarlo, per le sue scelte nel 2015. Di quell’anno ha ragione chi dice che Marc avrebbe potuto anche parlare chiaro una volta finito il mondiale: si, ho fatto il possibile per far negare il decimo mondiale a Valentino Rossi, mi ha attaccato in pubblico e non sono qui per prendere lezioni da un vecchio. Una cosa del genere alla gente sarebbe piaciuta di più.

Uno come Marc Marquez però non lo si può giudicare per questo, non lo si può fare se si ama il motociclismo. Marc ha portato il gomito sull’asfalto in MotoGP e ha collaudato un metodo fatto di cadute a ripetizione per trovare il limite, arrivando ad aggiustare le chiusure d’avantreno a suon di facciate sull'asfalto. Come al Mugello nel 2013, quando è finito dritto nella ghiaia della San Donato a trecento all’ora. Ma a lui non gliene è mai fregato nulla, come non gliene è fregato nulla di Valentino Rossi, dei suoi nove mondiali e del suo pubblico intercontinentale. A lui frega solo di correre più forte di tutti gli altri. Ed è la prima cosa che vorrebbe fare un appassionato, da quelli che scannano sui passi di montagna in tuta integrale ai piloti veri, Valentino incluso.

In questi anni di pandemia Marc Marquez ha visto l’inferno due volte di fila e - che ironia - è arrivato a vederci doppio. Però, va detto, a Jerez prima di cadere stava girando intorno agli altri come un aereo in mezzo ai piccioni. Si pensava non avrebbe più corso e invece è tornato a vincere le gare (tre nel 2021) con una moto poco competitiva. In conferenza stampa, la settimana scorsa, ha ricordato che da quattro anni passa la pausa invernale a raccogliere i cocci rotti durante la stagione. Prima la spalla, poi il braccio, poi di nuovo la spalla, ora la vista. La sintesi è che Marc Marquez ha mangiato merda per due anni e l’ha fatto solo per tornare a correre, ossessionato da quello che per lui è l'unico modo dignitoso di campare.

Quando finalmente è tornato ad allenarsi ha deciso di farlo nel motocross, riprendendo esattamente da dove aveva lasciato a causa della diplopia: sei scemo, avranno provato a dirgli. Ma stato è lui a rispondere, davanti ai giornalisti, che l’ha fatto per esorcizzare la caduta. Finito col cross e con la stampa è andato a Portimaõ per ritrovare la sensazione di viaggiare a trecento all’ora, poi è passato al kartodromo di Aragon con una 600 per mettere alla prova il fisico. Non contento è tornato in motocross per finire sui kart a due tempi. Uno con questa agenda settimanale, se ti piacciono gomme benzina, lo puoi odiare solo per invidia.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Marc Márquez (@marcmarquez93)

I piloti non si misurano con titoli mondiali, il talento e la simpatia. Altimenti Kevin Schwantz non sarebbe l’idolo indiscusso di molti e di Marco Simoncelli non si ricorderebbe nessuno. Il pilota, a stringere, lo si misura con la passione che mette in quello che fa, per la sua voglia di correre e di lasciare un segno. Marc Marquez è tornato per l’ennesima volta e lo ha fatto solo perché ha ancora la fame dell’ultimo degli amatori. Ecco perché insistere dicendo che è un grande pilota ma un piccolo uomo è semplicemente ridicolo: Marc Marquez è un monumento al motociclismo. Ha pagato per tutto il talento che si è trovato tra le mani da bambino, mette tutto sé stesso per essere eccezionale, preferisce vincere che campare. E, anche quest’anno, a chi lo contesta risponderà come Matteo Berrettini agli Open d’Australia: non vi sento.

More

Mattia Pasini: “Punto alla SBK con Ducati, ma passo dal CIV. MotoGP? Pecco favorito, Quartararo rischia di fare come Mir"

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Intervista

Mattia Pasini: “Punto alla SBK con Ducati, ma passo dal CIV. MotoGP? Pecco favorito, Quartararo  rischia di fare come Mir"

Carlo Pernat sibillino: “Il Green Pass gestito dall'Agenzia delle Entrate mi puzza di brutto”

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Il manager che non le manda a dire

Carlo Pernat sibillino: “Il Green Pass gestito dall'Agenzia delle Entrate mi puzza di brutto”

Beltramo: “Basta parlare di Rossi, è finita un’epoca e io tifo Morbidelli. Melandri? Gli è andata bene che ha i soldi”

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Intervista

Beltramo: “Basta parlare di Rossi, è finita un’epoca e io tifo Morbidelli. Melandri? Gli è andata bene che ha i soldi”

Tag

  • Marc Marquez
  • MotoGP

Top Stories

  • IL DOPING DIVIDE IL TENNIS: Il caso Ouhdadi (squalificato per tre anni causa Clostebol), le polemiche per la differenza con Sinner e l’attacco di Kyrgios

    di Giulia Sorrentino

    IL DOPING DIVIDE IL TENNIS: Il caso Ouhdadi (squalificato per tre anni causa Clostebol), le polemiche per la differenza con Sinner e l’attacco di Kyrgios
  • Il venerdì di Le Mans ci ha detto che Marc Marquez userà il telaio nuovo per ammazzare un campionato che Ducati non domina più

    di Tommaso Maresca

    Il venerdì di Le Mans ci ha detto che Marc Marquez userà il telaio nuovo per ammazzare un campionato che Ducati non domina più
  • SINNER VA A ROMA, KYRGIOS NON PERDONA. Nick torna all’attacco contro Jannik e scazza con chi lo difende Jannik. Ci risiamo?

    di Giulia Sorrentino

    SINNER VA A ROMA, KYRGIOS NON PERDONA. Nick torna all’attacco contro Jannik e scazza con chi lo difende Jannik. Ci risiamo?
  • La Formula 1 a Miami fa già casino: i Tifosi contro la Ferrari, le livree speciali… e la rumorosa assenza di Max Verstappen

    di Alice Cecchi

    La Formula 1 a Miami fa già casino: i Tifosi contro la Ferrari, le livree speciali… e la rumorosa assenza di Max Verstappen
  • La misura di Marc Marquez? L’ammissione di Johann Zarco suona di avvertimento per Pecco Bagnaia: “è un pilota molto estremo”

    di Emanuele Pieroni

    La misura di Marc Marquez? L’ammissione di Johann Zarco suona di avvertimento per Pecco Bagnaia: “è un pilota molto estremo”
  • Nadal si lancia in previsioni tra Sinner e Alcaraz e avvisa Jannik per Roma: “Sarà difficile perché dopo un periodo lontano dalle competizioni…”. E sul doping, Musetti, Berrettini e Cobolli…

    di Giulia Sorrentino

    Nadal si lancia in previsioni tra Sinner e Alcaraz e avvisa Jannik per Roma: “Sarà difficile perché dopo un periodo lontano dalle competizioni…”. E sul doping, Musetti, Berrettini e Cobolli…

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Mario Andretti votato al Quirinale: lui accetta la candidatura come Presidente della Repubblica

di Redazione MOW

Mario Andretti votato al Quirinale: lui accetta la candidatura come Presidente della Repubblica
Next Next

Mario Andretti votato al Quirinale: lui accetta la candidatura...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy