In questi giorni i siti, sia italiani che stranieri, stanno raccontando di un possibile debutto di Mattia Pasini nel CIV sulla Ducati del Broncos Racing di Luca Conforti. L’dea, sua e di Conforti, è quella di vincere il campionato italiano - o almeno andarci vicino - per poi trasferirsi in Superbike e lottare per il titolo. Se vedere Mattia Pasini assieme a Michele Pirro, Lorenzo Savadori e soci è una bella prospettiva, pensarlo su di una Ducati per riportare il mondiale delle derivate a Borgo Panigale lo è anche di più. Pasini però, 36 anni lo scorso 13 agosto, ha preferito fare un passo alla volta. D’altronde, ci spiega, “se Max Biaggi ha vinto a 40 anni ne ho ancora quattro per provarci”. Lo abbiamo contattato per ascoltare la sua strategia, per una panoramica sulla MotoGP e, soprattutto, una battuta su nonno Duilio.
È vero che stai pensando alla Superbike?
“È una cosa che deve andare per gradi, come ho detto un avvicinamento al campionato italiano potrebbe essere un bel modo per arrivare al mondo della Superbike e a Ducati, con cui mi piacerebbe correre. È un marchio italiano, prestigioso… un po’ la Ferrari del motociclismo e per un pilota italiano è bellissimo correre per loro. Il primo obiettivo che ho è rendermi conto di quanto potrò essere competitivo nei fatti, non a parole. Io so di poter essere molto veloce, un po’ come sempre, ma non voglio arrivare a fare le cose da raccomandato o perché ho lo sponsor, mi piacerebbe arrivare a guadagnarmi la mia opportunità nel mondiale in base ai risultati”.
Un po’ come ha fatto Scott Redding andando a correre nel BSB?
“Beh, si. Secondo me lui ha fatto un grande bagno di umiltà, perché comunque passare dalla MotoGP al BSB è stato un passo molto rischioso. Lui quella volta si è guadagnato la Ducati ufficiale, io da giocarmi ho anche la carta del pilota italiano”.
Hai anche la carta che forse vai più forte di lui…
“Quello lo devi dire te, non io”.
Il punto di partenza quindi è il Broncos Racing di Luca Conforti nel CIV?
“Si, però voglio conoscermi bene con la squadra sul campo di lavoro per non trovare sorprese più avanti, comunque per adesso le impressioni sono molto buone: andremo a girare questo weekend a Valencia per un primo approccio e sarà un test per conoscerci e capire come andrà durante l’anno. Per adesso Luca mi è sembrato veramente motivato, che crede in me da matti e questa cosa mi fa molto piacere. Per ora procede tutto bene, ma la decisione la prenderò dopo Valencia”.
Starai seguendo il campionato con grande attenzione: chi vince quest’anno in Superbike?
“Bella domanda. Secondo me Rea è da tenere in considerazione perché ha il dente avvelenato per come è andata l’anno scorso, Toprak ha mostrato una crescita incredibile, vediamo se sarà capace di riconfermarsi. Secondo me i nomi sono sempre quei due lì”.
Quindi secondo te Alvaro Bautista non sarà in grado di lottare per il titolo.
“Nella sua storia Alvaro è sempre stato molto veloce, tuttavia sotto alcuni punti di vista è anche un pilota di cristallo. Io lo conosco bene e ci ho corso insieme tante volte, forse è il pilota più veloce lì dentro e con Ducati lo aveva già dimostrato. Deve trovare la giusta serenità, in quel caso può essere anche lui della partita”.
Qualche giorno fa hai postato una foto di tuo nonno, Duilio Pasini… Ce la racconti?
“Ah, è stato bellissimo. È un signore di novantacinque anni ma ne dimostra 65. Nella sua vita ha fatto un po’ tutto ed è ancora lì che lavora, spricca, colleziona, mette a posto, inventa… Non ve lo posso spiegare, bisogna conoscerlo. Fatto sta che gli hanno dato la laurea honoris causa in ingegneria meccanica a 95 anni. Tanta roba”.
Correrai anche con l’endurance quest’anno?
“Non lo so ancora”.
C’è la possibilità di vederti con Valentino Rossi, nella stessa squadra?
“Non dico niente, ma è più difficile del previsto fare qualcosa insieme. E comunque dopo un anno di macchina ho capito che sono ancora troppo in forma per correre in auto, ho ancora qualche anno da giocarmi con le due ruote e non so se me la sento di prendermi un impegno a tempo pieno. Quest’anno collaborerò con Sky, anche per quello servirà del tempo. Probabilmente potrò fare qualche gara spot, quella sì”.
MotoGP 2022: Cosa possiamo aspettarci? Marc che torna a correre, Pecco che va fortisismo, Franco sulla Yamaha ufficiale…
“Dico che Pecco sarà l’uomo da battere. Franco secondo me in questo momento è ancora condizionato dalla parte fisica, dovrà capire come è messo fisicamente e recuperare metà della stagione scorsa che comunque non è roba da niente, se salti tante gare te la porti dietro per un po’. Marc Marquez bisognerà vedere come sta, perché se è quello che abbiamo visto a Misano era davvero a posto. Bisognerà vedere che effetto gli ha fatto la botta in testa. Però dico Pecco sopra a tutti”.
E Fabio Quartararo?
“Mah, non lo so. Secondo me Fabio potrebbe fare anche come ha fatto Mir l’anno scorso e faticare un po’ di più rispetto a quando ha vinto il titolo. Poi c’è da dire che si ritorna verso un mondiale vero, non come quelli del 2020 e 2021. Gare doppie, pochi circuiti, sempre quelli… Il mondiale vero è fatto di venti gare su venti circuiti diversi, non è come fare 16 o 18 gare come quest’anno, quello sicuramente sarà influente soprattutto per chi avrà una moto molto diversa”.