Marc Marquez non ha mai parlato così tanto e chi lo conosce bene dice che è un segno importante, perché significa che è carico e che, finalmente, sente di essere tornato. Anche se nelle ultime uscite, in varie TV spagnole e in alcuni quotidiani, ha sempre cercato di mettere un po’ le mani avanti. E lo ha fatto anche adesso, sulle pagine della testata inglese The-Race, in una lunga intervista con Simon Patterson. “Ci sono dieci o dodici piloti che potrebbero tranquillamente lottare per il titolo – ha detto l’otto volte campione del mondo – io voglio essere tra questi. Le variabili, però, sono tante, a cominciare dalla mia condizione fisica”.
Marc Marquez è consapevole che non partirà nella migliore forma possibile, ma ha già tracciato una rotta: “Ad aprile dovrò essere pronto. Perché è a fine aprile, maggio, quinta o sesta gara che puoi veramente renderti conto di quante opportunità hai di lottare per il mondiale”. Il titolo, almeno un altro titolo, è esattamente ciò che vuole e Marc Marquez non ha nascosto di aver trovato proprio in questo obiettivo le motivazioni per andare avanti, quando tutto gli suggeriva di lasciar perdere. “Prima la spalla – ha raccontato – poi tutto il calvario che ha fatto seguito a quell’infortunio, il ritorno in moto, il dolore, qualche gioia e tanta sofferenza e, infine, il nuovo infortunio all’occhio. E stata veramente dura, soprattutto da un punto di vista mentale: prova a immaginare cosa significa aprire gli occhi e vedere doppio ogni volta. Ma io non ho mai dimenticato qual è il mio obiettivo. E il mio obiettivo è almeno una volta di provare a lottare per il campionato e penso di essere sulla buona strada. Ho ancora 29 anni, quindi ho tempo”.
Come a ribadire che se non sarà quest’anno, allora il 2022 dovrà trasformarsi per lui in una marcia di avvicinamento ad un’altra stagione trionfale. Otto titoli mondiali non gli bastano, ma rifiuta l’affermazione del suo team manager Alberto Puig che appena poche settimane fa si era detto convinto che, al netto degli infortuni, Marquez avrebbe vinto il titolo anche nel 2020 e nel 2021. “Non lo so se sarebbero stati due in più – ha commentato il fenomeno di Cervera – Quindi non posso dire che sono d’accordo con Alberto Puig, perché la verità è che proprio non mi piace parlare con i se. Ma è vero che nel 2020 venivo da un anno davvero bello e in generale mi sentivo davvero bene e la moto funzionava alla grande. Anche l'anno scorso, la moto dell'anno scorso era una moto per vincere un titolo e l'ho detto in alcune interviste. Gli strumenti c'erano, ma poi non si sa mai. Ma il passato è passato”.
Una moto per vincere. Esattamente ciò che Marc Marquez ha chiesto alla Honda, con la nuova RC213V che sicuramente è molto migliorata rispetto al passato, ma che Marc Marquez non sente sua. Tanto che Simon Patterson arriva a chiedergli se si sente tradito o in qualche modo deluso. La risposta di Marc Marquez, però, è netta: “No, assolutamente no – ha detto – E’ esattamente il contrario: sono grato a Honda per questo grande cambiamento. Ma nello stesso tempo dico che ogni cambiamento richiede un periodo di studio. A Sepang ho iniziato con la moto vecchia, ma salendo su questa nuova ho capito subito che era completamente diversa. Sono molto contento, ma dobbiamo lavorare tanto. Al momento non mi adatto - ha ammesso il 93 - Ancora non mi adatto. È vero che tutti gli altri piloti Honda hanno guidato questa moto a Jerez già l'inverno scorso e hanno già avuto modo di adeguare lo stile di guida. E' una moto più grande e non mi sento a mio agio ma quando spingo arriva il tempo e è quello che conta. Sono un pilota che può fare un giro senza sentire il mio miglior feeling sulla moto, ma so che per una stagione devi capire la moto e devi capire di cosa hai bisogno ogni volta. Forse nelle gare faremo degli errori sulla strategia, su come trovare il meglio dalla moto, ma questa è una moto dove il potenziale c'è”..
Qualche errore di comprensione, almeno inizialmente, è quindi messo nel conto, così come è messo nel conto di Marc Marquez che i rivali saranno tanti e determinatissimi, perché la MotoGP di oggi non è più fatta di tante comparse e solo due o tre protagonisti: “Penso che Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia sono i primi nomi che vengono in mente per la lotta al titolo. Sembrano la scommessa più sicura, ma poi ovviamente non si sa mai. Si può dire che i piloti Suzuki in Malesia sono stati impressionanti. Se vedi il ritmo dei piloti Aprilia in Malesia è stato impressionante. Se vedi Enea Bastianini è stato impressionante, se vedi Jorge Martin lo stesso. E’ tutto molto aperto e questo è bellissimo, anche se significa doversela vedere con più avversari”