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Marc Marquez salva la Honda (e affossa i suoi compagni di squadra): “Con la moto 2021 si poteva vincere"

17 febbraio 2022

Marc Marquez salva la Honda (e affossa i suoi compagni di squadra): “Con la moto 2021 si poteva vincere"
Lui non c’è riuscito a vincere il mondiale, perché aveva ben altri guai da risolvere, ma ha comunque vinto tre gare con una moto che, a detta dell’otto volte campione del mondo, aveva qualche problema anche nel 2018 e nel 2019. Un modo per salvare HRC e difenderne il lavoro, ma che diventa inevitabilmente anche una bocciatura, neanche troppo implicita, per Pol Espargarò, Takaaki Nakagami e, di fatto, anche per suo fratello Alex

Alberto Puig lo aveva detto già quando il Team Repsol si è presentato alla stampa: “Marc Marquez avrebbe potuto vincere il mondiale nel 2020 e nel 2021 se non avesse avuto tutti i problemi fisici che ha avuto”. Parole alla Puig, con quel modo lì un po’ arrogante che è finito per far passare le dichiarazioni del manager spagnolo come un voler minimizzare le imprese fatte proprio in quei due anni da Joan Mir prima e Fabio Quartararo poi. Ma anche, inevitabilmente, come un sottolineare con ben poco tatto l’inadeguatezza degli altri piloti della Honda. Interpretazioni, sia inteso, ma interpretazioni che oggi tornano attuali alla luce di nuove dichiarazioni, questa volta rilasciate da Marc Marquez in persona.

L’otto volte campione del mondo, infatti, ha voluto salvare l’azienda per cui lavora e gli ingegneri giapponesi della Honda, recentemente troppo spesso accusati di non aver saputo mantenere la RC213V sul piedistallo del miglior prototipo del mucchio. Solo che è finito, proprio come Puig, su un terreno limaccioso, dove le sue stesse parole rischiano di essere una bocciatura in tronco per Pol Espargarò, Takaaki Nakagami e per il fratello Alex Marquez. Tutti colpevoli, in qualche modo, di non aver saputo vincere con una moto che invece era vincente. “La nuova moto – ha spiegato Marquez – è totalmente cambiata, una vera e propria rivoluzione che non sarebbe avvenuta se lo scorso anno avessimo vinto il mondiale. Ma questo non significa che la vecchia moto non era competitiva”.

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Fin qui tutto normale, se non fosse che poi il catalano ha aggiunto: “Il grande cambiamento è arrivato perché i risultati non sono arrivati, ma qualche problema sulla RC213V c’era già nel 2018 e nel 2019, solo che in quei due anni ho vinto lo stesso. E è chiaro che se vinci non c’è ragione di cambiare. Con la moto del 2021 si poteva vincere il titolo, io, nonostante i problemi, sono riuscito a tagliare il traguardo per primo per tre gare”. Parole, quelle affidate ad Autosport.com dall’otto volte campione del mondo, che potrebbero anche sintetizzarsi così: con la Honda o vinco io o non vince nessuno e quindi diventa necessario cambiare tutto. E’ quello che gli ingegneri giapponesi hanno fatto, con una RC213V che adesso Marc Marquez non si sente più cucita addosso, ma che proverà a sentire pienamente sua sin da subito. Lo ha promesso e Marquez non è uno che non ci si mette di tigna a fare quello che dice. “Ora è il momento di adattare il mio stile a questa moto, ma anche di avvicinare questa nuova moto al mio al mio stile” – forse è proprio questo il regalo che Marquez si farà oggi, nel giorno del suo 29esimo compleanno.

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