La vecchia massima andreottiana vale pure per le corse in moto: a pensare male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca. E non nascondiamo che c’è venuta in mente quando siamo venuti a sapere proprio dalla voce di Marc Marquez che l’idea di avere troppe gare in calendario non piace affatto all’otto volte campione del mondo. Ok, siamo maliziosi e non abbiamo problemi a riconoscerlo, ma avrebbe detto la stessa cosa due anni fa, quando stare sopra la moto a imporre la sua manifesta superiorità era la cosa che sembrava divertirlo di più? Non lo sappiamo, ma sappiamo, piuttosto, quello che ha detto ieri rispondendo alla domanda che è stata posta anche a molti altri piloti del paddock sul calendario a 22 gran premi.
“Per me 20 gare vanno bene – ha ammonito Marc Marquez - 21 l'anno prossimo vanno bene, ma non possiamo continuare così. Ogni anno le moto sono più impegnative fisicamente, se ci sono più gare consecutive si rischia di subire infortuni che incidono sul campionato. Per me 21 possono essere accettabili, anche 22, ma bisogna mettere un limite al numero di gare. Sono d'accordo che dobbiamo andare in paesi diversi, ma se vuoi andare in un nuovo paese, dovrai ridurre le gare in un altro. Devono trovare un compromesso".
Parole, quelle di Marc Marquez, che, a prescindere dalle malizie, sono anche condivisibili, visto che il rischio nella sempre maggiore ricerca della spettacolarizzazione potrebbe essere quello di ritrovarsi a correre quasi tutte le settimane. L’impressione, comunque, è che Dorna, almeno al momento, sia d’accordo con la maggior parte dei piloti e che il limite di cui Marc Marquez ha parlato sarà quello delle 22 gare nell’arco di una stagione. Con buona pace, probabilmente, di una delle quattro tappe spagnole che ormai da anni caratterizzano il calendario. Clamorosamente potrebbe essere Jerez a finire fuori dai giochi, secondo indiscrezioni che stanno circolando in Spagna proprio in questi giorni.
Pensieri, questi, che comunque non riguardano Marc Marquez che si è limitato a dire la sua rispondendo ad una domanda prima di tornare a parlare di ciò che gli interessa davvero: tornare ad essere veloce. “Al momento – ha spiegato – non ci riesco. E’ vero che ci sono stati importanti miglioramenti e sono molto soddisfatto, ma non riesco ancora a guidare come vorrei: sono lento. A Misano 1 ho ottenuto un risultato che non mi aspettavo, cercheremo di fare dei passi avanti. Una top 5 sarebbe un bel risultato. Vorrei essere un po' più veloce sui circuiti giusti".