Il venerdì pomeriggio della MotoGP in Austria è dedicato alle ‘pre qualifiche’, l’unico turno (da sessanta minuti) in cui i piloti lavorano per ottenere l’accesso diretto alle Q2 del sabato. È una delle rarissime volte in cui un pilota della classe regina finisce la benzina prima che finisca la sessione. Succede a Marco Bezzecchi, che neanche a farlo apposta ha appena demolito il record della pista - appartenuto ad Enea Bastianini - di un paio di decimi con un 1:28.533. Succede poi che il GP d’Austria, contro ogni aspettativa, ha visto anche la presenza di un Valentino Rossi appena tornato dai primi giri al Nurburgring con BMW. E succede che quando Marco Bezzecchi finisce la benzina fa qualche centinaio di metri e poi si ferma proprio lì, davanti a quello che solo ieri ci ha raccontato essere per lui “Il numero uno assoluto”.
A quel punto Marco scavalca il guard rail e sale in sella con Valentino, che nel frattempo ha dato un’occhiata alla moto con un gesto automatico, come fregarsi una tartina prima che apra il buffet. Al box Mooney se la ridono, dicendo a Matteo Flamigni che è stato così bravo da mettere la benzina giusta giusta per arrivare davanti a Valentino Rossi.
Bezzecchi racconta così, nell’intervista del dopogara a Sky, la fine del turno: “Che ci siamo detti io e Valentino in scooter? Abbiamo chiacchierato, gli ho chiesto subito due o tre robe. Anzi, appena l’ho visto gli ho chiesto ‘basterà?’, e lui mi ha detto ‘sei primo.. basta, basta’. In realtà abbiamo fatto un errore, non avevamo calcolato di rimanere a piedi. Quando ho capito che era finita la benzina ho pensato ad andare il più lontano possibile per fare meno strada a piedi o per farne fare meno a qualcuno che magari mi sarebbe venuto a prendere. Quando ho scavallato e ho visto Vale ho detto ‘ok, mi fermo qua’”.
Quando viene a parlare in sala stampa è rilassato esattamente come uno appena uscito dalla vasca da bagno. “Non penso di essere il pilota da battere, non ho avuto neanche il tempo di guardare cosa hanno fatto gli altri. Cosa ho chiesto a Vale? Due o tre cose che non ti dico, perché poi mi leggono tutti e tutti mi guardano cosa cazzo gli chiedo”, dice con grande tranquillità.
Gli chiediamo del tempo sul giro, due decimi e mezzo sotto al vecchio record della pista: “Ah, non è male, infatti sono contento. E comunque è solo venerdì, mi fate fare la qualifica? Abbiate un po’ di pazienza”. Poi chiude raccontando una scommessa: “Ne ho fatta una, ma una cavolata. La vedrete se vincerò, non è una roba immediata. I capelli? Non li scommetterei mai”.
È solo venerdì, ma è una frase che dicono solo quelli che arrivano davanti. E qualcosa vorrà pur dire.