Marc Marquez a Zeltweg, Austria, non ha mai vinto, però è sempre andato forte. Tornano a galla, nella memoria degli appassionati, almeno tre domeniche al Red Bull Ring con il 93 protagonista: due battaglie epiche contro Andrea Dovizioso durate sino all'ultima curva dell'ultimo giro (2017 e 2019) e l'ultimo duello Marquez-Lorenzo, andato in onda tra i pendii della Stiria nel 2018 e vinto dal 99 su Ducati. "Furono belle gare perché lottavamo per la vittoria, ma quest'anno non sarà così" - ammette l'otto volte campione del mondo nella conferenza stampa alla vigilia del Gran Premio d'Austria edizione 2023. Una dichiarazione amara, come la smorfia - simile ad un sorriso - dipinta sul volto di Marc mentre pronuncia quelle parole. Quest'anno non sarà così. Le prime prove libere del venerdì mattina non hanno smentito Marquez, che per due volte è andato lungo al tornantino in discesa di curva 4 (la seconda volta, impantanandosi nella ghiaia, è scivolato), che sulla Honda ha provato un nuovo pacchetto aerodinamico, senza che i riscontri cronometrici dessero buone e inaspettate notizie: dopo i primi 45 minuti a Zeltweg Marc è diciottesimo ad un secondo dalla Ducati di Johann Zarco. Impantanato. Un aggettivo che potrebbe riassumere la prima parte del 2023 di Marc Marquez. Impantanato al diciannovesimo posto in classifica, mai a punti nelle gare tradizionali della domenica; spesso infortunato (in nove gare si è rotto tre ossa e lesionato un legamento), altrimenti nel ghiaione a maledire una Honda con cui tenta disperatamente di ricostruire un minimo rapporto di fiducia. Impantanato in un contratto firmato tre anni fa, dal quale vorrebbe liberarsi.
Marc Marquez che nella conferenza stampa del GP d'Austria, a pochi chilometri da Mattighofen, strizza l'occhio a KTM, si complimenta per il lavoro svolto dagli uomini di Pit Beirer, con cui ammette di essere andato a cena per scopi promozionali comuni (sponsor Red Bull), senza - sia chiaro - essersi mai messo a parlare di MotoGP, di contratti, di cifre, del 2024. "Se mi chiedete del 2025 è perché finalmente i rumors sul 2024 sono finiti vero?" - domanda tagliente Marc alla platea di giornalisti presenti a Zeltweg, di fronte ai quali il 93 è costretto a tornare sul presente. E il presente di Marc Marquez significa Honda, quasi sicuramente per altri 18 mesi. Significa sperare che Asaka porti evoluzioni convincenti nei test di Misano di settembre. Significa compatirsi insieme a Fabio Quartararo su Instagram. Significa trarre soddisfazione dalla vita privata, perché intanto quella professionale si è incagliata in uno dei momenti più complicati da quando Marc è un pilota di MotoGP: "Zeltweg è uno dei tracciati in cui non ho mai vinto in passato, proviamo ad approcciare il weekend con un profilo basso e cercare di capire il nostro livello venerdì, e da lì andare di conseguenza. Nella pausa estiva quando mi sono messo ad analizzare la prima parte della stagione ho pensato che mi sono rotto tre ossa e un legamento, e quindi penso sia stato naturale cambiare atteggiamento a partire da Silverstone, dove ho cercato di dimenticare il risultato e trovare il limite del nostro pacchetto senza cadute, che è quello che ho fatto a parte l’incidente di gara con Bastianini. Di certo la nostra situazione è critica, dobbiamo cambiare qualcosa insieme. Dico ‘noi’ perché mi sento parte di questo progetto e voglio il meglio per questo progetto. Come pilota però posso solo valutare i progressi in pista, quando guido la moto, non posso valutare le decisioni che prendono sugli ingegneri o sulle risorse umane al di fuori della pista. A Misano arriverà la nuova moto e dovremo continuare a lavorare. Non c’è fretta per il futuro, per il 2025, dobbiamo capire il livello della moto e dovrò capire anche il mio di livello. Ora in questa seconda metà di stagione devo cercare di migliorare le mie prestazioni e di evitare gli errori della prima parte, poi forse penseremo al futuro”.
"KTM è molto veloce - confessa Marc - stanno facendo grandi risultati. Quando una Casa lavora bene bisogna dirlo, l’ho sempre fatto, anche con Ducati e Aprilia. Dobbiamo capire nel nostro box cosa Ducati, Aprilia e KTM fanno meglio ed eventualmente provare a copiare o migliorare. Non ho attaccato Honda sui social, ho solo risposto a Quartararo che ha provato a spingere Honda dicendo che la nostra moto ha un grip fantastico, così gli ho risposto ‘e allora che dire della tua velocità con Yamaha?’. È stato solo un botta risposta per scherzare, non per attaccare Honda ma per rispondere a Quartararo, con cui ho una buona relazione”. Sulla vita privata e sui matrimoni sempre più frequenti dei piloti (Marini, Rins, Vierge si sono sposati nell'ultimo mese), Marquez non si sbilancia: "Ora la nuova generazione si sposa a 25 anni, prima ci si sposava a 35. Io ho 30 anni, sono nella fascia di mezzo. Adesso ho la mia fidanzata e una stabilità molto buona. Come ho già detto, nella vita privata mi sento davvero bene. Questo mi aiuta molto in questo momento professionale difficile. Quando a casa hai stabilità tutto è più facile”.