Quindici titoli mondiali non bastano per dire che non si hanno più sogni. E’ quello che ci viene da dire dopo la chiacchierata telefonica fatta con Giacomo Agostini, la leggenda delle motociclette. L’abbiamo chiamato, ieri, per sapere qualcosa di più su una triste vicenda di cui è stato testimone (abbiamo raccontato tutto qui), ma è chiaro che, poi, abbiamo parlato anche un po’ di MotoGP.
“Se ti dicessi che non mi piace più direi una bugia. Le corse sono pur sempre le corse e quindi la mia vita e il mio mondo. Però è vero che ultimamente sono stato un po’ critico, perché la direzione che sta prendendo la MotoGP non è quella che mi piace di più”.
Il solito discorso su era meglio prima?
No, non è questione di era meglio o era peggio, perché è chiaro che non si può fermare il tempo e meno che mai si possono fermare il progresso e l’evoluzione. Però il progresso e l’evoluzione si possono indirizzare in un punto piuttosto che in un altro e il punto che è stato scelto non è quello che io immaginavo per il futuro delle corse. Così si rischia davvero di diventare una Formula1 a due ruote, dove il mezzo è distante anni luce da una macchina reale e il pilota finisce inevitabilmente per contare sempre di meno. Che non significa che chiunque è in grado di far andare forte una F1, sia chiaro, ma semplicemente che la differenza non la fa più il più forte.
Recentemente hai definito “aereoplani” le moto della MotoGP attuale…
Perché, non è vero che sembrano aerei? Ali ovunque, aerodinamica esasperata e forme che non sembrano neanche più quelle delle moto che poi si vedono per strada. Un po’ è giusto che sia così, ma da un altro lato si rischia che l’esaltazione della tecnica e di tutto ciò che non attiene strettamente alla parte umana delle corse finisca per far venire meno anche lo spettacolo.
Il problema è la velocità?
Il problema è la ricerca esasperata di performance che sono pazzesche, ma che probabilmente non servono. Il motociclismo che tutti ricordiamo e tutti portiamo nel cuore era fatto con moto da cento cavalli o poco di più. Per fare spettacolo vero non servono potenze esasperate. E, se è vero che la missione ultima delle corse con i prototipi è sperimentare qualcosa che poi finirà sui mezzi di serie, mica possiamo pensare di mettere in strada missili da trecento cavalli e quasi 400 km/h di velocità. Ecco, credo che un attimo dovremmo fermarci un po’ tutti e ragionare seriamente se la direzione presa è giusta o meno, non certo sul fatto che non si debba andare avanti riducendo tutto sull’era meglio prima o è meglio adesso. C’è anche una questione sicurezza di mezzo.
In estrema sintesi, protagonisti delle corse devono restare i piloti?
Sì. E se i protagonisti sono i piloti è un bene per tutti, prima di tutto per lo spettacolo. Oggi il livello è altissimo, i ragazzi che sono in MotoGP sono tutti dei talenti mostruosi, ma qua si rischia che tra vortici, usura delle gomme e necessità di preservarle, scie varie e turbolenze, i piloti non siano più in condizione di inventarsi niente. Quindi che te ne fai del talento se non puoi esprimerlo? Invece lo spettacolo vero lo fanno i colpi di fantasia, la capacità di saper adeguare il pensiero alla strategia più giusta, e chi assiste alle gare vede quelli, anche perché se si va a trecento o a quattrocento non cambia niente per chi guarda da fuori. Poi, per carità, credo che nell’economia di una stagione intera a vincere sia ancora il più forte, ma senza moto non hai modo nemmeno di farti vedere
E il più forte è ancora Pecco Bagnaia?
Sicuramente è il favorito. Sicuramente è quello con la combinazione migliore tra pilota e moto e sicuramente è anche cresciuto tantissimo. Anche rispetto alla passata stagione sembra più sicuro, più calmo, più capace di ragionare come ragiona un campione vero. Dire che Pecco vince solo per la moto che ha è ingiusto, oltre che sbagliato. Anche perché quella moto non la guida solo lui. Ci sono anche altri bei talenti che stanno venendo su, penso che in generale, soprattutto se guardiamo la cosa dal punto di vista degli italiani, sia un gran bel momento per tutti noi.
Sicuramente non è un bel momento per Fabio Quartararo e Marc Marquez…
Stanno soffrendo insieme ai loro marchi, ma il talento di Quartararo e Marquez non si discute. Però Yamaha e Honda sono strutture che hanno sicuramente la forza per venire fuori, se vogliono, da questa situazione. Ma non so quanto tempo ci vorrà
Credi che Marc Marquez non vorrà aspettare e lascerà Honda per vincere ancora?
Non lo so. Non penso che lo farà prima della scadenza naturale del suo contratto – visto che ci sono in ballo mille questioni e, non ultimi, ingaggi faraonici e penali altrettanto alte - e quindi mi viene da dire che ci proverà ancora un'altra stagione con il suo marchio di sempre. Magari, se vede che ci sono progressi e che si sta lavorando nella maniera giusta, sceglie pure di restare oltre. Altrimenti è possibilissimo che si guardi intorno
Destinazione?
E’ presto per dirlo, però, se Marquez decide di andare via dalla Honda, secondo me ci proveranno un po’ tutti a capire se ci sono i margini per portarlo nel proprio box. Insomma, che non ci sia una sella per Marquez mi sembra una cosa poco credibile. Si parla molto di KTM comunque.
In verità s’è parlato anche della possibilità che KTM spinga per occupare i posti lasciati liberi da Suzuki, con un ingresso targato MV Agusta. Praticamente il marchio con cui hai scritto la parte più consistente della tua leggenda…
Solo l’idea di rivedere il marchio MV Agusta in MotoGP mi fa venire i brividi. Cosa vuoi che ti dica? Però ci sono di mezzo mille dinamiche, oltre che i regolamenti, e quindi un conto è che ti dico che l’idea mi emoziona e un altro conto è dire che andrà sicuramente così. Io come andrà non lo so perché, appunto, non sono al dentro di tutte le questioni.
Restando sul sogno, l’idea di vederci proprio Marc Marquez sopra la tua moto ti infastidisce o cosa?
Ma perché dovrebbe infastidirmi? Se MV Agusta tornasse in MotoGP con Marc Marquez pilota io mi metterei a disposizione per tutto, se vuole gli faccio da coach, da manager, da consigliere personale o quello che desidera (ride, ndr). No che non mi darebbe fastidio: Marc Marquez è fenomeno e mi dispiace tantissimo per quello che sta passando dopo quello che ha già dovuto passare. Però adesso non scrivete che Giacomo Agostini ha detto che Marc Marquez andrà in MV Agusta attraverso una operazione guidata da KTM, perché non è quello che ho detto. E’ una voce che ho sentito anche io e di cui s’è parlato molto sulla stampa, però non ho idea su quanto ci sia effettivamente di vero e nemmeno se una cosa del genere sarebbe possibile o meno. Ho detto solo che per me sarebbe un sogno.
Quindi si possono avere ancora sogni anche dopo aver vinto quindici titoli mondiali?
E dove vai senza sogni? Senza sogni non vale la pena neanche scendere dal letto al mattino.