Gigi Dall'Igna era stato chiaro: i piloti dei team privati Ducati che porteranno a casa risultati saranno premiati con aggiornamenti che renderanno leloro Desmosedici più simili a quelle di Pecco Bagnaia e Enea Bastianini. Detto e fatto: Marco Bezzecchi avrà a disposizione, già dal GP d'Italia al Mugello, una nuova frizione che dovrebbe migliorare le prestazioni della Desmosedici2022 soprattutto in partenza. La vittoria a Le Mans, quindi, è valsa al Bez una frizione tutta nuova per la sua moto, con il pilota romagnolo che testerà la nuova componente nel venerdì del Mugello prima di decidere se usarla o meno in gara.
Oltre alla frizione, però, dopo il successo del romagnolo al GP di Francia, in casa Ducati s'è cominciato a pensare in maniera ancora più concreta al futuro, soprattutto perché sul mercato ci sarebbe Yamaha che ha messo gli occhi sul pupillo di Valentino Rossi e che potrebbe passare all'attacco con una offerta economica importante. Non è, però, quello che Marco Bezzecchi vorrebbe. "Io mi sento un pilota Ducati, credo che, anche per caratteristiche, la Ducati sia la mia moto e se proprio devo parlare di sogni non mi vedo su una moto diversa da una Ducati" - queste le parole dette dal Bez in tempi non sospetti. E' chiaro che si tratta di dichiarazioni di circostanza e che la storia delle corse è piena di dichiarazioni che sono finite smentite da contratti a diversi zero. Ducati, però, non ha alcun interesse a lasciar andare senza combattere il giovane pilota italiano e anche Uccio Salucci ha confermato che le parti stanno già parlando.
Di cosa? Prima di tutto di un adeguamento del compenso, visto che comunque oggi il Bez è uno di quei piloti che possono vantare più di una vittoria in MotoGP. E poi di una blindatura pluriennale con la prospettiva di poter seguire le orme già seguite in passato da Danilo Petrucci, Jack Miller, Pecco Bagnaia e Enea Bastianini. Al momento, è chiaro, spazi nel team ufficiale non ce ne sono, visto che i contratti di Pecco e del Bestia scadranno alla fine del 2023 e per Marco Bezzecchi l'ipotesi più facile da immaginare è quella di un passaggio nel Team Pramac. Farebbe coppia con Jorge Martin su una Desmosedici uguale a quella degli ufficiali, buttando di fatto fuori dal mondiale Johann Zarco (per cui sarebbe già pronta una offerta di Ducati per il mondiale Superbike).
Marco Bezzecchi, però, almeno stando a quanto è dato sapere, vorrebbe prendere tempo e aspettare. Non per valutare offerte dagli altri costruttori, ma per capire le reali intenzioni di Valentino Rossi e degli altri che comandano in seno al Team Mooney VR46. In estrema sintesi: il Bez non vorrebbe lasciare il box della squadra di Tavullia, ma a patto che la squadra di Tavullia non lasci la Ducati almeno fino alla scadenza naturale del contratto per la fornitura delle moto: 2025. L'idea a cui si sta lavorando, però, è piuttosto onerosa per Ducati. L'azienda di Borgo Panigale, infatti, dovrebbe coprire l'eventuale aggiornamento dell'ingaggio del Bez (raddoppiando, più o meno, quello attuale) e dovrebbe fornire almeno una Desmosedici ufficiale al Team Mooney VR46, al prezzo, però, di una 2023. Non è una strada impossibile e, anzi, nel paddock sono in molti a sostenere che se Marco Bezzecchi dovesse sorprendere anche al Mugello, i tempi per le firme si annullerebbero nel giro di pochissime ore.