A Phillip Island vengono invertiti gli orari e gli appuntamenti del weekend, ma non cambia l'approccio di Marco Bezzecchi: concentrato, veloce, coraggioso, ma senza mai prendersi troppo sul serio. Così il Bez ha archiviato un discreto e - tutto sommato - normale venerdì di prove in Australia. Costantemente in top ten nella tabella dei tempi e, nelle poche occasioni in cui è stato inquadrato, capace di trasmettere una sensazione di sicurezza e stabilità in sella alla sua Desmosedici GP22. Nessuna acrobazia, nessuno dei guizzi ai quali Marco ci ha abituato è andato in onda nella prima giornata della MotoGP sulle coste del Mar di Tasmania. Tanta concretezza, però: Bezzecchi, oltre ad aver siglato un solido sesto tempo a meno di mezzo secondo dalla leadership di Brad Binder, conquistandosi la Q2 con ampio margine, ha portato avanti una simulazione gara nella quale ha accumulato più di 20 giri sulla gomma posteriore soft. Strategia di lavoro adottata anche da Binder, Martín e Di Giannantonio - tutti più o meno sugli stessi ritmi del 24enne di Viserba, che al termine delle prequalifiche - ai microfoni di Giovanni Zamagni di Moto.it - ha anticipato il tema della scelta delle gomme per Sprint Race e Gara: "Sono messo bene ma dipende dalle temperature: se è caldo come oggi con la soft sarà dura, se è più fresco si può azzardare anche la soft. Senza fare la Sprint mancherà quel feedback lì. Io copierò di brutto Martin e Pecco e... se cannano loro cannerò anche io! (ride)".
Poi Marco ha parlato di quanto Phillip Island sia selvaggia - non solo per il paesaggio - delle sue condizioni fisiche (visti i risultati ci si scorda presto corre con una clavicola operata da dieci giorni) e del cambio di programma imposto da Dorna per evitare che le raffiche di vento a 70 chilometri orari previste domenica compromettano sicurezza e svolgimento della Gara: "Mi aspettavo di faticare di meno...più che il dolore in sé, decisamente meno intenso di una settimana fa, sono gli sforzi accumulati in Indonesia a darmi fastidio. Il vento ed i cambi di direzione che ci sono qua rendono la moto pesante, aspetto che non aiuta la parte destra del mio corpo, dove faccio fatica. Ci sono un po' di buche, ma ho visto di peggio, niente di eclatante. Questa è una pista un po' estrema, si va molto forte, la moto è lanciata, il vento è sempre forte, quindi guidi sempre un po' teso, muscoli contratti, non sai mai cosa aspettarti. Ma a me piace questa pista, ha il suo fascino. Per me molto meglio correre al sabato, perché arrivo con un giorno di prove in meno addosso e quindi non è male. La Sprint ci serve per raccogliere i dati per la gara ma se tutto questo cambio di programma è fatto per la sicurezza per me va bene. Poi, viste le mie condizioni, mi viene abbastanza di culo fare la gara domani (ride)".