Secondo Uccio, Alessio Salucci, sia Marco Bezzecchi che il suo team - e a dire la verità soprattutto quest’ultimo - vivranno meglio questa seconda parte di stagione. Perché dopo le due vittorie di quest’anno (in Argentina e a Le Mans) Marco si è trovato a fare i conti con il prezzo del successo, come un cliché da film americano: lascia gli amici, insegui la carriera. Lui però, che non è americano e viene da Viserba, non ci ha dovuto pensare molto: “Col c***o che me ne vado”, ha detto nel video in cui annuncia un altro anno di contratto con il Mooney VR46 Racing Team. E loro, da Matteo Flamigni in giù, devono aver tirato un bel sospiro di sollievo. Perché lavorare per vincere, chiunque tu sia e qualunque sia il tuo ruolo, è meglio che farlo per un piazzamento. “Non è stata una decisione facile”, ha commentato Marco nella conferenza stampa del giovedì, dove ancora una volta era seduto a fianco a Bagnaia. “Chiaramente la possibilità di avere una moto ufficiale è sempre interessante. Onestamente per quanto mi riguarda il fattore umano in una squadra è fondamentale, ho una relazione col team che per me è necessaria per rendere bene. Non ero sicuro che sarei riuscito a costruire una così bella relazione anche con un altro team in poco tempo, perché ora in MotoGP devi essere competitivo veramente in fretta. Così non è stato troppo difficile per me decidere di rimanere nella squadra . E poi vedere Vale così interessato a me, vederlo spingere per farmi rimanere… per me è stato molto importante, alla fine Vale è Vale e si è preso cura di me per tanti anni. Probabilmente senza di lui oggi non sarei nel mondiale”.
Bagnaia dice di essere d’accordo, scomoda addirittura Marco Simoncelli ricordando quel titolo vinto nel 2008 in 250 senza una moto ufficiale. Bezzecchi poi, in italiano, racconta che l’obiettivo è quello di passare in un team ufficiale nel 2025: “La mia idea è sempre stata quella di rimanere in VR. Se proprio dovessi cambiare vorrei farlo per una squadra ufficiale, senza nulla togliere a Pramac. Quando ho parlato con Vale e Uccio per il contratto avveravamo la possibilità di fare due anni, ma abbiamo deciso di farne uno solo perché molte delle selle factory saranno libere tra un anno e quello è il sogno di ogni pilota, quindi anche l’obiettivo mio e dell’Academy”.
Sul weekend resta poco da dire, se non che Barcellona per certi versi può ricordare l’Argentina, un circuito con poco grip sull’asciutto su cui però potrebbe rovesciarsi una pioggia spaventosa: “Se dovesse piovere vorrei che andasse come in Argentina”, dice Marco con una risata. Poi però torna serio: “Il diluvio non è mai uguale tra una pista e l’altra, io spero sempre per il sole. In Argentina ho fatto bene e a Silverstone la pole, ma se si può girare con l’asciutto l’obiettivo è quello di fare un buon venerdì e mettere le basi per la sprint. Venerdì pensiamo a sabato, sabato a domenica”.