L’aveva detto quando, nel 2020, Franco Morbidelli “rischiava” di diventare campione del mondo e adesso Marco Melandri non s’è fatto problemi a ripeterlo: “Il pilota di un team privato non vincerà mai il mondiale in questa MotoGP moderna”. L’ex campione del mondo è stato lapidario sulle pagine di Motosprint e lo spunto, questa volta, glielo ha offerto la bellissima prestazione di Marco Bezzecchi a Termas de Rio Hondo. Il giovane pilota del Team Mooney VR46 è in vetta alla classifica generale, ma per Melandri non ci resterà fino alla fine.
“Marco – ha spiegato ai colleghi di Motosprint - è cresciuto in maniera esponenziale dalla fine dello scorso anno, risultando molto veloce in tutte le situazioni ed in tutte le condizioni, azzerando gli errori sia in prova che in gara. In Argentina è stato pazzesco: nella Sprint ha fatto le prove generali, e nella gara della domenica ha meritatamente vinto. Per quanto concerne il titolo direi che, dato che è in testa al mondiale: ha le capacità per riuscirci, ma se dovessi scommettere su qualcuno non punterei su di lui. Questo perché non credo che Ducati permetterà ad un team satellite di stare davanti a quello ufficiale”.
Nessun dubbio, quindi, sul talento del pilota, ma poca fiducia nelle dinamiche di una MotoGP in cui comunque il marchio viene prima anche di una bella favola da raccontare. Anche perché in Ducati c’è un titolo mondiale da difendere e l’errore fatto da Pecco Bagnaia a Termas nonè di quelli sopra a cui fare tragedie. “Non penso volesse andare a prendere Bezzecchi perché era ormai troppo lontano – ha affermato ancora Melandri – Probabilmente Pecco ha sbagliato per una sorta di eccesso di concentrazione. Può succedere”.
Quello che non deve succedere, invece, è altro e per Marco Melandri è molto chiaro: la sicurezza sta venendo meno ogni anno di più. “E' una problematica esistente da anni ormai – ha concluso - Il peso, l’inerzia e la velocità delle moto attuali non sono assolutamente rapportati correttamente alle vie di fuga di nessuno degli attuali tracciati. Le MotoGP di oggi sono arrivate ad un livello che quasi non ha senso. Anche dal punto di vista estetico, dato che non sembrano nemmeno più delle moto. Quanto alla Sprint a me sta piacendo, è una formula che ti porta a dare tutto, ma trovo sminuente nei confronti dei piloti che ogni contatto venga investigato, anche perché gli organizzatori vanno alla continua ricerca dello spettacolo, salvo poi mettere in croce ogni soprasso aggressivo. Lo Stewards Panel dovrebbe preoccuparsi piuttosto di rendere sicure le piste, dato che ora non lo sono. Sulle faccende relative alle piste i piloti dovrebbero parlare tra di loro e mettersi d'accordo”.