“Se vince sarà merito suo, se perde sarà colpa della mia moto. No, non prenderei Marc Marquez” – A dirlo non è stato un tifoso del bar, ma Stefan Pierer, di KTM. E’ la risposta che il CEO dell’intero reparto racing della casa austriaca ha dato ai colleghi di Speedweek che, complice il weekend di gara a Austin, hanno chiesto in giro ai diretti interessati se vorrebbero o meno Marc Marquez sulle loro moto.
Cominciando, appunto, da KTM, visto che ultimamente si parla con sempre maggiore insistenza di un intreccio di mercato fortemente spinto da RedBull per portare il 93 in KTM e Pedro Acosta sulla Honda del Team Repsol. Una trattativa che secondo fonti spagnole sarebbe in piedi ormai da tempo, ma che Pierer con poche parole sembra aver stroncato senza appello. Facendo passare Marc Marquez più come un problema che come una possibile risorsa per provare a vincere un titolo mondiale.
La stessa cosa di Pierer, anche se con parole differenti, l’avrebbe detta sempre ai colleghi di Speedweek il CEO di Aprilia, Massimo Rivola: “Assumere un Marc Márquez non è nel mio stile - ha detto l’italiano - Abbiamo contratti con tutti e quattro i piloti fino alla fine del 2024 e abbiamo davvero piena fiducia in loro. Devo anche tenere conto del budget". Insomma, Marc Marquez è fortissimo, ma costa troppo e investire su di lui potrebbe rappresentare un rischio troppo alto per tutti. Compresa Yamaha, che pure non avrebbe problemi a sostenere un ingaggio faraonico, ma che per voce di Lin Jarvis ha già detto di non avere selle a disposizione per nessuno, tanto che fanno fatica a tenere buono Toprak Razgatlioglu. “Non vedo posto per Marc in Yamaha” – ha detto perentorio l’inglese.
Non ci sono, invece, dichiarazioni fresche da parte di Ducati, ma già in passato sia Davide Tardozzi che Paolo Ciabatti avevano chiuso le porte al fenomeno di Cervera. Puntando sul fatto che ormai ha superato i trent’anni e che la politica di Ducati, dopo l’esperienza con Jorge Lorenzo, è quella di far crescere piloti in casa. Pare assurdo, però, che se davvero Marquez stesse valutando di dire addio alla Honda nessuno si faccia sfiorare dall’idea di provare a mettere le mani su quello che ancora oggi è, almeno come talento, il pilota più veloce e vincente tra quelli in attività. E’ vero anche, come sottolineano i colleghi di Speedweek, che i tanti infortuni con cui Marquez ha dovuto fare i conti in questi anni rappresentano una grande incognita, così come a pesare potrebbe essere anche il carattere del 93: uno che non ammette rivali in squadra e che vuole riconosciuta la sua leadership assoluta. Risultato? Marc Marquez ha solo due strade davanti: restare in Honda e sperare che gli ingegneri giapponesi gli mettano a disposizione una moto competitiva, oppure appendere definitivamente il casco al chiodo. Francamente, però, vorremmo proprio vedere se e quanti farebbero ancora “gli schifati” se Marquez decidesse davvero di voler cambiare aria…