Quando non ci si capisce più niente bisogna provare a mettere in ordine le poche certezze che si anno. Così, come un elenco che magari, poi, restituisce un’immagine più chiara della situazione o delle prospettive. Vale per la vita, vale pure per la MotoGP e quindi per Marc Marquez. Ieri ha annunciato che non sarà a Austin, perché la mano a cui si è dovuto operare dopo l’incidente di Portimao non è ancora completamente guarita. Questa è la versione ufficiale e ci sta. Se lo dicono, evidentemente, è perché è così. Però nell’epoca dei complottismi a ogni costo qualche pensiero un po’ malizioso e non del tutto campato per aria è venuto anche a noi eleggendo un po’ qua e là sui social sono stati parecchi gli spunti su una “presunta altra verità” su Marc Marquez. Così abbiamo provato a metterli in fila. Marc Marquez ha deciso di operarsi alla mano dopo Portimao, saltando quindi l’Argentina, proprio perché ci sarebbero stati poi i tempi per un recupero non troppo lampo a Austin. Invece sembra che quei tempi non sono bastati. Oppure c’è altro che Marc e i suoi non dicono?
In primo luogo c’è l’eterna incognita della diplopia. Anche Carmelo Ezpeleta, a inizio stagione, aveva detto: “Di Marquez non mi preoccupa il braccio, mi preoccupa la diplopia”. Oggi quella frase torna alla mente, perché pure la manovra fatta a Portimao potrebbe, in qualche modo, essere la conseguenza di una problematica agli occhi che porta a calcolare male le distanze e quindi i tempi di frenata. E’ noto che la diplopia non guarisce mai del tutto o che, più precisamente, può ripresentarsi in qualunque momento. Non è del tutto improbabile, quindi, supporre che, al di là del recupero della mano, per Marquez si rendano necessari ulteriori giorni di occhi a riposo e che la decisione di saltare Austin dipenda più da questo che dal recupero post operatorio.
Stesso discorso potrebbe valere per il braccio, operato ben quattro volte negli ultimi due anni e mezzo. E’ vero che l’intervento fatto negli States dovrebbe essere stato risolutivo, ma è vero pure che Portimao è stato il primo vero confronto del nuovo Marquez con un fine settimana di gara e con lo sforzo fisico di un format che adesso non prevede più solo il GP della domenica. Quel braccio è mai realmente tornato pienamente funzionale? Oppure Marquez ha dovuto accorgersi, suo malgrado, che non riesce più a guidare come un tempo? A chiederselo non sono solo i soliti complottisti o appassionati dei social, ma anche qualcuno del paddock. Non è da escludere che l’otto volte campione del mondo possa aver avuto bisogno di ulteriori e approfonditi controlli per capire se davvero quanto fatto dagli specialisti negli States lo metterà concretamente nelle condizioni di vincere ancora.
Uscendo dalla sfera sanitaria, poi, tra le ipotesi del complotto secondo cui Marc Marquez non mancherà a Austin per la mano ancora non recuperata, c’è pure la questione Honda. Sono in molti, soprattutto in Spagna, a raccontare di un Marc Marquez delusissimo dalla moto che gli ingegneri giapponesi hanno sviluppato per lui. Non riesce a guidarla come vorrebbe e la RC213V è oggettivamente indietro rispetto alla Desmosedici, ma anche alla RS-GP di Aprilia e alla stessa KTM. Questo avrebbe portato a una rottura dei rapporti che, almeno a sentire le indiscrezioni che circolano, sarebbe ormai insanabile. Che Marc Marquez e Honda arrivino a separarsi prima del tempo? E che la decisione di non essere a Austin sia solo un tentativo di prendere tempo prima di un qualche clamoroso annuncio? Improbabile, ma non del tutto impossibile, anche se si fa davvero tanta fatica a pensare che uno come Marquez possa non scegliere di decidere di non scendere in pista in assenza di un qualche altro tipo di impedimento. In corso, stando a quanto è dato sapere, c’è una trattativa per un passaggio in KTM con la benedizione di RedBull,ma si tratterebbe, comunque, di un cambio di sella da fare non certo a stagione in corso, ma alla fine di questo 2023 e comunque in anticipo rispetto al contratto di Marquez che invece scadrà nel 2024.
L’ultima ipotesi complottista è, poi, quella della clamorosa protesta. La gestione della penalità, annunciata prima per l’Argentina e poi corretta “al primo GP che disputerà” ha creato non pochi mal di pancia, ma la decisione dei commissari d’appello non è ancora arrivata. Marquez, secondo la più fantasiosa delle teorie complottiste, quindi, avrebbe deciso insieme a Honda di saltare il GP delle Americhe per dimostrare che, senza di lui, lo spettacolo tanto perseguito da Dorna verrebbe comunque meno. Francamente, però, qua ci sembra di essere alla pure fantascienza. Per carità, tutto è possibile e nessuna delle ipotesi fatte (tranne l’ultima) è totalmente assurda, ma per il momento – e anche per il bene della MotoGP – preferiamo stare alla verità dichiarata: Marc Marquez non sarà a Austin a causa di una mano operata e ancora non guarita. Dobbiamo crederci, così come, nel 2020, abbiamo creduto alla storia della piastra rotta mentre Marquez apriva una finestra!