I comizi di Giuseppe Conte in Calabria hanno aperto lo spazio alle contestazioni di chi, in primis gli artisti, non possono tornare lavorare a causa delle disposizioni governative. La contraddizione è palese: su di un palco, davanti ad una folla ammassata e con un microfono in mano, è possibile starci soltanto per propaganda politica. Non per un concerto né, tantomeno, per uno spettacolo teatrale. Il settore è fermo da ormai due anni e in molti hanno attaccato Conte, al punto che il post dell’ex premier ha fatto registrare (nel momento in cui scriviamo) oltre 13 mila commenti a fronte di una media vicina ai mille per gli altri contenuti.
Oltre a cantanti e artisti, anche il mondo delle due ruote, da Luca Salvadori ad Alberto Naska, ha criticato la situazione. Non ultimo Marco Melandri, che ha scritto “Se la cima della piramide in Italia è questa, inutile stupirsi…”. Così lo abbiamo contattato per farci raccontare il suo punto di vista e scambiare due parole sul motomondiale: “Lo dico sinceramente - ha risposto Marco - io di politica non parlo perché non ne so nulla. Però questa è una storia ridicola. Quello che mi fa impazzire è che la gente prende la malattia e la trasmette anche con il vaccino. Se uno vuole vaccinarsi ben venga, ma secondo me - lo sottolineo - dev’essere libero di decidere". Poi continua: “C’è gente che viene da me a fare le foto, si leva la mascherina, mi abbraccia e dice “ho il vaccino!”. Cazzi tuoi, ancora peggio… potresti avere la malattia e non lo sai, non è che con il vaccino sei il padrone del mondo. È ridicolo. Siamo obbligati a fare qualcosa che comunque non ferma l’epidemia. Questa è una roba ridicola e in tutto il mondo siamo solo in Italia a farla, i francesi la stanno togliendo”.
Nel frattempo la MotoGP è in pista a Misano per due giorni di test, dopo i quali tornerà alle corse il prossimo 3 ottobre ad Austin, per il GP delle Americhe: “Per quanto riguarda cose più serie, quindi il motociclismo - ha scherzato Melandri - Pecco è in una forma strepitosa, la cartina tornasole a mio modo di vedere sarà l’America. Perché potrebbe essere una pista un po’ difficile per Ducati, con tante buche e molto guidato, ma un Pecco così in forma potrebbe stupire anche in piste dove sulla carta la moto non funziona. D’altra parte Quartararo è incredibile. Non sarà facile perché non sbaglia e nei momenti difficili è sempre lì. A Misano per esempio sapeva che non l’avrebbe mai passato, ma ha comunque voluto fargli vedere che era lì e che non avrebbe mollato. Sono sicuramente i due che adesso sono una spanna sopra gli altri”. Ha concluso il ravennate.