image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Marco Melandri: “L’anno prossimo
farò solo il telecronista e sulla
MotoGP vi dico che è nata una stella"

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

7 settembre 2020

Marco Melandri: “L’anno prossimo farò solo il telecronista e sulla MotoGP vi dico che è nata una stella"
Dal Mondiale in Superbike in sella alla Ducati Barni alla MotoGP, passando per le rimpatriate con quei piloti di un motociclismo “che non esiste più”, fino ai temi della sicurezza in pista e alle prospettive di futuro tra televisione e famiglia. Marco Melandri si racconta e confida: “C’è un pilota che seguo da quando era ragazzino e che darà filo da torcere a tutti nel motomondiale”

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Marco Melandri è in macchina, si sente dal quel fruscio tipico dei vivavoce. Da Aragon, dopo questo week end di gare, è già tornato, ma sta guidando dopo una giornata di allenamento in bici. “È stato un altro fine settimana deludente – ci racconta – mi dispiace, perché con il team stiamo lavorando veramente tanto, tentiamo di tutto ogni volta, ma il tempo è poco e le soluzioni che adottiamo non sempre si rivelano efficaci”.

Cosa è che manca?

In verità i test. Sono quelli che mi mancano e che ci stanno mancando. La moto è molto rigida ed io ho sempre preferito moto più morbide, non è questione di motore o cosa, ma di sensazione in sella. Ci sarebbe bisogno di qualche giorno pieno di lavoro senza la pressione della qualifica e delle gare, per battere strade totalmente nuove e che così, nei soli turni dei fine settimana di gara, non possiamo permetterci di battere.

Ma quale è nello specifico il problema maggiore?

Non ce ne è uno dominante su altri. Ad esempio, in ogni gara ho modificato la mia posizione in sella, ma è chiaro che questo richiede settaggi differenti ogni volta. Chiaramente non è colpa di qualcuno, anzi mi trovo benissimo nel team, ma i test sono importanti proprio per queste cose e noi non abbiamo avuto modo di farne. Dovremmo, probabilmente, anche abbandonare un po’ le indicazioni che ci arrivano dalle altre Ducati, perché le sospensioni che montiamo noi sono diverse e quindi non è detto che settaggi che si rivelano funzionali e performanti su altre Ducati come la nostra possano esserlo anche per noi. Però mi dispiacerebbe se si scambiassero queste mie dichiarazioni per polemica, è solo una presa di coscienza. Stiamo lavorando veramente tanto, tutti, ma i risultati fanno fatica ad arrivare. Comunque mai arrendersi.

Visualizza questo post su Instagram

Grande serata con grandi manici... Guardando questa foto dovrei pensare a quante belle gare, podi, gare vinte e campionati vinti e persi. Invece mi vengono in mente quante moto abbiamo demolito in giro per il mondo... 😂😂😂🤦🏼‍♂️🤦🏼‍♂️🤦🏼‍♂️ What a big night!! Seen this pic i should think about how many races we did, podiums, wins, championship win and lost.. Indeed i think about many bikes we destroyed all around the world... 😂😂🤦🏼‍♂️🤦🏼‍♂️ . . . #mm33 #friends #riders #champion #crash #bike #destroyed #worldsbk #motogp

Un post condiviso da Marco Melandri (@marcomelandri33) in data: 2 Set 2020 alle ore 1:02 PDT

A proposito di atteggiamenti tutt’altro che arrendevoli, qualche giorno fa hai pubblicato una foto con Checa, Barberà e Xaus, altri tre che non mollavano mai…

Sì, nella pausa tra Aragon1 e Aragon2, insieme anche agli altri del team Barni abbiamo fatto una rimpatriata ed è stata una serata straordinaria. Perché sono venuti fuori aneddoti incredibili, di un motociclismo che non c’è più nonostante non sia così distante nel tempo. Prima c’era una vita anche oltre il paddock, c’erano legami, o anche rivalità personali, tra i piloti, con i meccanici e gli uomini del box. Oggi è tutto più freddo. Mi fa un po’ impressione parlare in questi termini, perché poi sono discorsi che si fanno da sempre, ma in pochissimi anni è cambiato veramente tanto e quando altri piloti faranno in futuro delle rimpatriate, ammesso che ne faranno, non avranno certamente ricordi così belli di momenti di condivisione di cui parlare. Ben venga l’atletismo, ma forse un po’ di umanità ci stava ancora più che bene nel motorsport. Forse in questo la Superbike è migliore della MotoGP.

Lì ora il tema caldo sono sicurezza e regolamenti e i piloti non sembrano molto uniti. È solo una impressione?

Non so se siano uniti o meno e non so nemmeno quante decisioni siano in realtà dettate da sponsor o da ‘trattative politiche’, ma di sicuro quello che sta succedendo non va bene. Sulla questione dell’asfalto verde e di quello che accade in particolare in Moto3 e Moto2 mi sono già pronunciato e resto dell’avviso che tornare all’erba fuori dal cordolo sia la soluzione migliore. I piloti cambierebbero immediatamente i riferimenti, perché se la ruota ti finisce nell’erba o cadi o perdi comunque un sacco di tempo. Così, invece, finiscono inevitabilmente per approfittare di quella che in qualche modo è una opportunità, anche se poi si è sottoposti a un giudizio. Anche l’ipotesi di verniciare l’asfalto con prodotti a bassa aderenza è a mio avviso pericolosa, perché in condizioni di bagnato sarebbe come andare sul sapone. Infine, le decisioni in capo ad una sola persona sarebbero da evitare, non perché ci sia malafede o incompetenza, ma perché siamo umani e tutti possono sbagliare o valutare un episodio in maniera non corretta.

Restando in MotoGP, al di là di quello che accade sul verde e in generale fuori dalla pista, cos’ha da dire Marco Melandri su quello che succede in pista?

È sempre avvincente e quest’anno, complice la sfortuna di Marc Marquez, il mondiale è apertissimo.

Pronostico?

No, su quest’anno non lo faccio. Ma te ne faccio uno più a lungo termine. C’è un ragazzo che seguo sin da quanto era piccolino perché mi aveva impressionato con il suo modo di guidare e, soprattutto, con l’atteggiamento sempre serio e non troppo stravagante tenuto giù dalla moto. Ecco, quel ragazzino oggi è cresciuto e due domeniche fa, al RedBull Ring, ha vinto la sua prima gara. Parlo di Miguel Oliveira, uno forte davvero, che darà filo da torcere a tutti nelle prossime stagioni. Non lo dico oggi perché ha vinto, è da tempo che ho scommesso su di lui. Mi piace moltissimo ed attualmente è la vera stella nascente del Circus. A febbraio scorso dissi questa cosa anche durante una trasmissione di Dazn.

Per quanto riguarda Ducati, Marco Melandri per la sella della moto ufficiale scommetterebbe su Francesco Bagnaia o su Joahnn Zarco?

Al di là delle mie scommesse, che lasciano il tempo che trovano, credo che la scelta di Ducati andrà nella direzione di Pecco Bagnaia. È stato molto sfortunato, con la caduta che gli è costata l’infortunio che, probabilmente, ha rimesso in discussione qualcosa che forse era già deciso. Senza quell’infortunio credo che non ci sarebbe stato alcun ballottaggio. Ma Bagnaia è italiano, è giovane ed ha già condiviso il box con Jack Miller, credo che alla fine la scelta ricadrà comunque su di lui.

Con Dazn è entrata nella tua vita anche la Tv, come ti trovi?

Benissimo e non lo avrei mai pensato. È una esperienza straordinaria, condivisa con ragazzi giovanissimi: pensa che anche lì sono praticamente tra i più vecchi. Stiamo cercando di portare avanti un modo nuovo di commentare le gare, di parlare di motorsport e i risultati stanno arrivando. Per quanto mi riguarda vorrei riuscire a esprimere le sensazioni dei piloti, far capire che ciò che accade dentro al box o, ancora di più dentro al casco, può saperlo solo un pilota e nessun altro.

Ma quindi il tuo futuro è da pilota o da telecronista?

Da telecronista. Io avevo già preso la mia decisione di chiudere con le corse, però sentivo che un po’ la pista, il clima della gara, mi mancavano, come se non avessi dato una coda degna alla mia carriera. Quest’anno si sono in qualche modo allineate le stelle per rispondere a quella sensazione: il mondiale più corto, piste che mi piacevano, un team valido ed ho scelto di esserci ancora. Le corse sono il mio presente, ma non saranno il mio futuro. Ho un’età, bisogna prendere coscienza che il tempo non fa sconti a nessuno.

Vedi anche

Ciò che la vittoria (e la storia) di Michael Ruben Rinaldi insegna a un adolescente

Vedi anche

Manuela Raffaetà: Marco ha gli occhi della tigre

Vedi anche

Superbike: Ducati impera e Melandri impressiona, mentre Bautista la spara grossa

Tag

  • Ducati
  • Interviste
  • Marco Melandri
  • Miguel Oliveira
  • MotoGP
  • SBK 2020
  • Superbike
  • video

Top Stories

  • IL DOPING DIVIDE IL TENNIS: Il caso Ouhdadi (squalificato per tre anni causa Clostebol), le polemiche per la differenza con Sinner e l’attacco di Kyrgios

    di Giulia Sorrentino

    IL DOPING DIVIDE IL TENNIS: Il caso Ouhdadi (squalificato per tre anni causa Clostebol), le polemiche per la differenza con Sinner e l’attacco di Kyrgios
  • Il venerdì di Le Mans ci ha detto che Marc Marquez userà il telaio nuovo per ammazzare un campionato che Ducati non domina più

    di Tommaso Maresca

    Il venerdì di Le Mans ci ha detto che Marc Marquez userà il telaio nuovo per ammazzare un campionato che Ducati non domina più
  • SINNER VA A ROMA, KYRGIOS NON PERDONA. Nick torna all’attacco contro Jannik e scazza con chi lo difende Jannik. Ci risiamo?

    di Giulia Sorrentino

    SINNER VA A ROMA, KYRGIOS NON PERDONA. Nick torna all’attacco contro Jannik e scazza con chi lo difende Jannik. Ci risiamo?
  • La Formula 1 a Miami fa già casino: i Tifosi contro la Ferrari, le livree speciali… e la rumorosa assenza di Max Verstappen

    di Alice Cecchi

    La Formula 1 a Miami fa già casino: i Tifosi contro la Ferrari, le livree speciali… e la rumorosa assenza di Max Verstappen
  • La misura di Marc Marquez? L’ammissione di Johann Zarco suona di avvertimento per Pecco Bagnaia: “è un pilota molto estremo”

    di Emanuele Pieroni

    La misura di Marc Marquez? L’ammissione di Johann Zarco suona di avvertimento per Pecco Bagnaia: “è un pilota molto estremo”
  • Nadal si lancia in previsioni tra Sinner e Alcaraz e avvisa Jannik per Roma: “Sarà difficile perché dopo un periodo lontano dalle competizioni…”. E sul doping, Musetti, Berrettini e Cobolli…

    di Giulia Sorrentino

    Nadal si lancia in previsioni tra Sinner e Alcaraz e avvisa Jannik per Roma: “Sarà difficile perché dopo un periodo lontano dalle competizioni…”. E sul doping, Musetti, Berrettini e Cobolli…

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ciò che la vittoria (e la storia) di Michael Ruben Rinaldi insegna a un adolescente

di Antonio Cicerale

Ciò che la vittoria (e la storia) di Michael Ruben Rinaldi insegna a un adolescente
Next Next

Ciò che la vittoria (e la storia) di Michael Ruben Rinaldi insegna...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy