Felipe Massa, che di Ferrari ne ha viste e guidate diverse in carriera, parla della nuova monoposto da Formula 1 fresca di presentazione. Il brasiliano, come un po' come la maggior parte dei tifosi, si focalizza sull'estetica della Rossa, sperando che poi sia veloce, che in fondo è l'unica cosa che conta.
"Difficile farsi un'idea. Il mio augurio - le parole di Massa riportate dalla Gazzetta - è che Mattia Binotto sia riuscito a rendere la squadra più efficiente. Facile immaginare che Red Bull e Mercedes siano avanti, ma con simili cambiamenti di regole, le sorprese possono capitare. Basta scovare qualcosa e ti ritrovi davanti. Il primo pensiero dopo una presentazione è sempre lo stesso: sarà vincente. E visto che non ci si riesce da un po' di anni le aspettative sono maggiori".
Il brasiliano in otto anni a Maranello ne ha viste di tutti i colori (o meglio, di sfumature di rosso) e ha ammesso candidamente quali sono state le sue auto preferite, senza nascondere la più brutta: "Io ero rimasto a bocca aperta quando ho visto le vetture del 2006, 2007 e 2008. Ma è successo di sorprendersi per quanto le macchine fosssero brutte, come nel 2009: avevano un aspetto terribile per colpa dei regolamenti. In quei casi le osservi e preghi 'Mamma mia, speriamo che i tecnici abbiano azzeccato qualcosa'. Purtroppo non fu così, quella vettura è stata una delle peggiori che ho guidato".
Quindi Massa, uno che ha corso con campioni come Michael Schumacher, Kimi Raikkonen e Fernando Alonso (sfiorando un titolo nel 2008 in circostanze che ancora gridano vendetta), dice la sua sui suoi eredi: "Il problema della Ferrari non sono i piloti. Sono forti, bravi e vicini come prestazioni. Lavorano bene insieme anche se ovviamente cercano di battersi. Carlos ha aiutato Charles a crescere, lo ha spinto a lavorare ancora di più. Lo spagnolo vive lì a Maranello, va ogni giorno in fabbrica. I piloti di oggi sono abituati a non girare. Certo sentiranno l'ansia di guidare, di capire se c'è feeling. In questo il simulatore non basta".