Un 1-2 nelle prove libere del giovedì, a Montecarlo, per Charles Leclerc e Carlos Sainz è la cosa più vicina al miracolo a cui oggi possano pensare i ferraristi. Soprattutto se, presi da un briciolo di razionalità, guardano gli sviluppi portati in pista dagli uomini di Maranello e l'enorme passo avanti fatto rispetto a un 2020 disastroso e da dimenticare. Tutti sanno che Montecarlo è un caso unico, una pista che poco somiglia alle altre, e un campo di battaglia ideale per chi - come la Ferrari - è competitiva nelle curve lente.
Monaco però è la terra dei sogni, e oggi più che mai la Ferrari e i ferraristi hanno bisogno di sognare. Perché si sa, l'obbiettivo è il 2022 con le nuove regole tecniche e un nuovo ciclo che inizierà, ma il 2021 è appena iniziato e i tifosi non possono perdere passione e speranza.
I piloti sono competitivi, il lavoro fatto è stato tanto, la sfida per il mondiale non c'è (non fatevi strane illusioni) ma il divertimento sì, e un buon risultato a Montecarlo, un podio o addirittura il sogno di una vittoria, sarebbero linfa vitale per tutti, anche in ottica futura.
Arrivano i complimenti del campione del mondo Lewis Hamilton, felice di rivedere la Rossa competitiva, e le confessioni di Lando Norris, ex compagno di squadra di Sainz: "Carlos mi ha detto - ha ammesso il pilota della McLaren - che pensa di poter lottare per la vittoria qui a Monaco". Un'ammissione da brividi alla schiena per i tifosi del Cavallino in giro per tutto il mondo.
E in questo clima di speranza, divertimento e passione ritrovata, arriva Mattia Binotto a rovinare la festa. Che è un po' come il PD: ha questa innata capacità di dire sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato. Esattamente come Enrico Letta che parla di Patrimoniale proprio ora, con un'Italia che ancora non sembra vedere la fine della pandemia dopo un anno e mezzo di sacrifici e rinunce, così Mattia Binotto sceglie un giovedì di speranza, il primo dopo oltre un anno di risultati da dimenticare, per ricordare a tutti che la Ferrari non è in lotta per il titolo e che l'obbiettivo è il 2022.
Lo sappiamo, verrebbe da dirgli, lo sappiamo tutti benissimo.
In casa Ferrari non fanno che ripeterlo da inizio 2020 e chiunque segua la Formula 1 sa perfettamente che non avrebbe senso per il team concentrare tutte le energie su questa stagione, e su un progetto che è alla fine di un ciclo. Ma proprio perché tutti conoscono fin troppo bene quali siano le aspettative della Rossa, serviva proprio ricordarlo nel giorno di un 1-2 che fa sperare, almeno un po', in un piccolo sogno come un buon risultato al Gran Premio di Montecarlo?
No, ovviamente non serviva. Parlare di 2022 ai ferraristi oggi è come parlare di nuove tasse agli italiani. A Montecarlo splende il sole, Leclerc e Sainz sono felici, competitivi, hanno voglia di dimostrare qualcosa. Ci sarà tempo per parlare di futuro e di sacrifici, di sviluppo e di tutto il resto. Godiamoci il sogno di Monaco, e a tutto il resto penseremo poi.