Il 2020 di Maverick Vinales in MotoGP assomiglia ad un giro sulle montagne russe. Sarà che il padre l’ha chiamato come Top Gun, sarà il calendario così atipico a causa del Covid o magari sarà soltanto a causa delle nuove Michelin, fatto sta che lo spagnolo è il pilota più incostante sulla griglia di partenza, perlomeno tra i top rider. In prova spesso convince, ma allo spegnersi del semaforo sembra tirare un dado per decidere la posizione d’arrivo. Ha vinto una gara ed è in lotta per il titolo (a -19 dalla vetta) ma le occasioni sprecate si accumulano assieme alle parole pesanti nei confronti della squadra. La sensazione è che Maverick stia rimpiangendo più del dovuto la sua sella in Suzuki e che, giorno dopo giorno, stia progettando un’evasione silenziosa verso la libertà.
Recentemente il pilota di Figueres è stato intervistato sulla sua stagione, sulle possibilità di vincere il titolo e sulle critiche che gli sono state mosse in questi mesi. Lui ha risposto con sincerità, ma non ha risparmiato qualche frecciatina a chi di dovere. Ecco cosa ha detto a motosan.es.
In questa stagione stai lottando per trovare una soluzione ai problemi che ti sei trascinato praticamente dall'inizio. Pensi che sia più un problema di guida o un problema Yamaha?
La verità è che più che un problema è una caratteristica della moto, quindi è davvero complicato da gestire. Cerco di adattarmi il più possibile, ma ci sono momenti in cui non ci riesco e diventa difficile ottenere il massimo da quello che abbiamo. Ovviamente ci sono fine settimana migliori di altri, ma non capita mai un fine settimana in cui possiamo davvero sfruttare la moto al massimo delle nostre potenzialità.
A Misano tutti hanno parlato della tua superiorità, hai vinto la gara con incredibile maestria. A Barcellona però hai avuto gli stessi problemi degli appuntamenti precedenti. Cosa cambia così in fretta da renderti imprendibile in una gara e sofferente in quella dopo?
Lo scarso grip sulla gomma posteriore. Alla fine la nostra moto funziona molto in base al grip, se c'è grip la moto funziona molto bene, ma quando viene a mancare l’aderenza non puoi fare niente. Io cerco sempre di guidare al meglio, in qualifica è facile essere in prima fila perché c'è molto grip, ma quando il grip cala, soprattutto in gara, è molto difficile. Stiamo cercando soluzioni.
Molti hanno detto che il tuo problema potrebbe essere mentale, cosa ne pensi? Cosa diresti a tutti loro?
Alla fine loro non sono nel box in cui mi siedo a guardare i dati, la telemetria e tutto il resto, quindi chi parla davvero sa poco. Se sapessero un po’ di più non direbbero certe cose. Ma hey, come pilota accetto le critiche… ma so benissimo dove mi trovo, ho tutto molto chiaro e mentalmente sono perfetto. Quindi prima di parlare, le persone dovrebbero informarsi bene anche perché come pilota certe cose non fanno piacere.
Nonostante tutto, sei terzo nel mondiale a 19 punti dal leader. In un Campionato del Mondo serrato come questo, pensi ci siano reali possibilità di ottenere il tuo primo titolo MotoGP?
Ci sono sempre delle possibilità. Ci sono sempre state, ma dobbiamo essere intelligenti e combattere. È chiaro che le ultime due gare non sono state tra le migliori, eravamo lontani dall'essere al massimo delle nostre potenzialità, ma sappiamo cosa sta succedendo e dobbiamo lavorare. A Valencia cercherò di nuovo di dare il massimo, di essere ben concentrato e di fare due weekend molto buoni .
Pensi di aver potuto dare il 100% in tutte le gare?
No, nella maniera più assoluta. In queste gare non ho dato nemmeno il 60%, alla fine non ci riesco. Perché non ho grip sul posteriore e non posso spingere. Quindi questo mi rende, a volte, un po’ deluso perché non posso dare il massimo. Nelle gare dove posso dare il massimo rimango calmo e so che sarebbe potuta andare meglio o peggio ma che infondo ho dato il massimo. In tanti altri weekend però non funziona così, e questa è una cosa che mi dà veramente fastidio:
Hai mai pensato che le persone attorno a te hanno smesso di fidarsi?
La verità è che non mi interessa davvero delle persone, mi fido molto di me stesso. So chi sono, so dove posso andare e non ho bisogno che gli altri dicano dove posso andare per sapere dove mi vedo davvero. So che quando avrò l'arma giusta tirerò fuori tutto il mio potenziale, anche se ora non sono in grado di farlo.
L'anno prossimo cambierai compagno di squadra, passando dal più anziano della categoria a uno dei più giovani. Cosa ha portato Valentino Rossi alla squadra che potresti perdere la prossima stagione? E cosa può portare Fabio Quartararo alla squadra il prossimo anno?
È complicato perché alla fine ogni pilota è diverso e ognuno lavora a modo suo. Di Quartararo vedremo, non lo so. Non ho mai lavorato con Fabio quindi non so come sia come partner .
Sia a Jerez che a Misano le Yamaha sono state le migliori moto in griglia, due doppiette. In Austria invece hai avuto grossi problemi, pensi che il fatto che in questo Mondiale si corra più volte nello stesso circuito possa avere delle ripercussioni sul risultato finale?
Sì, perché se non riesci ad adattare la moto al circuito ti porti a casa due pessimi risultati. Ma hey, questo ti offre sempre l'opportunità di migliorare. Alla fine la MotoGP non finisce nel 2020, continua. E dovremo correre sugli stessi circuiti anche l’anno prossimo, quindi questa cosa ti dà la possibilità di migliorare e capire cosa devi fare per andare forte dove hai più problemi.
In Austria hai vissuto due scene che, viste dall'esterno, sono raccapriccianti: una quando due moto ti sono passate sopra la testa e l’altra quando ti sei lanciato giù dalla moto a più di 200 km/h. Cosa passa per la testa di un pilota quando vede che la moto non frena e che deve tirare dritto? Hai mai avuto paura?
La verità è che non ho pensato niente (ride, ndr.) ma non ho paura, non ho paura! se mi fosse successo qualcosa, ormai mi sarebbe già successo. Quindi no, niente paura perché alla fine i rischi di questo sport sono molto chiari a tutti noi. E in molti altri lavori ci sono rischi maggiori del nostro, quindi conosco molto bene il rischio e lo metto in conto. Comunque ti fa pensare un po'a tutto e riflettere fa sempre bene.
A Misano hai avuto l'opportunità di allenarti un giorno con Rossi al Ranch, com'è stata questa esperienza?
Ti dico la verità, è stata unica. E i ragazzi dell’Academy sono davvero fortunati perché hanno un circuito spettacolare per potersi allenare con Valentino Rossi, che ha molta esperienza, penso che tutti lì siano davvero dei privilegiati.
In questa stagione di nessuno chi vedi più forte per il finale stagione? Chi pensi possa essere il favorito?
È difficile da dire perché ogni fine settimana si presenta qualcuno di nuovo. Cercheremo di essere quelli che si distingueranno.
Se potessi esprimere un desiderio per le prossime gare ... quale sarebbe?
Beh, che la moto funzioni regolarmente e che io riesca a raggiungere il mio pieno potenziale.
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