“Meglio un giorno da Rossi che 100 da Biaggi” – E’ la frase che Valentino Rossi avrebbe detto a Suzuka nel 1997, con Max Biaggi che era proprio lì a un passo e ha sentito tutto. Poi la replica: “Sciacquati la bocca quando parli di Max Biaggi”. E la scintilla che è diventata fuoco. A ricordare la storia, ma con la maturità di chi adesso ha un quarto di secolo in più, è stato proprio il pilota romano, intervistato da Paolo Beltramo per Sky.
“Da lì in poi – ha detto Biaggi ricordando quel battibecco in terra giapponese - è stato uno sguazzarci soprattutto di voi giornalisti, anche se ammetto che un po' vi abbiamo aiutati... Adesso però penso che siamo stati due cretini a farci la guerra tramite stampa anziché chiarirci a viso a viso". Tempi diversi, pensione che è arrivata per entrambi e un passato da rivali che, se messo insieme, raggiunge numeri da fenomeni senza tempo: 9 titoli mondiali Valentino Rossi, 6 titoli mondiali Max Biaggi. Valore troppo alto per continuare a farsi la guerra come due ragazzini assatanati che in verità voglio solo la stessa cosa: essere davanti!
Quella pagine della sua carriera, però, non è quella che Max Biaggi rimpiange. Ad andare in maniera un po’ diversa avrebbe dovuto essere altro: “Non sono mai riuscito a godermi del tutto le mie vittorie, i momenti. Vincevo, ma pensavo già a cosa fare per vincere la prossima gara, conquistavo un titolo e ero già impegnato nel campionato successivo. Ecco, avrei dovuto lasciarmi andare un po' di più. Ma era anche una conseguenza del mio fare tutto da solo senza manager e aiuti simili”.
Manager, invece, c’è diventato dopo. Quando, appeso il casco al chiodo, s’è messo al timone del Max Racing Team insieme a Sterilgarda, con buone prospettive, adesso, di finire nel giro grosso di Aprilia in MotoGP e in un ruolo chiave. “Sono stati quattro anni bellissimi in Moto3 – ha detto – abbiamo vinto almeno una gara per ogni stagione, otto in totale e penso di aver imparato anche tanto”. Senza abbandonare mai, però, quell’ambizione alla velocità e all’essere primo che sono da sempre la forza – e forse anche il più grosso limite caratteriale – di Max Biaggi. “Sì, con Voxan abbiamo fatto il record di velocità su una moto elettrica – ha concluso - È una sensazione impossibile da descrivere a parole. All'inizio i numeri scorrono via velocissimi, poi quando arrivi a 445- aumentano con una lentezza esasperante fino a toccare quella velocità assurda, una cosa senza senso, incredibile. E fatta con ruote da , quelle di una MotoGP, così come le gomme Michelin. Nel mio vivere ho sempre avuto voglia di ambire a qualcosa di assoluto, è il segreto della vita per me. Lo diceva anche Ayrton Senna che se smetti di sognare non hai più stimoli"17”450 km/h