L’intervista di MOW a Marco Melandri in cui racconta di essersi contagiato e di aver cercato di prendere il virus (per ottenere il Green Pass) ha fatto letteralmente il giro del mondo, arrivando anche al sottosegretario Carlo Sibilia e innescando una lunga serie di polemiche. Per qualcuno è un personaggio pubblico che lancia messaggi sbagliati, per altri è un atleta che affronta con leggerezza questioni più grandi di lui. Ne abbiamo approfittato per parlarne con Max Temporali, da sempre attento a ciò che succede nel mondo delle due ruote. Ecco cosa ci ha raccontato.
“Sto scrivendo adesso una cosa, non è dedicata esclusivamente a lui ma a tutti quelli che in qualche maniera si sono ritrovati a recitare una parte, Djokovic incluso. Nel motociclismo i piloti vivono per anni nel loro meraviglioso mondo senza interessarsi più di tanto a ciò che accade fuori dalla bolla - perché quella è una bolla - lasciando fuori dalla propria vita temi come la politica, decisamente noiosa rispetto alle gare. A vent’anni si pensa alle moto e spesso, poi, manca una preparazione scolastica che aiuti a riconoscere gli ideali. Io alzo la mano ovviamente, sono uno della massa e non uno specialista. Va detto però che Covid, vaccino e Green Pass hanno cambiato anche il mondo dello sport spaccandolo in due: ci sono i pro da una parte e i contro dall’altra. Se una volta tutti parlavano di calcio, oggi chiunque parla del virus e gli atleti non sono da meno. Djokovic e Melandri, in modi diversi, hanno raggiunto la massima esposizione mediatica, scatenando reazioni a catena e finendo per essere bollati dallo schieramento opposto come ‘cattivi’".
Questa, in breve, la posizione del telecronista, che poi rincara la dose: "Quando assumi una posizione così netta però devi saper usare anche le parole giuste, ricostruire un pensiero che rispetti tutti. Devi essere un professionista della comunicazione perché questo caso ci ricorda che l’imperfezione si paga: si rischia di tirare una bordata e sconfinare in un tema di cui non si ha la totale conoscenza. E spesso è rischioso spingersi oltre le proprie competenze, anche perché per i tifosi della tribuna non è facile scindere le due facce di uomo e atleta. È un rischio che mette in gioco la reputazione sportiva di una vita. Peccato, davvero. Ed è un po’ quello che penso di tutti questi atleti”.
Per molti appassionati, come la ragazza che ha scritto una lettera aperta al ravennate, le parole di Marco sono state inappropriate. D'altro canto è pur vero che il diritto di dire ciò che si pensa dovrebbe essere di ognuno, al di là del fatto che sia un personaggio pubblico a farlo. “Sono esperienze che ho già vissuto in passato - il commento di Temporali - magari esponi una tua idea e c’è il pilota che ti giudica, ti critica in malo modo, ti offende... Tu pensi che era uno dei piloti che stimavi di più, che non te l’aspettavi da lui. Ecco, credo sia un po’ lo stesso effetto delle parole di Marco su molti di noi: perché si è messo in questo ginepraio? Poteva tranquillamente mantenere la sua idea e la sua posizione senza esporsi in questo modo, oppure costruire meglio questo pensiero con più sensibilità e rispetto verso chi la pensa diversamente da lui e che magari è più titolato per parlarne”.
Come di consueto però, riflette Temporali, la polemica si sgonfierà nei prossimi mesi, magari con l'arrivo dell'estate e l'attenuarsi del virus e delle misure restrittive ad esso collegate. “Ho visto il vostro articolo e ho sentito che è intervenuto anche il Governo, dicendo che si tratta di un’autodenuncia e che ora faranno tutte le verifiche del caso. Probabilmente avrà ancora un po’ di eco, ma presumo che con il passare del tempo, se Marchino farà il bravo senza rincarare la dose costantemente, la cosa andrà un po’ a scemare. Quando arriverà l’estate ci si dimenticherà un po’ del vaccino, del Green Pass e del covid perché tutto funziona un po’ meglio, e allora anche Marco tornerà a vivere un po’ più sereno. Immagino che abbia riflettuto a lungo su quello che ha detto: fa parte di questo movimento, è andato alla manifestazione... presumo che sia disponibile a prendersi tutti i rischi del caso, sono libere scelte”.
Melandri ha preso parte, mercoledì sera, a Non è l'Arena di Massimo Giletti su La7, dove ha difeso la sua posizione facendo anche ascoltare il messaggio audio di un amico: “Magari glielo avranno consigliato gli avvocati. In un angolo della mia anima sorrido quando penso a Vergani (manager di Melandri, ndr.) che mi ha detto che con Marco non ci si annoia mai. Ogni tre per due tirava fuori qualche petardo parlando di sport e moto... Qui siamo andati anche oltre”.