Prima è finito sotto i ferri dopo aver rimediato una frattura dello scafoide alla prima gara di questo Mondiale 2020, poi ha dovuto nuovamente operarsi per risolvere i problemi dovuti alla sindrome compartimentale, saltando la doppia tappa di Misano e ritrovandosi con la ferita non rimarginata che lo ha costretto ad un intervento di chirurgia plastica. Poi, quando tutto sembrava messo alle spalle, Cal Crutchlow ha raggiunto Barcellona e quel circuito del Montemelò che doveva segnare il suo definitivo riscatto, ma dove, dopo essersi sottoposto al tampone per il Covid19, è inciampato su un gradino rimediando la lesione dei legamenti della caviglia. Ha fatto spallucce, ci ha scherzato su e ha scelto di correre. Poteva bastare? Per tutti poteva bastare, ma non per Cal Crutchlow che, quest'anno, sembra aver sottoscritto un abbonamento premium con la sfortuna. E' di quest'oggi, infatti, la notizia che un suo meccanico è risultato positivo al Coronavirus. Lo ha annunciato il team di Lucio Cecchinello sul profilo Twitter ufficiale, spiegando che sia Crutchlow, sia l'altro pilota, Nakagami, sono nuovamente stati sottoposti a tampone e sono risultati negativi. "Purtroppo oggi - si legge nel Tweet di Honda LCR - un membro del team HRC che lavora per LCR Honda è risultato positivo al Covid19, trovandosi subito isolato. I tre membri con contatto di categoria 1 sono stati isolati e testati, restituendo risultati negativi".
La notizia - al di là delle considerazioni sulla sfortuna di Cal Crutchlow e degli auguri di pronta guarigione all'uomo del box di Lucio Cecchinello - è di quelle che fanno tremare l'ambiente. E' noto, infatti, che tra le persone che frequentano il Circus sono già stati registrati cinque casi di positività al Coronavirus, a cui si aggiunge quello (ora rientrato) del pilota di Moto2 Jorge Martin, che proprio a causa del Covid19 si è probabilmente giocato la possibilità di lottare per il titolo di Campione del Mondo. Se a questo aggiungiamo, come vi abbiamo già raccontato qui, quello che sta avvenendo in Francia (la nazione che ospiterà la prossima tappa della MotoGP 2020), il timore che non si riuscirà ad arrivare alla fine della stagione comincia a farsi concreto. Carmelo Ezpeleta, il padrone della giostra, nelle scorse settimane aveva ostentato sicurezza, ponendo l'accendo sui tanti controlli a cui sono sottoposte le persone che frequentano il paddock, e almeno per adesso tutto è stato contenuto dentro dimensioni accettabili. Ma basterà?