La Red Bull conferma le aspettative e anzi, se possibile, fa anche di più. Non è un segreto che sia “l’avversario da battere” per tutte le squadra che verosimilmente potrebbero tentare la vittoria quest’anno. Tuttavia, almeno per ora, i tentativi di eguagliarla sembrano non essere molto fruttuosi. C’è chi già ragiona in termini di “seconda forza”, immaginando la cima del podio garantita al team austriaco. A giocarsela saranno quasi sicuramente Aston Martin, Ferrari e Mercedes. Proprio quest’ultima, però, ha dimostrato una crescita nel corso delle prime tre gare della stagione 2023. I successi ci permettono di promuovere il team, Lewis Hamilton e George Russell, ma gli ingegneri non perdono di vista la possibilità di potenziare la W14. Ma la spinta necessaria a Mercedes per fare ancora meglio arriverà presto. La squadra di Stoccarda ha scelto di puntare nuovamente su un nome già noto per il team, James Allison, che prenderà il posto di Mike Elliott. C’era stato uno scambio di ruoli nel 2021, ma a Baku vedremo Allison nuovamente nella posizione di direttore tecnico. Servirà per superare l’Aston Martin, ora sul secondo gradino del podio? Di certo non sarà l’unica novità.
La W14 ha mostrato i suoi limiti e quali sono gli aspetti da migliorare. Il concetto degli zero sidepods verrà abbandonato definitivamente, come annunciato da Toto Wolff, ma non solo. I punti deboli del modello sono tanti, così tanti da far pensare a una versione “B”. A questo proposito, l’aerodinamica risulta un aspetto fondamentale da curare. Lo spiega la stessa Mercedes sul suo sito: “In F1 ci sono tre elementi tecnici chiave che generano le prestazioni della vettura: gli pneumatici, la power unit e l’aerodinamica, ma il fattore che porta maggiore differenziazione è l’aerodinamica. Con aerodinamica non si intende solo la forma della vettura, ma anche come si utilizza la macchina, come la controlliamo, come evolviamo il bilanciamento e l’assetto per lavorare con il pacchetto aerodinamico. Perché anche questi fattori hanno un impatto sulle prestazioni aerodinamiche in pista”. Un solo podio non è abbastanza, e nonostante le tre gare siano state molto utili per acquistare informazioni sull’auto, la delusione per la monoposto era emersa anche nelle parole di Wolff: “Finora è stato difficile con il modo in cui abbiamo sviluppato la macchina speravamo di risolvere i problemi dello scorso anno. Invece non siamo usciti dai blocchi dove ci aspettavamo di essere. Detto questo non ci spetta nulla di diritto, questa è la competizione più dura del mondo e non sarebbe una sfida così fantastica se fosse facile”.
Ma la nuova strategia sarà efficace? Il ritorno di Allison e i cambiamenti in vista per la monoposto sembrano far ben sperare non solo Wolff, ma anche George Russell, che in attesa di Baku si dice speranzoso: “Sono in arrivo grandi cambiamenti. Naturalmente non è possibile portare le cose sulla macchina troppo velocemente, ma credo che a tempo debito vedremo dei grandi cambiamenti e spero che i tempi sul giro li rappresentino”.