C’è da scommetterci che saputo che il boss della Stella Toto Wolff non gli avrebbe rinnovato il contratto, Valtteri Bottas abbia stappato una bottiglia. Dal 2017, anno del suo ingaggio al posto di Rosberg, fresco di titolo, ma disinteressato a proseguire in F1, a fine 2021, il finlandese ha raccolto meno delle attese.
Con soli 10 GP vinti, in pratica quanti Max Verstappen nel campionato scorso, il #77, non ha fatto nulla per meritarsi la riconferma, ma forse era proprio quello che voleva. Scelto per essere “maggiordomo” di Hamilton e a volte neppure in grado di fare quello, il pilota ha ricordato i momenti di tensione interni al box.
“Quando sono arrivato nel team mi sono venute in mente le liti tra Ham e Nico. L’uscita di scena del tedesco a fine 2016 mi colpì. Non la capivo. Adesso invece comprendo perfettamente per esperienza”, il suo sfogo nel podcast "Talking About Me".
A governare la Mercedes è la politica. Qualcosa di estraneo e inaccettabile per chi vorrebbe solo coloro. Ecco perché il 32enne ha dovuto trovare un modo per distrarsi e togliersi di dosso un po’ delle tensioni accumulate. “La sauna era diventata un luogo sacro per me”, ha spiegato. “In alcuni casi, bevevo anche qualcosa. Non tanto per liberarmi della pressione, quanto per schiarire la testa e rilassarmi in vista del successivo weekend”.
Le negatività legate alle esigenze del garage tedesco, sono però, state spesso superiori ai benefici delle attività ludiche. “In alcune occasioni questa tecnica ha funzionato, in altre no. Dal momento in cui ho firmato con l’Alfa Romeo, comunque, sono riuscito a ritrovare una maggior serenità”, ha concluso palesando la totale assenza di nostalgia di Stoccarda.