La divisa è ancora più rossa, il numero uno ha una stellina in più. Pecco Bagnaia arriva in conferenza stampa per Campioni in Pista, a Madonna di Campiglio, con tre titoli mondiali di cui due consecutivi e la chiara intenzione di continuare a dominare la MotoGP. Si siede in sala stampa, una sorta di aula universitaria, e fa per intervistare Enea Bastianini che gli si è messo a fianco, chiedendogli che ne pensa “Di tutta questa bella gente davanti a noi”. L’altro risponde ridendo: “Speriamo che parlino poco”. Prima di Valencia la possibilità che al posto di Enea sedesse Jorge Martin non era da escludere, il che avrebbe reso questo giorno decisamente più duro per entrambi. Uno senza la moto ufficiale, l’altro senza un mondiale. Ma, Pecco lo spiega chiaramente, questo sarà l’anno della verità, quello in cui Marc Marquez avrà di nuovo una moto velocissima tra le mani e sia Honda che Yamaha avranno tutte le possibilità di tornare a vincere grazie alle concessioni. Proviamo ad andare con ordine.
Il 2024 di Pecco Bagnaia in MotoGP: l’anno più duro per tentare di scrivere ancora la storia
Al centro delle domande esplicite c'è il 2024, le aspettative di Pecco, il suo approccio. L'unica, enorme domanda implicita invece, è più complessa: è ancora lui il grande favorito al titolo, esattamente come lo è stato negli ultimi due anni? “Il 2024 sarà diverso rispetto al passato", comincia a spiegare Bagnaia. "L’anno scorso non è stato facile per tutto quello che è successo. Sono caduto soltanto sette volte, quindi sono stato tra quelli - con Maverick Vinales e Franco Morbidelli - ad averne fatte meno, anche rispetto al 2022 quando non c'erano le Sprint. Cinque cadute però le ho fatte in gara e questo deve cambiare. Nel 2023, dopo Barcellona, Martín si è caricato molto nel vederci in difficoltà e ha cominciato a crederci veramente. Diciamo sempre il sabato, perché la domenica siamo sempre stati più forti. Nelle Sprint fino a Barcellona eravamo nettamente più forti, poi mi è venuta un po’ a mancare l’esplosività. Poi abbiamo avuto qualche sfortuna a fine stagione, come in Qatar o a Valencia. Ma il livello era già altissimo, come a inizio stagione. Non so se Martín sarà ancora un rivale, di sicuro è forte e sarà competitivo, ma vedremo”.
L'approccio, se possibile, è ancora più estremo rispetto all'anno scorso. Quando gli chiedono come gestirà le energie, visto che stare davanti per 44 gare è impossibile, lui risponde così: “No, il mio piano è proprio stare davanti per 44 gare. Chiaramente devi avere una strategia, l’anno scorso eravamo preparati a tutto, è stato il mio anno migliore per la preparazione, ma abbiamo avuto 3 settimane a maggio e cinque a luglio di pausa. Stavolta non ci saranno tutte queste vacanze estive e nel frattempo ci sarà il WDW e il mio matrimonio. Vedremo, con l’allenatore (Carlo Casabianca, ndr) faremo l’impossibile, il picco massimo lo avremo comunque a fine stagione”.
Per chiudere, il confronto con Marc Marquez. “Io in realtà la vivo come una stagione normale, giusto che si parli e che si faccia del rumor, ma vediamo quando inizierà la stagione e penso che gli equilibri rimarranno i soliti. Marc avrà una moto competitiva e prenderà il posto di chi era lì prima di lui e andrà forte, è normale".
La Ducati Desmosedici GP 24: ancora più cavalli e un'aerodinamica totalmente rivista
Il secondo grande tema della stagione è la moto. Migliorata, in maniera decisa, almeno a sentire sia Pecco che Enea, i quali dicono di aver fatto le stesse richiesta ai tecnici bolognesi. “L’anno scorso la moto era quasi perfetta, ma in alcune aree è stato difficile, molto difficile. Così abbiamo chiesto entrambi modifiche su alcune cose e a Valencia, che non è una pista in cui senti molto la potenza, abbiamo sentito qualcosa. Penso che i miglioramenti siano buoni, ma dobbiamo provare anche in Malesia per capire un po’ meglio le cose e avere una bella base di partenza”.
Gigi Dall'Igna ha parlato - un po' a sorpresa per la verità - di aggiornamenti aerodinamici sostanziosi e soprattutto inediti per quanto riguarda la MotoGP. Aggiornamenti che, comunque, probabilmente anche i piloti vedranno da vicino soltanto a Sepang. “Non abbiamo ancora visto questo aggioramento", ha detto Bagnaia a questo proposito. "Ma è molto importante nella moto e a seconda dello stile di guida puoi scegliere cose diverse, l’anno scorso noi abbiamo volta cose differenti rispetto a Pramac. La gente nella squadra ad averci lavorato dice che è diversa e migliore”.
In termini di sviluppo poi, c'è anche il grosso tema delle concessioni ai giapponesi. Rispetto a Valencia, quando Pecco era troppo felice per preoccuparsi del 2024, sembra che le cose siano piuttosto cambiate: “È vero he gli altri hanno bisogno di un aiuto, ma secondo me non avrebbero dovuto togliere le cose a noi, avrebbero solo dovuto aumentare quelle degli altri. Per gli altri le concessioni sono state enormi, bene per loro perché possono fare più cose e Yamaha ora ha Max Bartolini e questo porterà loro un grosso vantaggio, credo verranno molto aiutati”.
Paolo Ciabatti e Massimo Bartolini lasciano la Ducati in MotoGP
Max Bartolini, che in Ducati ha fatto moltissimo in questi ultimi anni, lavorerà per riportare Yamaha a vincere: “Sicuramente era fondamentale nel Team", ha detto a questo proposito Bagnaia. "Io ci facevo molto affidamento ed è un grandissimo peccato che sia andato via. C’è da dire che la persona che lo sostituirà è una persona molto fidata, sono molto contento di averlo e credo che riusciremo a fare un grandissimo lavoro anche con lui. Sono molto contento”. A prendere il posto di Bartolini come Responsabile Telaio, Dinamica e Performance del Veicolo sarà Riccardo Savin. Chiaramente poi c'è il passaggio di consegne tra Paolo Ciabatti e Massimo Grassilli in qualità di Direttore Sportivo in MotoGP: “La mia relazione con Paolo Ciabatti è stata fantastica, ci mancherà moltissimo. Ma penso che Mauro sa perfettamente le cose in Ducati, è qui da 21 anni. Dovrà adattarsi di sicuro nella prima parte, ma poi spero di sentirmi bene anche con lui”.
L'Academy di Valentino Rossi e il nuovo arrivo portato (anche) da Pecco Bagnaia
È notizia di una settimana fa che la VR46 Riders Academy tornerà a far crescere i giovani piloti. Nello specifico entra nella struttura di Valentino Rossi Matteo Gabarrini, che nel 2024 correrà il JuniorGP ETC e il CIV PreMoto3 2024 con i bresciani del Pasini Racing Team. Matteo Gabarrini è figlio di Cristian, capotecnico di Pecco in MotoGP, il che ci ha persuaso a chiedere a Bagnaia come sia nato questo accordo: “Matteo Gabarrini l’ho visto anni fa, in una gara di minimoto", risponde lui. "Non mi è stato chiesto di farlo entrare, non ci si è messo in mezzo il padre. Ho parlato con il management dell’Academy per cercare di dargli una mano e dopo anni ce l’abbiamo fatta. Sono molto contento perché penso sia un pilota fortissimo e ha bisogno di una struttura per crescere nel migliore dei modi. È veramente un figo, non pretende niente e ha moltissima fame di crescere, di migliore. Ha l’attitudine giusta ed era non po’ che non si vedevano dei giovani con una voglia così, sono molto contento”.
Vincere molto - Valentino Rossi ne è un esempio eccezionale - ti offre anche la possibilità di concentrarti sugli altri, dare una possibilità a chi se la merita. Così questa scelta Bagnaia, in un certo senso, lascia intendere quella crescita umana che inevitabilmente ci si porta dietro dopo due anni come quelli appena vissuti. Il 2024 per Pecco sarà l'occasione per annoverarsi definitivamente tra quei piloti che, per dirla alla Jorge Lorenzo, sono più che grandi piloti, sono grandi campioni. Battere Marc Marquez su di una Ducati e i giapponesi con gli aiuti dal regolamento per chiudere il terzo anno di fila davanti a tutti è un obiettivo, non un sogno. Il che dovrebbe già dirla lunga sul livello raggiunto da Francesco Bagnaia nella storia delle corse.