La tuta in macchina e mezz’ora di strada da fare, probabilmente, col papà alla guida perché a quattordici anni puoi avere a malapena il motorino. Matteo Gabarrini guida le moto, le guida bene e vuole guidarle meglio. È il figlio di Cristian Gabarrini, l’uomo con cui Francesco Bagnaia ha vinto due titoli mondiali e con cui vinse anche Casey Stoner, sia in Ducati che in Honda.
Padre e figlio sono partiti da Senigallia e vanno a Tavullia, al Ranch. Per Matteo è il giorno del debutto nell’Academy di Valentino Rossi che, forse un po’ a sorpresa, ha aperta ancora una volta i cancelli di quella scuola, una Hogwarts per piloti, con l’idea di far crescere un ragazzino e portarlo al mondiale. Matteo Gabarrini è veloce, ha vinto il campionato italiano MiniGP50 e arriva dal Pasini Racing Team di Ilario Pasini - bresciano, non pesarese - lo stesso Pasini che portò Francesco Bagnaia a correre le prime gare in minimoto: quando diede una moto a Pecco era il 2008, Matteo Gabarrini sarebbe nato l’anno seguente. Così fai in fretta a vedere un circuito in queste storie, un circuito in cui la gente finisce a rincorrersi, darsi una mano, superarsi, ritrovarsi. Viene da pensare che se Matteo Gabarrini è arrivato a convincere Valentino Rossi ad aprirgli le porte del Ranch è anche merito di Pecco, che dal suo maestro deve aver imparato anche queste lezioni: aiutare gli altri è una grossa ricchezza e avere qualcuno di diec’anni più giovane con cui allenarsi lo è altrettanto.
Viene da chiedersi quanto, ancora, il motociclismo italiano si troverà a dipendere quasi esclusivamente da quel paesino tra Marche e Romagna, da quel gruppo di persone che si sveglia la mattina con l’idea di andare a correre e chiama i panini Moana se dentro c’è la porchetta. Nelle categorie che portano alla MotoGP sono pochi gli italiani rimasti, è invece in arrivo un’ennesima ondata di spagnoli inferociti. Buona parte dei piloti che oggi corrono in MotoGP (fatta esclusione per Bastianini, ora che Di Giannantonio è un pilota VR46) sono legati a Valentino Rossi.
L’ingaggio di Matteo è stato raccontato con un breve comunicato dalla VR46 Riders Academy: “Benvenuto Matteo! Siamo molto felici di annunciare l’ingresso di Matteo Gabarrini nella VR46 Riders Academy. Dopo aver partecipato ad alcune uscite di motorsport con gli attuali e consolidati piloti dell’Academy, Matteo diventa ufficialmente parte del gruppo”. Così si legge in un post Instagram in cui, tra le altre cose, Valentino spiega al piccolo Gabarrini come si prende una curva del Ranch. L’altro lo guarda come ipnotizzato, annuendo in maniera compulsiva come quei pupazzetti che gli americani mettono sul cruscotto dell’auto.
Cristian ci crede, lo aiuta come può, capita addirittura che entrambi corrano nello stesso weekend: il padre in MotoGP e il figlio nel CIV, qualche messaggio tra un turno e l'altro per sapere come vanno le cose. Molti piloti, una volta arrivati in cima, raccontano di aver avuto un padre lontano dalle corse, uno che a malapena sapeva cambiare le gomme alla moto. Per Matteo sarà il contrario perché Cristian vede tutto: sa quanto stanno spingendo e quanto possono farlo ancora. Adesso a dirglielo ci sarà anche l'Academy di Valentino Rossi. Oltre ad essere una buona notizia per lui lo è anche per tutta l'Italia delle corse.