"Purtroppo il Maro non sta benissimo, ha un po' di febbre, speriamo di recuperarlo nei prossimi giorni" - raccontava Valentino Rossi nel mercoledì della 100 km dei Campioni, quando ancora trattori e ruspe apportavano le ultime rifiniture sullo sterrato del Ranch e i piloti - in quello che a tutti gli effetti era il media day della tradizionale festa corsaiola della VR46 - si sbilanciavano nei primi pronostici. Non è dato sapere se le parole di Valentino fossero da attribuire ad una precisa strategia di pretattica e alleggerimento da pressioni esterne (la coppia dei fratelli di Tavullia è storicamente tra le favorite per la vittoria dell'Endurance), fatto sta che appena quarantott'ore più tardi le risposte sulle condizioni psicofisiche di Marini hanno lasciato pochi dubbi: da ciò che trapela dalle storie di Instagram della Riders Academy, Luca non ha solo vinto la "speciale" dell'Americana (camposta da una serie di brevi gare sprint ad eliminazione dove ognuno corre per sé), ma sembra aver dominato tutte le manches. Ci è riuscito in sella ad una Honda da flat track nuovissima ("È arrivata la Honda del Maro", indicava mercoledì Rossi durante un giro di perlustrazione nel "dietro le quinte" del Ranch), pulita nelle linee, nella livrea biancorossa e spedita appositamente a Tavullia per il debutto nella 100 km dei Campioni, visti gli obblighi contrattuali di Luca con la Casa di Asaka, scattati il primo gennaio 2024.
"Primo giorno e prima vittoria dell'Americana con la Honda", ha scritto Luca su Instagram nella didascalia di una foto che lo ritrae con un gran sorriso e con "Honda" scritto a caratteri cubitali sulla tuta. Centrare il successo al primo evento "ufficiale" del nuovo anno, con una moto nuova, colori nuovi e un'avventura altrettanto nuova all'orizzonte, non può che essere di buon auspicio per Luca Marini e Honda. Una vittoria, quella dell'Americana, che il numero 10 e l'intero mondo racing di Tavullia forse non si aspettavano: non certo per le indiscutibili qualità di Marini (risaputamente l'uomo da battere al Ranch negli ultimi anni), ma perché il Maro - tra gli Ovaloni Nord e Sud, la Curva della "Berta" e la "Renato" - doveva vedersela per la prima volta con un materiale tecnico ancora inesplorato. A tal punto che giovedì, in un video di Instagram che celebrava l'ingresso di Matteo Gabarrini nella VR46 Riders Academy, a Valentino Rossi era sfuggito un curioso commento: "Maro mi ha detto che lui voleva correre con la Yamaha (con cui si allenava al Ranch fino al mese scorso, ndr) ". Col senno di poi è difficile immaginare cosa avrebbe potuto combinare Marini senza i postumi dell'influenza e in sella alla moto che ha guidato per anni sullo sterrato di Tavullia. Una partenza migliore per Luca, nell'edizione 2024 della 100 km dei Campioni, era difficile da pronosticare. Per raggiungere la perfezione il numero 10 dovrà cercare di portare il fratello sul gradino più alto del podio oggi alle 15, quando scatterà l'Endurance, piatto principale della manifestazione. Valentino che in ogni caso, è apparso in grande forma nel venerdì del Ranch: seconda posizione in qualifica e terza al termine dell'Americana. Tra gli ospiti internazionali che frequantano il Ranch una tantum va sicuramente evidenziata la prestazione di Pedro Acosta, che ha conquistato una manche dell'Americana e ha fatto trapelare tutto il suo entusiasmo per la prima vittoria stagionale su Instagram.