È tutto pronto tra le colline di Tavullia per la 100 km del Ranch, che si apre ufficialmente oggi con prove libere, qualifiche e (alla sera) Americana, a precedere la classica manche endurance, piatto principale del sabato. C'è ancora massimo riserbo sulla composizione delle coppie; le formazioni ufficiali verranno svelate solamente nelle prossime ore, ma la sensazione è che - restando in ambito Academy - si possano rivedere gli assetti della passata edizione: quindi Valentino Rossi con Luca Marini, Pecco Bagnaia con Marco Bezzecchi e Franco Morbidelli con Andrea Migno. Se così fosse, allora Bagnaia e Bezzecchi - reduci da un opaco quinto posto nell'ultima 100 km - andranno in cerca di riscatto. Sacro fuoco della competizione che in ogni caso - tra colleghi, amici e ospiti internazionali - verrà domato dal tradizionale clima famigliare del Ranch, in cui a prevalere è sempre e comunque la voglia di divertirsi e stare bene insieme. Una maniera di intendere le corse che Marco Bezzecchi apprezza in particolar modo, che ha fatto decisamente sua. Più volte Marco ha parlato di quanto per lui sia importante instaurare rapporti di sintonia con le persone che lo circondano, così da poter rendere al massimo, soprattutto in ambito professionale. Quel "fattore umano" che è stato sicuramente uno dei punti chiave della maturazione del numero 72 in MotoGP, oltre a configurarsi come la componente determinante all'interno della scelta più significativa presa da Marco nel 2023: restare nel Team VR46 per un altro anno invece di trasferisi in Pramac, dove Ducati gli avrebbe riservato un trattamento da pilota ufficiale.
"Sapevo che il lato umano era molto importante per me e avevo costruito un bel rapporto con la mia squadra e con tutto il team di Vale. Quando sai che devi lavorare molto velocemente questa cosa è fondamentale, invece quando cambi squadra non sai se ti sentirai allo stesso modo, se costruirai lo stesso rapporto e potrai replicare il metodo di lavoro che adoperi con il tuo capotecnico. Io ad esempio, probabilmente, non avrei potuto portare Matteo Flamigni con me. Hai proprio bisogno di quella sensazione. È difficile da descrivere, ma sono sicuro che capisci ciò che intendo dire" - ha spiegato Marco in proposito a Simon Patterson, nel corso di un'intervista per Speedweek, in cui il Bez ha analizzato molto lucidamente i motivi della sua decisione: "Alla fine mi sono chiesto 'perché dovrei passare da un team cliente a un altro team cliente?” Il mio obiettivo – come quello di qualsiasi pilota della MotoGP – è entrare in un team ufficiale. La VR46 Riders Academy ha lavorato per prepararmi ad un team ufficiale sin dal mio debutto in Moto3. Hanno fatto così tanto per me, quindi perché dovrei lasciarli per unirmi ad un'altra squadra satellite? Certo, una moto ufficiale, un pacchetto ufficiale, mi piacerebbe averli, anche nel Team VR46, ma alla fine so che posso ottenere risultati piuttosto buoni anche con un pacchetto veccchio di un anno, perché il pacchetto Ducati è molto competitivo. Questi erano i pensieri che avevo e così alla fine ho deciso di restare".
Il ragionamento di Marco è chiarissimo, e da qui scaturisce un'altra considerazione, altrettanto lampante: solo l'offerta di un team ufficiale potrà convincere il pilota di Viserba, in futuro, a lasciare il team di Valentino Rossi. La chiamata della Ducati, al momento, sembra la più probabile guardando al 2025 e al percorso che Borgo Panigale e Bezzecchi hanno intrapreso fino a qui. Marco che, in ogni caso, nel 2024 dovrà vincere la concorrenza di Enea Bastianini, Jorge Martín e Marc Marquez (come minimo, perché nella mischia si potrebbero inserire anche Alex Marquez, Franco Morbidelli e Fabio Di Giannantonio) se vorrà conquistare la Desmosedici rossa. Un affare tutt'altro che scontato, una sfida che richiederà a Bezzecchi un ulteriore step di crescita: "Naturalmente ci sono molte cose che possono essere migliorate, è sempre così. Non si finisce mai di imparare in questo sport, in qualunque sport. Il livello in MotoGP in questo momento è molto alto e puoi davvero fare la differenza con i dettagli. Ci sono tante piccole cose su cui mi piacerebbe lavorare. Nel mio approccio ai fine settimana, ad esempio, vorrei essere un po' più tranquillo rispetto a come lo sono stato nel 2023. Vorrei essere completamente rilassato, in modo da potermi concentrare al meglio sulle decisioni importanti quando sono in moto e ai box. Voglio migliorare la mia guida, il mio allenamento e tutto il resto per essere più forte. Mi piacerebbe essere un pilota ufficiale della Ducati. Questo è un mio sogno perché mi piace molto il modo in cui lavorano a Borgo Panigale. Il progetto mi piace, mi piace tutto. Vedremo".