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Guida galattica per divanisti alla MotoGP 2024: i piloti che hanno cambiato, gli esordienti, le concessioni e il calendario

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

9 gennaio 2024

Guida galattica per divanisti alla MotoGP 2024: i piloti che hanno cambiato, gli esordienti, le concessioni e il calendario
Mancano meno di due mesi al primo appuntamento della MotoGP 2024 che, come da tradizione, si disputerà sul circuito di Lusail in Qatar. A cambiare moto saranno sei piloti, se ne aggiungerà uno e lo stesso accadrà per i GP, che arrivano così a quota 22. E poi le concessioni, i test e tutto quello che dovete sapere sulla MotoGP 2024

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Tra meno di sessanta giorni comincia la MotoGP 2024. Mancano un paio di settimane, invece, ai primi test della stagione, che come di consueto si svolgeranno sul circuito di Sepang. Abbiamo messo insieme tutto quello che dovete sapere sul campionato che sta per cominciare tra piloti, regole, appuntamenti e qualche extra, tutta roba pensata per prepararvi all’impatto con la gente del bar alla prima occasione utile.

Chi sono i 22 piloti della MotoGP e che c’è di nuovo

La MotoGP conta 22 piloti, cinque costruttori e 11 squadre di cui cinque ufficiali. La novità in questo senso è rappresentata dagli americani di Trackhouse, che hanno rilevato il team RNF gestito dal malese Razlan Razali allargando un giro d’affari che finora aveva interessato soltanto la NASCAR. Trackhousea ha anche ottenuto un’Aprilia RS-GP24 per Miguel Oliveira e l’intento, condiviso con Dorna, è quello di riportare in alto il motociclismo negli Stati Uniti, magari non come ai tempi d’oro di Kevin Schwantz o Kenny Roberts, ma con un pilota americano sì. 

A vincere il primo titolo della stagione 2024 sarà invece Pedro Acosta, unico esordiente della categoria e quindi già Rookie of the Year per la MotoGP. Va detto che con tutte le probabilità le cose sarebbero andate alla stessa maniera anche se lo spagnolo di Mazarrón avesse debuttato in compagnia: le aspettative su di lui sono alte e i test di Valencia - dove ha guidato bene - sembrano esserne una conferma.

Diversi, invece, i cambi di squadra. Il primo, clamoroso sotto tutti i punti di vista, è quello di Marc Marquez che passa al Team Gresini, dove dividerà il box con il fratello Alex. A entrambi verrà data in mano una Ducati Desmosedici GP23. La stessa moto toccherà ai ragazzi del Team Pertamina Enduro VR46, squadra che oltre a un nuovo title sponsor ha anche trovato in Fabio Di Giannantonio un nuovo pilota, primo esterno all’Academy di Valentino Rossi a entrare nel team.

Il suo posto, come è noto, è stato lasciato da Luca Marini, che correrà con Joan Mir nel Team Repsol Honda. Con l’addio di Marc Marquez HRC perde uno sponsor importante, Red Bull. Dall’altra parte del Giappone invece, Yamaha rinuncia a Franco Morbidelli per Alex Rins, di fatto l’unico pilota in grado di vincere con una moto giapponese lo scorso anno. Il gioco delle sedie si chiude con Morbidelli in Ducati Pramac (dove troverà Jorge Martin) e Johann Zarco nel Team Honda LCR. Restano invariati invece i piloti del Team ufficiale Ducati, Aprilia e KTM.

In totale i piloti con una squadra diversa rispetto allo scorso anno sono sette. A lasciare la griglia, invece, solo Pol Esspargarò.

Pedro Acosta MotoGP 2024 GasGas
Perdo Acosta è, assieme a Marc Marquez in Ducati, la grossa novità di questa MotoGP 2024

Febbraio per i test, poi il calendario MotoGP più spinto di sempre

La stagione in pista riprenderà dal 1 al 3 febbraio con i primi shakedown a Sepang, a cui seguiranno i test veri e propri dal 6 all’8 febbraio, sempre in Malesia. Ci sarà poi una seconda sessione, come di consueto, sul circuito di Lusail a Doha, in modo da lavorare alle ultime modifiche e preparare la messa a punto in vista del GP del Qatar previsto dall’8 al 10 marzo. Con 22 GP a calendario e nessuna intenzione da parte di Dorna di ridurre il numero di gare sprint, la MotoGP si prepara alla stagione più dura e lunga di sempre. Rispetto all’anno scorso torna il GP di Aragon e arriva (almeno così pare) il Kazakistan.

Di seguito, il calendario completo della MotoGP 2024.

  • GP Qatar, Lusail (8 - 10 marzo)
  • GP Portogallo, Portimão (22 - 24 marzo)
  • GP Argentina, Termas De Rio Hondo (5 - 7 aprile)
  • GP Americhe, COTA (12 - 14 aprile)
  • GP Spagna, Jerez (26 - 28 aprile)
  • GP Francia, Le Mans (10 - 12 maggio)
  • GP Catalunya, Montmelò (24 - 26 maggio)
  • GP Italia, Mugello (31 maggio - 2 giugno)
  • GP Kazakistan, Sokol (14 - 16 giugno)
  • GP Olanda, Assen (28 - 30 giugno)
  • GP Germania, Sachsenring (5 - 7 luglio)
  • GP Gran Bretagna, Silverstone (2 - 4 agosto)
  • GP Austria, Red Bull Ring (16 - 18 agosto)
  • GP Aragon, Aragon (30 agosto - 1 settembre)
  • GP San Marino e della Riviera di Rimini, Misano (6 - 8 settembre)
  • GP India, Buddh (20 - 22 settembre)
  • GP Indonesia, Mandalika (27 - 29 settembre)
  • GP Giappone, Motegi (4 - 6 ottobre)
  • GP Australia, Phillip Island (18 - 20 ottobre)
  • GP Thailandia, Buriram (25 - 27 ottobre)
  • GP Malesia, Sepang (1 - 3 novembre)
  • GP Valencia, Valencia (15 - 17 novembre)
Pecco Bagnaia
Francesco Bagnaia è campione del mondo: il favorito al titolo, ancora una volta, è lui.

Il nuovo regolamento con le concessioni e le squalifiche per le pressioni

La grossa novità tecnica del 2024 è relativa al nuovo sistema delle concessioni. Da quest’anno infatti, i marchi presenti in MotoGP verranno divisi in quattro categorie sulla base dei punti ottenuti nel campionato costruttori nella scorsa stagione. In breve, sono i punti che il miglior pilota di ogni costruttore ottiene in gara. Un esempio? A Valencia sul podio sono saliti Bagnaia, Zarco e Binder. Ducati ha guadagnato così 25 punti (e ne avrebbe presi altrettanti se a vincere fosse stato il francese) mentre KTM se ne è aggiudicati 16. Aprilia, col 5° posto di Raul Fernandez, ne ha presi 11. A inizio stagione Ducati sarà in classe A, Aprilia e KTM in classe C e Honda e Yamaha in classe D, che chiaramente è la più libera.

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Il sistema delle concessioni per la MotoGP 2024

Il grosso vantaggio è per la classe D, prevista per Honda e Yamaha, che oltre ad avere 260 treni di pneumatici per i test avranno la possibilità di svolgere gli stessi in qualunque circuito e con qualunque pilota, a patto che non sia una pista su cui si correrà il GP nelle due settimane successive. Non solo: in fascia D lo sviluppo del motore non è congelato e si possono usare 10 propulsori a stagione, oltre al fatto che sono concessi due aggiornamenti del pacchetto aerodinamico durante l’anno oltre a quello di partenza. In classe D è possibile correre 6 wildcard.

KTM e Aprilia avranno invece un gran numero di gomme (220 treni) e 6 wildcard a disposizione, ma per il resto cambia poco: i giorni di test rimangono su tre circuiti, così come il numero di motori utilizzabili durante la stagione. Dalla classe C in poi le specifiche del motore sono congelate.

Durante la pausa estiva i costruttori verranno misurati nuovamente in base ai risultati ottenuti nella prima parte di campionato: se Honda e Yamaha avranno fatto un buon esordio, si ritroveranno col motore congelato al pari di tutti gli altri e senza la libertà assoluta dei test. In caso contrario, potranno continuare a sperimentare diverse soluzioni.

La tanto chiacchierata regola delle pressioni invece dovrebbe farsi più aspra: chi verrà trovato con pressioni irregolari verrà direttamente squalificato. Va detto però che, mentre sulle concessioni la decisione è stata presa in via definitiva, questa decisione potrebbe cambiare alla svelta: nessuno vuole vedere un podio deciso dai commissari.

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