Sembra un'eresia, una follia per i puristi e i fans storici della Formula 1. Ma non è così: Montecarlo potrebbe davvero perdere il suo posto nel calendario della classe regina o, almeno, perdere il valore che si è costruito in questi anni di grandi battaglie.
I motivi sono molteplici: da una parte una nuova generazione di appassionati di motorsport, ragazzi giovani e giovanissimi che non sembrano essere particolarmente interessati alla storicità di piste iconiche come quella del Principato ma più al divertimento in gara, all'azione e ai sorpassi. Ed ecco quindi il secondo motivo che sta portando ad avere dubbi su Monaco: il cambiamento delle monoposto che oggi sono più grandi, più larghe e decisamente più pesanti. Un tipo di vettura che non si adatta come un tempo alle strade strette della bellissima pista cittadina e che rischia di far addormentare gli spettatori davanti al televisore, costretti a vedere il famoso "trenino" di Montecarlo, che dal via porta il poleman fino alla bandiera a scacchi.
Il terzo motivo è quello di cui, in questi giorni, ha parlato anche il boss della McLaren Zak Brown: "Monaco ha sempre rappresentato la parte più glamour della Formula 1. Ma penso che sedi come Miami, Singapore e Las Vegas stiano iniziando ad aggiungere alcuni mercati piuttosto glamour. Penso che Montecarlo abbia bisogno di arrivare agli stessi termini commerciali degli altri GP. Forse devono anche pensare a dei modi con cui possono adattare la loro pista, perché le nostre auto sono diventate più grandi e battagliare su quella pista è più difficile".
Una soluzione, propone Brown, potrebbe essere quella di avere un campionato "a rotazione" con gare come quella di Monaco che rimarrebbero così nel calendario ufficiale della Formula 1, per non perdere la storia di un luogo magico per il circus come il Principato, ma si alternerebbero a piste più redditizie, più emozionanti e decisamente più accattivanti per la F1 di oggi.