A quasi undici anni dal tragico incidente sugli sci di Michael Schumacher, suo figlio Mick rompe il silenzio con rare riflessioni sul rapporto con il padre e sull’influenza che il campione ha avuto su di lui. La famiglia Schumacher, da sempre riservata, ha mantenuto un ferreo riserbo sulle condizioni di Michael dopo il trauma cranico riportato nel dicembre 2013 sulle Alpi francesi, un evento che ha cambiato profondamente la vita del sette volte campione del mondo di Formula 1 e quella di tutti i suoi cari.
In un’intervista per il libro “Inside Mercedes F1” di Matt Whyman, Mick racconta episodi della sua infanzia accanto a un padre attento, divertente ma esigente. “Ero un bambino irrequieto: tutto ciò che faceva lui, lo facevo anch’io,” ricorda. “Una volta, in una gara di kart, frenai molto tardi in curva e guadagnai parecchio tempo. Quando glielo raccontai, mi rispose: ‘Sì, ma dovevi frenare così in tutte le curve!’”. Parole che, seppure dette con ironia, dimostrano quanto Michael spingesse Mick a dare sempre il massimo.
Dopo l’incidente, Mick si è trovato a muovere i primi passi nelle categorie superiori senza il sostegno del padre al suo fianco. Ha debuttato in F1 nel 2021 con la Haas, ma ovviamente senza Michael a tifare per lui nel paddock. “Da quando ho iniziato a correre nelle categorie Formula, subito dopo l’incidente, ho dovuto cavarmela da solo,” spiega Mick, aggiungendo però che molti degli insegnamenti del padre continuano a guidarlo anche oggi, dalle lezioni tecniche alla capacità di resilienza.
Jean Todt, storico amico ed ex boss di Schumacher, ha parlato in varie occasioni delle condizioni di Michael, affermando che, sebbene la vita dell’ex campione sia oggi molto diversa, è sempre circondato dall’amore della moglie e dei figli. “Michael c’è, anche se non è più lo stesso. Ha una vita diversa, ma ho il privilegio di condividere ancora momenti con lui”, ha dichiarato Todt, un tributo alla presenza ancora significativa di Schumacher nella vita delle persone che lo circondano.
Nel frattempo, per Mick Schumacher, la strada verso il successo in Formula 1 è in salita. Nonostante i brillanti risultati in F2 e F3, in cui aveva dimostrato talento e determinazione, Mick ha trovato la F1 particolarmente impegnativa e al momento si trova senza un sedile da titolare. Dopo due stagioni difficili con la Haas, concluse rispettivamente al 19° e al 16° posto, è stato lasciato fuori dal team. Ora è pilota di riserva per Mercedes, ma le sue speranze di tornare in pista si sono ridotte quando Sauber e Williams hanno optato per altri giovani talenti, come Gabriel Bortoleto e Franco Colapinto, per i ruoli disponibili.
Mick, nonostante gli ostacoli, continua a lavorare per trovare il suo spazio nel mondo della Formula 1. Le aspettative legate al cognome Schumacher sono enormi, ma la forza d’animo e gli insegnamenti del padre sembrano essere ancora oggi il motore che alimenta la sua determinazione a perseguire una carriera nella massima serie dell’automobilismo.