“No, non si può dire che Pecco e io siamo amici perché non è che ci frequentiamo”. Jorge Martin ha spiegato il suo rapporto con Bagnaia a As.com, in una lunga intervista in cui ha scelto di rivelarsi più del solito, raccontando anche i dettagli che lo ha portato a essere un pilota del tutto nuovo. E, ora, un quasi campione del mondo alla vigilia di un sogno. Pesa le parole, calibra le risposte e si vede anche, appunto, quando parla del legame con Bagnaia, spiegando che “essere amici” è qualcosa di molto diverso dal rispettarsi dentro e fuori la pista e dall’aver condiviso pezzi di strada insieme. Quello che è certo, insomma, e da cui lo stesso Martin sembra sentirsi al sicuro, è che la lealtà tra i due non mancherà mai e che anche a Barcellona non ci saranno colpi bassi o mosse strane.
Vale tra lui e Pecco, ma vale anche per Ducati. Perché se da un lato è vero che molti temono che da Borgo Panigale (compreso Casey Stoner che l’ha ammesso senza mezzi termini) possa esserci un qualche “intervento sabotatorio”, il primo a non avere quella paura è proprio Jorge Martin. Il giovane pilota spagnolo di Pramac ha spiegato il perché: “Quando ho preso la decisione di lasciare Ducati nel 2025 ho parlato a lungo con Gigi Dall’Igna che mi ha garantito che quest’anno non sarebbe successo nulla di strano. È una questione di etica e credo che un marchio come Ducati non rischierebbe di fare una cosa del genere. Fino a ora è stato così e non vedo perché dovrei temere qualcosa di diverso adesso che siamo alla fine”. Una promessa da parte dell’ingegnere italiano, quindi, che basta da sola a scendere in pista senza teorie complottiste in testa, con il cammino fatto da Martin dal Mugello in poi che in effetti dimostra quanto Ducati non abbia fatto mai mancare a lui e alla stessa Pramac il pieno supporto. Tanto che adesso, anche se mancano solo una manciata di giorni all’addio, è di Ducati che Jorge Martin vuole parlare: “Del 2025 parlerò solo dopo Barcellona. Tutto quello che posso dire è che sono convinto e felice della mia scelta e che c’è grande entusiasmo”.
Nessun rammarico, quindi, per come sono andate le cose e solo tanta voglia di arrivare alla finalissima, anche per scaricare la tensione a prescindere da come andrà a finire. “Io non ho mai vinto il titolo in MotoGP, forse ho più fame – ammette, prima di spiegare cosa ruberebbe volentieri al suo diretto rivale - Lo vedo come un pilota più freddo e non è impulsivo come me. In certi momenti è bene saper stare calmi come riesce a fare lui. Quei momenti sono più difficili per me, perché sono più impulsivo. Magari do tutto e poi pago a fine gara. Penso che sia più forte in questo e mi piace il fatto che sia già due volte campione della MotoGP, e anche questo conta, perché sa quello che si sente e io sono un po’ nuovo in questo. Inoltre fa parte di una squadra vincente e noi siamo tutti nuovi, ma con entusiasmo”. Nessun senso di inferiorità, solo una lucida analisi su punti di forza e debolezze l’uno dell’altro, con Martin che tocca anche un altro dei temi di cui si parla molto in questi giorni. Ossia il comportamento che potranno avere in pista nella finalissima Enea Bastianini e Marc Marquez. “Entrambi hanno sempre avuto qualcosa da giocarsi – ha proseguito – quindi non hanno pensato di aiutare nessuno. Spero che sia così ancora e che loro due provino a vincere, magari con una attenzione in più nei sorpassi. Con Enea, quando era in palio il titolo Moto2 a Portimao, avevo molto rispetto, ma questo è qualcosa di diverso per ogni pilota e quindi qualcosa che non posso controllare se mi sorpasseranno in modo aggressivo oppure no”.
Sembra calmo, pacato e quasi non somiglia allo Jorge Martin a cui eravamo abituati. Anzi, trova anche lo spunto per scherzare su Aleix Espargarò che lo prende in giro per il suo gusto di mangiare ogni cosa, canguro compreso, e per aprirsi al racconto del lavoro che ha fatto sulla sua persona. Il merito? E’ di un catalano: Xero Gasol, il suo psicologo. “Con lui abbiamo lavorato molto – ha concluso - Alla fine penso che il conoscersi sia uno stile di vita. Penso che ci siano molte persone che vivono tutta la loro vita senza mai farsi domande su se stesse. Sei felice, triste o stressato, ma non sai nemmeno il perché e reagisci in qualsiasi modo. Per quanto mi riguarda ora sono tanto più consapevole e ormai cerco di concentrarmi solo su ciò che posso controllare. Non posso controllare cosa la gente pensa di me, se qualcuno mi butterà a terra o cose così. Posso controllare la guida al 100% ed essere il più veloce possibile in tutte le situazioni. Il resto non lo posso controllare e non spreco le mie energie per quello. Proverò a vincere e farò di tutto per conquistare questo mondiale, ma se non succederà adesso saprò farmene una ragione”.