Questa volta sarà Valencia solo con il cuore, perché la finale della MotoGP, come noto, si correrà a Barcellona dopo che l’alluvione non ha risparmiato anche il Ricardo Tormo. Ultimo round, però, è quasi sinonimo di Valencia, ormai, per chi è cresciuto a pane e motociclette e quel teatro ha regalato negli anni sfide indimenticabili, gioie enormi e pure delusioni che bruciano ancora. C’è bisogno di essere più chiari? Bene, cominciamo dal 2006 e da quel titolo mondiale che Valentino Rossi aveva praticamente in tasca e che invece è sfumato proprio all’ultimissimo GP, tra gomme che rendevano la moto inguidabile, errori che lo stesso Rossi ha ammesso e Hayden che riportava negli Stati Uniti il titolo.
Ecco, se c’è un pilota che paradossalmente Pecco Bagnaia non vorrà imitare in questi giorni, ma solo in questi giorni, quel pilota è proprio l’idolo e maestro Valentino Rossi. La leggenda di Tavullia, infatti, ogni volta che s’è giocato il titolo all’ultimo GP s’è ritrovato con una gran delusione. Quella del 2006, appunto, e quella, ancora più dolorosa, del 2015, quando l’incredibile rimonta dall’ultimo posto non era bastata – dopo i brutti fatti di Sepang e il presunto calcio a Marc Marquez – a impedire a Jorge Lorenzo, scortato da Pedrosa e dallo stesso Marquez, di salire per la quinta volta nella sua carriera sul tetto del mondo, lasciando invece a nove le vittorie del 46.
Prima del 2015, però, c’era stato un altro mondiale conquistato proprio all’ultimo round e c’era di mezzo sempre Jorge Lorenzo. Era il 2013 e lo spagnolo in quella occasione dovette arrendersi a Marc Marquez a cui bastò arrivare terzo all'ultima gara di Valencia. Se Rossi, quindi, per due volte se l’è giocato alla fine, perdendolo, Jorge Lorenzo ha chiuso con un pareggio (una volta vinto e una volta perso). Meglio, invece, è riuscito a fare Marquez, che nella stessa situazione ci si è trovato nel 2017, con Andrea Dovizioso come avversario. In quel caso il fenomeno di Cervera ha avuto la meglio, centrando il bottino pieno di due mondiali vinti su due che si assegnavano proprio all’ultimo GP.
Due su due l’ha saputo fare anche Pecco Bagnaia, che all’ultimo GP c’è arrivato sia nel 2022 che nel 2023, battendo rispettivamente Fabio Quartararo e Jorge Martin. E adesso il pilota di Chivasso può definitivamente entrare nella storia, costringendo Martin a restare a “quota Valentino Rossi”. L’impresa, però, per lui è quasi proibitiva, perché con 24 punti di vantaggio il giovane spagnolo di Pramac potrà addirittura festeggiare il titolo nella serata di sabato, visto che gli basterà vincere la Sprint o assicurarsi che Pecco resti in ogni caso dietro di lui.