“Buona la prima, ora vediamo quale sarà il tormentone del 2021, dopo che sono riuscito a vincere anche con la nuova regola della centralina unica” – Michele Pirro, primo sotto la bandiera a scacchi alla prima del CIV al Mugello di quest’anno, la butta a ridere e commenta con una battuta l’ennesima vittoria ottenuta in sella alla sua Ducati preparata dal Team Barni. Il portacolori delle Fiamme Oro scherza, ma si toglie anche gli immancabili sassolini dalla scarpa: “Una volta vinco perché sono privilegiato, un’altra perché ho la moto superiore, un’altra ancora perché mi danno i pezzi della MotoGP e, ultimamente, perché contavo su una centralina miracolosa. Adesso che la centralina è uguale per tutti mi chiedo quale sarà il nuovo appiglio dei detrattori”.
Le regole cambiano, le limitazioni per livellare le moto sono nuove ogni anno, ma Michele Pirro è ancora davanti, nonostante il tempo che passa e nonostante le motivazioni, per uno che ha vinto così tanto, potrebbero pure venire meno…
Non è il mio caso. Vincere è sempre difficile, ma confermarsi lo è molto di più e nel voler confermarmi ancora e ancora c’è la mia sfida. Perdere motivazione è qualcosa che per me non esiste.
Non sembra esistere, almeno per adesso, neanche l’idea di fare a meno della velocità per uno che ormai da anni si divide in sella a tutte le Ducati corsaiole di Borgo Panigale, facendo su e giù per il mondo tra Superbike, MotoGP, Campionato Italiano, V2 e V4…
E’ la mia vita. E’ faticoso, certo, ma è quello che mi piace e mi ritengo uno fortunato. Anche tra pochi giorni sarò di nuovo qui al Mugello con la Desmosedici 2021per provare alcune componenti importanti
Visto quanto accaduto a Jorge Martin a Portimao e visto che l’intervento chirurgico previsto per oggi è stato rimandato a causa dell’impossibilità di somministrargli l’anestesia prima che il trauma cranico possa riassorbirsi, immaginiamo che toccherà a te salire in sella alla Ducati Pramac nel Gran Premio del 2 maggio a Jerez. E’ così?
Di norma sarebbe stato così, ma non ho ancora certezze in questo senso. Il test al Mugello, infatti, crea una serie di problematiche per la spedizione delle moto e delle varie parti in circuito e quindi, almeno al momento, non ci sono le condizioni per cui io possa sostituire Jorge a Jerez. Mi piacerebbe, ma purtroppo sono uno solo e non credo che sarà possibile anticipare il test. Sarò della gara, invece, a fine maggio al Mugello per il GP d’Italia, ma come wild card. Quanto a Martin, è stato davvero sfortunato e mi dispiace moltissimo, perché quel ragazzo è veramente un gran pilota. Si riprenderà e tornerà a fare grandi cose con la Desmosedici.
Quando se ne saprà di più?
Questione di qualche giorno. Quasi certamente Jorge non sarà a Jerez e tornerà a Le Mans. Sono in continuo contatto con Gigi Dall’Igna, ma al momento, come ho già detto, la mia presenza è richiesta per il test al Mugello e quindi, salvo ripensamenti che, però, dipendono anche da mille cavilli organizzativi, non dovrebbe toccare a me sostituire Martin a Jerez.
Se non sarai tu a sostituirlo, su chi potrebbe ricadere la scelta di Pramac e di Ducati?
Non lo so, è una domanda a cui non saprei proprio rispondere. Sono decisioni interne all’azienda e al team e per quanto mi riguarda posso solo dire di essere a disposizione come sempre e che farò quel che mi diranno. Altri nomi non sta a me farli.
Abbiamo citato Martin, per il brutto e sfortunato episodio di Portimao, che ci dici degli altri rookies della Ducati?
A Borgo Panigale ci hanno visto lungo perché sono, seppur con caratteristiche molto diverse, tre ottimi piloti. Martin ha già avuto modo di dimostrare il suo talento, agguantando una pole e salendo sul podio in Qatar, ma Enea Bastianini e Luca Marini non sono da meno. Enea, nonostante le difficoltà in prova, riesce a tirare fuori tempi incredibili, migliorando costantemente nella seconda metà di gara: quando gli altri cominciano a calare, lui abbassa i suoi tempi. Luca Marini, almeno a Portimao, ha avuto il percorso opposto, facendo molto bene in qualifica e faticando di più in gara, ma ha avuto un problema con gli pneumatici. Niente da dire a nessuno dei tre, stanno facendo risultati che non tutti al primo anno di MotoGP sono in grado di fare.
Il tuo ex rivale nel CIV, Lorenzo Savadori, ne è la prova…
Non è facile, la MotoGP è un altro pianeta e ci vuole tempo per adattarsi, soprattutto adesso, per chi non arriva dalla Moto2
Da uomo Ducati che più ducatista non si può, quale è il tuo bilancio dopo i primi tre gran premi della stagione?
Ducati non ha ancora vinto, ma la Desmosedici è cresciuta tantissimo. A Portimao, Pecco Bagnaia ha subito una mezza ingiustizia perché non poteva vedere quella bandiera gialla e si è ritrovato a partire da dietro, costretto a una gara sempre in recupero. Sarebbe stata la terza pole su tre gp e sono convinto che, partendo davanti, avrebbe potuto tranquillamente vincere visto come è riuscito a risalire dall’undicesima posizione. Purtroppo è andata così, non sempre le cose girano per il verso giusto. Complessivamente, però, direi che è evidente che la Ducati sarà della partita e che, ancora una volta, sarà protagonista con sei moto e sei piloti che hanno fatto vedere di potersela giocare con gli altri. Tre gare sono niente davanti ad una stagione intera e le soddisfazioni, quelle grandi, arriveranno.