Si corre per vincere. Ma quando non si hanno avversari si deve correre per “vincersi”. O, a volerla dire meglio, per superarsi. E’ esattamente quello che ha fatto Michelin anche nel 2024, centrando gli obiettivi di una stagione record in cui anche le tante polemiche sulla costanza di performance degli pneumatici del 2023 sono quasi del tutto scomparse. Perchè essere l’unico marchio fornitore di pneumatici non ha fatto venire meno, appunto, lo spirito delle corse: provare a superarsi. Il fornitore francese c’è riuscito anche secondo colui che nelle corse non sbaglia mai: il cronometro. E a dirlo è stato lo stesso Piero Taramasso, raccontando che i tempi fatti dai piloti in questa stagione sono stati di gran lunga più bassi rispetto a quelli del passato su tutti i circuiti.
Anzi, è stato record quasi ovunque. “Praticamente in tutte le piste in questa stagione – ha spiegato Taramasso – è stato fatto il record del circuito. Forse non è successo solo a Portimao. Questo significa che in termini di prestazioni veniamo da una stagione molto buona, nella quale abbiamo utilizzato una gamma di pneumatici con nuove mescole. A noi interessava battere i record e è stato evidente il fatto che durante tutte la gare i tempi siano stati costantemente veloci”. E’ il trofeo “simbolico” e autoconsegnato che Michelin si porta a casa dopo un 2024 in cui due piloti se la sono giocata sempre sul limite e in cui gli pneumatici hanno rischiato, come sempre, di diventare il capro espiatorio di ogni eventuale “fallimento”. Con Taramasso che aggiunge: “Siamo molto soddisfatti anche dei feedback che abbiamo avuto dalle nostre gomme da bagnato. La pioggia in Tailandia ha dimostrato una risposta positiva paragonabile a quella delle giornate asciutte. Ci sono stati anche momenti difficili, tipo Aragon e Phillip Island, dove riasfaltatura e mancanza di test avrebbero potuto complicare ancora di più le cose per noi, ma le simulazioni precedenti ci hanno aiutato ad avere la giusta assegnazione per i due fine settimana”.
Il responsabile del racing di Michelin non s’è tirato indietro anche rispetto ai due protagonisti della stagione, Pecco Bagnaia e Jorge Martin. Raccontando che entrambi hanno saputo distinguersi da tutti in due aspetti molto importanti anche per quanto riguarda le gomme. “Jorge Martin è molto aggressivo – ha spiegato - ma riesce a far sì che i suoi pneumatici raggiungano rapidamente la temperatura ottimale e poi a farli lavorare sulla temperatura e sulla pressione che garantiscono la migliore performance. Forse è per questo che a lui piacciono le Sprint e è comunque sempre efficace in qualifica. Pecco Bagnaia, invece, è fenomenale nella gestione sia della gomma anteriore che di quella posteriore: sembra sapere perfettamente quanto oltre può spingersi in ogni momento della gara”.
Quanto al mondiale che ha visto da “spettatore interessato”, Taramasso ha poi concluso: “Martine e Pecco sono sembrati su una condizione mentale diversa. Probabilmente, sapendo di essere gli unici due piloti che potevano davvero lottare per il titolo, godevano di una determinazione insolita anche per quanto riguarda la scelta delle gomme. In alcuni tratti del campionato, anche Marc Márquez ed Enea Bastianini sono riusciti a rimanere nelle prime posizioni, ma Jorge e Pecco si sono stimolati a vicenda”.