Calmo, rilassato e con la forza di chi è consapevole che ha sì perso il numero 1, ma ha anche messo in fila numeri impressionanti. Per Pecco Bagnaia è già 2025 dal momento stesso in cui, domenica sera, ha tolto l’1 dal cupolino della sua Desmosedici per tornare al 63 che lo ha accompagnato nei primi anni della MotoGP, dopo l’esordio in Moto3 con il 21 e la consacrazione in Moto2 con il 42. Ma è l’1 che vuole di nuovo e già da ieri, nel test di Barcellona, l’ex campione del mondo ha lavorato come un rookie. Trovandosi a fare i conti, sin da subito, con una prima bella sorpresa.
“Ho sempre invidiato quelli che nei test avevano tre o quattro moto da provare e oggi ne ho avute tre. L’anno prossimo spero quattro” – ha scherzato. Le tre Desmosedici? La GP24 con cui ha messo nel sacco 11 vittorie in una sola stagione, la nuovissima GP25 e anche una versione ibrida delle due creature di Dall’Igna. Le impressioni? “Positive, molto positive – ha detto pecco – abbiamo fatto un buon lavoro e la nuova moto mi piace molto anche se è chiaro che al momento è solo un embrione di quello che sarà davvero”. Non entra nei dettagli tecnici e nemmeno nello specifico del tipo di guida che bisognerà avere per essere altrettanto performanti con la nuova Desmosedici e, piuttosto, racconta l’altra bella sorpresa di giornata. “Con Marc Marquez abbiamo riferito le stesse cose agli ingegneri. Significa che abbiamo avuto impressioni molto simili e questo è molto importante. Perché è vero che lui e io abbiamo caratteristiche di guida diverse, ma è vero anche che soprattutto in frenata siamo abbastanza uguali. Quindi sarà molto chiaro su cosa si dovranno concentrare gli ingegneri in questo inverno. C’è tanto potenziale e molto lavoro da fare. Su alcuni aspetti, soprattutto frenata e ingresso, ho preferito ancora la 24, ma su altri aspetti tipo velocità e stabilità m’è piaciuta di più la nuova. Quindi bene”.
La terza sorpresa e ciò che invece non gli è proprio piaciuto
Quindi le prime due sorprese sono state il numero di moto nel box e l’unità di intenti con Marc Marquez. E la terza? I nuovi freni di Brembo. “Mi sono piaciuti moltissimo – ha detto Bagnaia – io sono così: più qualcosa mi aiuta a frenare forte e più mi piace”. Nuove pinze promosse, quindi, da parte dell’ex campione del mondo, che invece ha proprio bocciato un’altra delle novità di giornata. In verità l’aveva già fatto dopo i test di Misano, schierandosi apertamente a capo di quelli che proprio non vogliono neanche sentir parlare di team radio. E dopo Barcellona la situazione non è cambiata. “Lo ripeto – ha tuonato – la radio non è ancora pronta: è fastidiosa e non è qualcosa che mi piace. Non mi piace soprattutto come è montata, il cavo è molto grande e è fastidioso. Non siamo nemmeno riusciti a usarla perché non funzionava e finché non sarà pronta non la userò”.
Il giallo (risolto) della gomma non provata
Altra novità del giorno, per Pecco Bagnaia, avrebbe dovuto essere la nuova gomma che Michelin sta mettendo a punto. “Avrebbe dovuto” perché in verità non tutti avevano capito che la casa francese metteva quella gomma a disposizione solo di alcuni piloti e non di tutti quelli che già l’avevano provata a Misano. Così c’è scappata la domanda su come si fosse trovato e Bagnaia, per un attimo, è sembrato cadere dalle nuvole. “Io no, io non l’ho provata”. E’ stato subito chiaro, però, che c’era stato un fraintendimento che avrebbe potuto prestare i fianco a chissà quale interpretazione e lo stesso Bagnaia ha poi precisato: “Non le ho provate perché con tre moto nel box ero concentrato sullo sviluppo e quindi non ho avuto tempo. A Misano però le avevo provate ed il feeling era stato ottimo, quindi sono sicuro che sarebbe stato lo stesso anche qui”. Niente di strano, quindi, ma una semplice scelta rispetto a qualcosa che Bagnaia ha già avuto modo di conoscere e valutare.
E se si dovesse correre domani?
L’ex campione del mondo torna, poi, sulle cose provate in giornata e spiega che se si dovesse correre domani sceglierebbe comunque la Desmosedici GP24 rispetto alla nuovissima 25. “Oggi – ha però aggiunto – provando la moto mi sono accorto che c’è già una bella differenza, quindi non credo che il gap tra la 24 e la 25 sarà minore rispetto a quello che c’è stato tra la 23 e la 24. Ovviamente se dovessi scegliere una moto per correre il Gran Premio domani sceglierei la GP24, ma il crono che ho fatto con la nuova moto è comunque molto buono e questo è importante”. Così come è buono il giudizio sulla pagina di sport che lui e Jorge Martin hanno scritto in questa stagione. Non solo per quello che ha raccontato, ma anche perché potrebbe essere l’inizio di un modo nuovo di stare nelle corse. “Abbiamo mandato un bel segnale alla gente – ha concluso - abbiamo creato una competizione diversa rispetto a quello a cui si era abituati ed è stato un bello show dall’inizio alla fine, ma soprattutto nell’ultima parte. Abbiamo dimostrato che si può essere aggressivi e lottare senza per forza diventare cattivi o venire alle parole”.