Sorride, ha voglia di scherzare e non nasconde che il giorno dopo la finalissima di Barcellona l’ha passato a metabolizzare due sensazioni contrare: la delusione per la sconfitta del team e la gioia per l’imbarazzante dominio di Ducati nella stagione appena messa alle spalle. Davide Tardozzi è così: non ha problemi a parlare delle sue emozioni e a mostrare la parte umana al di là dei linguaggi tipici dei manager. E’ un ex pilota e pilota è ancora anche nei nuovi panni che veste a Borgo Panigale. “Che vogliamo dire? – ha chiesto al microfoni di Sandro Donato Grosso di Sky – Ducati quest’anno ha fatto qualcosa di impressionante e i numeri parlano chiaro. Jorge ha meritato il titolo. Pecco ha fatto qualche errore di troppo, ma a dimostrazione del campione che è c’è pure la grandezza con cui ha affrontato questa sconfitta. Mi ha raccontato che si sono ritrovati a festeggiare (possiamo confermare tutto) e che Jorge lo abbracciava continuamente. Hanno dato un esempio al mondo, dopo essere praticamente cresciuti insieme”.
Forse la vera vittoria di Ducati è stata esattamente questa: saper gestire due fenomeni che si sono sfidati su livelli impossibili per tutti gli altri, tra muscoli e nervi, ma senza mai scadere in quel tipo di rivalità che ha molto poco di sportivo. Tanto che Ducati adesso si sente anche pronta a alzare l’asticella, visto che nel box tutto rosso è già arrivato Marc Marquez. “Sì – ha raccontato Tardozzi – gli uomini del Team Gresini ce lo hanno impacchettato e consegnato già nella serata di domenica. Questa mattina è venuto a trovarci e abbiamo avuto modo di parlare. Come lo descrivo? Umile e gentile. Ha capito dove è arrivato e che Pecco Bagnaia è un leader di questo team. Saprà esserlo anche lui perché in Ducati avrà lo stesso identico trattamento”.
Poche parole per raccontare un primo incontro e pure per ribadire che non c’è alcuna preoccupazione nel box del team Lenovo sul rapporto che due fenomeni del calibro di Marquez e Pecco potranno instaurare. Saranno rivali, è chiaro, ma senza scadere come mai sono scaduti i due che si sono giocati il titolo fino all’ultimo in questa stagione. Per Tardozzi, però, è già 2025: “Mi si drizzano i peli delle braccia a pensare che squadra avremo il prossimo anno con Bagnaia e Marquez e credo che il 2024 abbia già detto chi sarà protagonista. Marquez in questi importantissimi test qui a Barcellona lavorerà principalmente con la Desmosedici GP25, ma avrà a disposizione anche la sua moto e verosimilmente una 2024. Abbiamo un programma di lavoro intenso perché si metteranno le basi per il lavoro da fare prima del test invernale di febbraio”.
Non mancheranno, però, gli avversari, con Davide Tardozzi che ha una certezza nei confronti del pilota che con una Ducati ha vinto il titolo mondiale prima di fare i borsoni e portare l’1 sul cupolino di una Aprilia. “Io penso – ha spiegato – che Jorge Martin ci terrà tantissimo a fare bene già da questi test e credo che l’Aprilia possa essere una moto competitiva, visto che comunque quest’anno è stata l’unica a vincere oltre Ducati. Probabilmente anche KTM, soprattutto con Acosta, ma sicuramente anche con Bastianini, Vinales e Binder saprà essere più veloce. Ma noi abbiamo una squadra che fa paura”.