“Veloce è stato sempre veloce. Quest’anno ha saputo, in più, fare meno errori di quanti ne faceva di solito e farne meno anche di quanti ne abbia fatti Pecco Bagnaia”. Lo ha detto Jorge Lorenzo ai microfoni di Sky, rispondendo alla domanda di Giovanni Zamagni che gli chiedeva se a inizio stagione avrebbe mai pensato che otto mesi dopo si sarebbe ritrovato a commentare un titolo mondiale tornato in Spagna proprio grazie a Martin. Una risposta senza sbilanciarsi troppo, con Lorenzo che, però, riconosce al giovane campione di Pramac di aver saputo lavorare tantissimo su se steso per limare quegli aspetti del suo carattere che non gli permettevano di esprimere tutto il talento che ha. “La differenza – ha detto il cinque volte campione del mondo – l’hanno fatta le Sprint, perché senza le Sprint sarebbe stato campione Pecco Bagnaia”.
Un modo per ribadire che con il vecchio format non ci sarebbe stata storia, ma pure per ribadire che comunque Martin non è stato da meno, visto che il numero di Sprint vinte da entrambi è stato lo stesso, con la vera differenza che, semmai, è arrivata dalla capacità dello spagnolo di accontentarsi dei piazzamenti, correndo meno rischi di quanti ne abbia corsi (e pagati) Pecco Bagnaia. La risposta degna di un titolo, però, Jorge Lorenzo l’ha data subito dopo, quando ha spiazzato un po’ tutti con le espressioni del viso più che con la voce, lasciando intendere che per Martin adesso si aprirà un capitolo davvero difficile con l’Aprilia. Non per fiducia verso il marchio italiano e meno che mai verso la RS-GP, ma proprio per le caratteristiche che quella moto ha rispetto alle caratteristiche del neo campione del mondo.
“Martin ha adesso ha una nuova tranquillità – ha voluto premettere Lorenzo – questo significa che ora che ha vinto un mondiale può anche pensare di smettere, visto che comunque un titolo in MotoGP ce l’ha. Significa che può ragionare in maniera differente, come di uno che non deve dimostrare niente. Detto questo, passare all’Aprilia non sarà facile, perché questo è il miglior momento nella storia di Ducati e battere le Ducati non sarà facile, visto che quella moto sembra non avere neanche un punto debole. Invece l’Aprilia sta indietro. E’ una moto che chiede di stare a lungo piegati e invece Martin è fortissimo nei pickup. Sarà difficile adattarsi”. Insomma, Jorge Martin è uno che fa la differenza su un aspetto in cui, invece, l’Aprilia deve migliorare, mentre la moto fa la differenza su un aspetto che non è il punto di forza di Martin. Tutto da vedere, sia inteso, tutto da dimostrare, ma l’occhio clinico di Jorge Lorenzo sembra aver notato qualcosa che tra notizie di mercato e enfasi per un mondiale ancora da assegnare non era passato un po’ in secondo piano. Con il cinque volte campione del mondo che però aggiunge: “Se l’Aprilia farà un passo in più allora Jorge Martin potrà diventare di nuovo campione, perché no?” Non tanto un passo verso Ducati, quindi, ma verso lo stesso martin, per andare incontro alle sue caratteristiche.
Porta aperta a una possibilità, quindi, con Lorenzo che si fa ancora più perentorio quando invece parla della convivenza tra Marc Marquez e Pecco Bagnaia nel box del Team Lenovo Ducati. “Sarà dura – ha concluso –il buono è che Pecco sembra avere un carattere molto tranquillo, mentre Marc Marquez è un po’ più killer. A livello di velocità saranno più o meno pari, ma penso anche che potrebbe essere rilevante l’età visto che Pecco è abbastanza più giovane. Marquez l’anno prossimo avrà 33 anni e vuoi o non vuoi diventa tutto più difficile”.