Ha quella calma che hanno quelli a cui non va più neanche di arrabbiarsi. Parla lentamente, guarda sullo stesso punto e le espressioni del suo viso possono riassumersi con una parola sola: delusione. E’ la descrizione di Joan Mir nella sala stampa del Montmelò, pochi minuti dopo aver concluso i test che hanno messo fine a una stagione che per lui è stata terribile. Solo che l’impressione è che la prossima non sarà migliore.
“Di lavoro ne ho fatto molto, ma non è stata una giornata felice” – ha subito premesso. Perché la verità, magari rispetto a Yamaha e alle altre squadre, è che quelli di Honda hanno avuto davvero poco da provare. E il modo di lavorare sembra essere rimasto lo stesso di sempre. Pure Lucio Cecchinello, che è uno che non si sbilancia mai e cerca di essere sempre positivo, ha avuto espressioni che hanno tradito un po’ di delusione ai microfoni di Sky. A stridere, in questa giornata di test, c’è più che altro il paragone con Yamaha, con Quartararo e Rins che hanno di fatto raccontato di una rivoluzione, di un entusiasmo tutto diverso, oltre che di una moto su cui si sta veramente facendo di tutto.
L’esatto contrario, insomma, di quanto succede in casa Honda. Dove i ritmi sono quelli di sempre e il metodo resta quello tipico dei giapponesi: analitico fino all’autolesionismo e senza alcuna fretta. Con Mir che lo dice molto chiaramente: “Non avevamo nulla di nuovo e quello che avevamo da provare l’avevamo già valutato in passato. Non è con il pacchetto tradizionale che si diventa più veloci e spero che a Jerez le cose possano essere davvero diverse”. Parole nette, calibrate, più deluse che polemiche, con Mir che, al contrario del suo compagno di squadra Luca Marini, non mantiene un taglio aziendalista. L’italiano, infatti, ha provato a barcamenarsi con la dialettica, ammettendo che “sì, non avevamo cose nuove, ma tutto sommato sono soddisfatto del lavoro fatto e della direzione che abbiamo preso”. Anche nel caso di Luca Marini, però, la faccia ha detto molto più delle parole.
Entrambi, comunque, hanno confermato un particolare che è preoccupante e non poco: Aleix Espargarò è rimasto sconvolto. Anzi, la parola esatta usata da Joan Mir è “impressionato”, accompagnata da un sorriso di totale sarcasmo. L’ex campione del mondo del 2020 poi ha precisato: “Impressionato dalla mancanza di grip, di accelerazione, di velocità di punta. Anche lui non ha provato cose nuove, ma il pacchetto che già avevamo. Sembra sia stata una questione di tempo e che non siano riusciti a fare i pezzi da mandare qui. Avevamo, sì, un nuovo forcellone, ma lo conoscevamo già: è qualcosa che ci aiuta a curvare meglio, ma non è ciò che serve per colmare il gap dagli altri che sono tutti evidentemente più avanti. Qualcosa di nuovo l’avevamo provato già a Misano, ma qui mi aspettavo altro ancora. Invece niente, adesso confido in Jerez visto che ci sarà un test anche lì”.