La fine della collaborazione con Haas non deve aver fatto soffrire così tanto Mick Schumacher, ora in quota Mercedes e presenza costante del paddock. Terzo pilota, sempre in borsetta sul posto per qualsiasi necessità, per quanto ora lo si veda più impegnato in attività promozionali e di marketing (e al simulatore in pista). Ma come sono stati questi primi mesi? Il pilota non ha dubbi, e promuove la sua prima fase di esperienza con la squadra tedesca. Due i meriti principali, che sembra non gli facciano rimpiangere il passato in Ferrari. A parlarne è lui stesso: “Da quando sono arrivato in Mercedes mi sto trovando alla grande. Tutti sono molto aperti verso di me, e mi hanno fatto sentire benvenuto dal primo momento in cui sono entrato”. L’accoglienza, quindi, l’apertura del team. Ma non solo: “Sono ormai tre mesi che sono con loro e posso dire che hanno una fabbrica davvero impressionante. Nel 2014 mi ero intrufolato al simulatore come pilota junior, ma adesso è tutto più grande. La facility è molto moderna, ed è interessante vedere come le cose sono strutturate e come curano ogni dettaglio. Anche il simulatore è molto avanzato, e le persone sono sempre disposte ad ascoltare ed aiutare".
L’ammirazione per la squadra è data anche dall’ottimo rapporto sul posto di lavoro, nel momento dello scambio di informazioni durante la gara o ai test. “Al momento io lavoro al simulatore. Dato che ho già guidato una delle vetture costruite sotto il nuovo regolamento so come capirle, e spero il mio contributo sia prezioso. Sono sempre a disposizione del team per cercare di aiutarli a migliorare. Ho anche la possibilità di ascoltare quello che dicono gli ingegneri mentre le macchine sono in pista: in Bahrain sono rimasto stupito dalla quantità di informazioni che si scambiano. Mi piace molto lavorare con loro perché ti ascoltano davvero”. E aggiunge, forse con un filo di orgoglio: "Per me è anche molto emozionante, perché erano le stesse persone che lavoravano con mio padre”. Anche il rapporto con i piloti titolari sembra essere molto buono e sicuramente stimolante. Dopotutto parliamo di Lewis Hamilton e George Russell. “É affascinante per me lavorare con Lewis e George. Ho imparato molto su come approcciare i weekend di gara, loro sono due piloti fantastici”. E ne ha anche per il pubblico, che gli è stato vicino dopo l’addio alla Haas e che vorrebbe rivederlo presto in pista: “Vorrei ringraziare anche i tifosi per il supporto che mi hanno mostrato. Non è un segreto che mi piacerebbe essere in pista a guidare la W14, ma per ora il mio ruolo è aiutare con lo sviluppo della Mercedes”.