Una questione di leadership. Stefano Pioli e Ettore Messina, rispettivamente allenatore del Milan e coach dell'Armani Olimpia Milano, svelano i segreti manageriali dietro ai propri successi di questo 2022, che ha visto Milano trionfare sia nel calcio che nel basket. Nello showroom di Bmw nel cuore del Quadrilatero della moda di Milano, i due protagonisti si sono raccontati in un evento celebrativo delle due squadre, organizzato dalla casa automobilistica che è sponsor di entrambi i club.
Davanti a un parterre ricco di stampa e addetti ai lavori, Pioli - abito gessato e Adidas ai piedi - e Messina - completo neutral, giacca e camicia - hanno evidenziato differenze e analogie nella gestione di due spogliatoi diversi quali sono quello del Milan e dell'Olimpia.
Spiega Pioli: "Ormai è cambiato tutto, adesso se entro negli spogliatoi e c'è silenzio mi preoccupo. Di solito c'è sempre musica a palla fino all'ultimo secondo. Secondo me sono dei fenomeni: è musica che non si può sentire, per quelli che sono i miei gusti, anche se ultimamente mi sono modernizzato". E continua: "Ma una volta, se si metteva la musica, sembrava che non si fosse concentrati, mentre adesso i giocatori spengono la musica, entrano in campo e sono pronti. Ci dobbiamo adattare". Messina invece racconta: "Conoscersi vuol dire accettare quelle che sono abitudini, culture, religioni o anche solo come ti prepari ad una partita e/o come intendi lo sport, accettarsi su tutto. Qui ad esempio la figura del coach è interpretata diversamente da come la interpreta un serbo o un americano o un africano".
Si parla di metodologie, e il coach ex assistente di Popovich ai San Antonio Spurs rivela: "Io mi ritengo fortunato perché ho quattro assistenti e due video analisti. Nel 1989 quando ho cominciato ne avevo uno e mezzo. Oggi un coach coordina specialisti di alto livello e poi mette assieme le loro opinioni per prendere decisioni tecniche e tattiche. Poi la comunicazione è cambiata. Ora invece di fare una riunione mandi tre clip via Whatsapp ad un giocatore e ottieni un risultato migliore. Così non sente nemmeno la tua voce". E in esclusiva a MOW, visto che questa rivista è anche un manuale per uomini veloci, Messina rivela il suo legame con la velocità: "Mia moglie dice che dovrei andare più piano, ma ogni tanto mi scappa accelerare un tantino".
"Con quale pilota andrei a cena? - dice Messina - Sarei andato a cena con Schumacher. L'ho visto correre dal vivo, sono legato alla sua figura. Quelli di oggi li seguo un po' meno".