Il meteo fa il tifo per Marc Marquez. E’ una battuta, sia inteso, ma viene da farla dopo aver letto che le temperature torride che stanno creando non pochi problemi in Spagna in questi giorni si sono rivelate preziose alleate di Honda. HRC, infatti, ha messo in piedi in fretta e furia due giorni di test a Jerez con il collaudatore Stefan Bradl proprio per cercare di capire quali sono i problemi della moto quando il termostato vola oltre i 40 gradi e l’asfalto diventa rovente. Lo stesso Bradl, in una delle ultime occasioni, s’era ritrovato addirittura a fare i conti con ustioni e anche Marc Marquez aveva più volte ribadito che la RC213V è inguidabile quando è troppo caldo, sia per quanto riguarda le condizioni che il pilota si trova ad affrontare, sia per quanto riguarda il grip.
Così l’ondata di caldo di questi giorni s’è trasformata per HRC in una grande occasione per capire senza dover ricorrere a simulazioni cosa c’è che non va sul prototipo messo a punto dagli ingegneri giapponesi. Sia per arginare il problema per quanto riguarda il resto di questa stagione, sia per lavorare già da subito alla moto del prossimo anno, quella con cui Marc Marquez proverà finalmente a tornare a lottare per il titolo mondiale. “Abbiamo avuto in questi due giorni di test temperature dell'asfalto di oltre 60 gradi - ha affermato Stefan Bradl in un'intervista a Speedweek - Logicamente, quindi, aveva senso per noi affrontare il problema del caldo. Siamo riusciti a migliorare qualcosa in questo senso. Gli ingegneri Honda avevano alcune idee su come migliorare il flusso d'aria internamente. Sicuramente potremo affrontare nuovamente il caldo estremo a Spielberg, a Misano, in Aragona, poi a Buriram e in Malesia. In questo momento fa molto caldo anche a Donington nel Campionato Mondiale Superbike. Naturalmente, le condizioni al Sachsenring erano eccezionali. Tuttavia, dobbiamo armarci per tali condizioni. Lo hanno visto anche gli ingegneri Honda. Questo messaggio è stato chiaramente ricevuto".
La moto inguidabile quando le temperature sono alte, però, non è l’unico problema di Honda, con Stefan Bradl che dopo questi due giorni di lavoro si è detto fiducioso anche per quanto riguarda gli altri aspetti analizzati: “Ora abbiamo iniziato a capire perché fino ad ora siamo stati così deboli. Abbiamo iniziato con questo test a Jerez. Almeno ora capiamo da dove cominciare. Ci vorrà del tempo prima che venga trovata una soluzione. Non accadrà in un batter d'occhio. Il nostro problema non sarà risolto fino al prossimo Gran Premio, né nei prossimi due mesi. Ma stiamo lentamente iniziando a capire cosa c'è che non va. Qualche aggiornamento arriverà, per le vere novità però bisognerà aspettare la nuova moto e per questo sarebbe importante se Marc Marquez riuscisse davvero a tornare”.