Manca ormai pochissimo al secondo appuntamento italiano della Formula 1 e l’attesa è ormai alle stelle. La curiosità che quest’anno avvolge il Gran Premio d’Italia è ancora più forte di quella delle edizioni passate, per preparare uno dei weekend più iconici del calendario del mondiale. Infatti, quest’anno l’Autodromo Nazionale Monza avrà qualche novità da presentare all’arrivo del circus, con i lavori di ammodernamento che sono durati circa sei mesi che hanno portato qualche dettaglio ad essere diverso. Sui social subito sono iniziate tutte le discussioni del caso e, appena le prime immagini sono trapelate, è iniziato il giro di scommesse su quanto i tempi si abbasseranno o su come la natura del Tempio della Velocità sarebbe andata persa dopo questi interventi. Noi lo abbiamo chiesto a chi direttamente è sceso in pista nella prima sessione di test che l’autodromo ha organizzato, per capire direttamente dalle parole di un pilota cos’è che effettivamente cambia a Monza: ecco cosa ci ha raccontato Leonardo Colavita, uno dei più giovani piloti del Campionato Italiano Gran Turismo che della “nuova Monza” ha già avuto un assaggio al volante della sua Ferrari 488 GT3.
Sulla carta, oltre ai lavori mirati a rinnovare le infrastrutture e la viabilità, principalmente a cambiare un po’ sarebbero state la prima variante, allargata anche per questioni di sicurezza, i cordoli, appiattiti, e l’asfalto, nuovo su tutti e sei i chilometri della pista. In pratica, anche Leonardo ci ha indicato queste tre: “La prima variante è più larga, ma alla guida non si sente tutta questa differenza; forse la traiettoria è un po’ più aperta ma nemmeno così tanto. Per quanto riguarda l’asfalto invece fortunatamente io ho girato il secondo giorno, quindi un po’ era stato gommato e non ho avuto grandi problemi con quello”. Il lavoro sull’asfalto, anche dando uno sguardo al passato e ai commenti fatti dopo tante gare sul Tempio della Velocità, era essenziale anche per cercare di ridurre i dossi che erano fastidiosi alla guida: “Monza aveva tanto il problema dei dossi, ad esempio prima della Variante Ascari si saltellava parecchio. Ad oggi non si può dire che si sia risolto perché la macchina ancora un po’ saltella, ma sicuramente è migliorata la situazione” commenta Colavita.
Classe 2005, l’italiano è impegnato nel Campionato Italiano Gran Turismo, sia Sprint che Endurance, e deve quindi prepararsi a ben due round all’autodromo di Monza. I test che ha svolto nella prima giornata infatti li ha affrontati al volante della sua Ferrari 488 GT3, preparata da Double TT Racing e AF Corse, insieme ai suoi compagni di squadra: “Per noi era importantissimo vedere la pista subito, per capire effettivamente quali fossero i cambiamenti nel concreto, soprattutto proiettandoli sull’eventuale comportamento della macchina. Anche perché non potevamo nemmeno lavorarci troppo al simulatore, perché ancora non c’è la versione aggiornata”. “Tutto sommato, una volta finita la giornata, per me sono stati i cordoli il cambiamento più importante. Li hanno davvero abbassati in molti posti e in praticamente tutte le uscite di curva li hanno allargati parecchio” dice l’italiano.
“Personalmente non mi piacciono troppo, perché con le vetture a ruote coperte si perde tantissimo grip e, di conseguenza, direzionalità. Probabilmente la situazione migliorerà una volta che la pista sarà più gommata, però per ora sono molto scivolosi. Ad esempio, a me la Variante Ascari piaceva di più prima, perché con i cordoli così spianati diventa complicato valutare anche una situazione di gara” dice Leonardo, precisando anche l’influenza delle vie di fuga: “Appena entrerà un po’ di sabbia diventerà inguidabile e si perderà davvero tanto tempo. È anche un po’ più semplice, la si fa in pieno se si vuole; prima era molto più tecnica, si saliva sul cordolo in entrata e bisognava saperlo sfruttare”. Per la Formula 1 invece potrebbero funzionare meglio, perché la filosofia della vettura si sposa meglio con quella dei cordoli nuovi: “Per loro potrebbero essere una comodità, essendo che sono vetture che sfruttano tanto l’effetto suolo a differenza nostra, ma non è scontato”.
Ma quindi, Monza è diversa da prima? Nello specifico, si parla di una pista totalmente rinnovata? “Non si può dire che abbiano cambiato la pista in un modo che sia irriconoscibile” continua Colavita, che non ha mai parlato di uno “snaturamento” del Tempio della Velocità. Quindi l’anima di Monza c’è ancora. “Certo è che questi piccoli cambiamenti sono comunque importanti. Con la Formula 1 non credo ci sarà niente di scioccante. I tempi sicuramente si abbasseranno un po’ e penso che queste modifiche siano state fatte anche con questo obiettivo. Però ecco, niente di esagerato come si è letto un po’ in giro negli ultimi tempi.”
Insomma, Monza il look se lo è rifatto ed è pronta per accogliere tutte le sue categorie: dopo la Formula 1, che correrà in Italia nel weekend del 30/31 agosto - 1 settembre, arriveranno le varie serie GT, dal Fanatec GT World Challenge al Campionato Italiano Gran Turismo, dove proprio Leonardo Colavita scenderà in pista, insieme alle categorie propedeutiche alla Formula 1. La nuova Monza però non sembra così diversa da quella che finora il motorsport conosceva e almeno il primo approccio non è stato così scioccante come tanti potevano pensare.