A riportare l'attenzione sul tema dell'aerodinamica in MotoGP è stata, manco a dirlo, Aprilia. La casa di Noale è insieme a KTM quella che sta spingendo maggiormente in questa direzione, sostenuta proprio dal team Red Bull di Formula 1. Cosa non facile anche perché i regolamenti faticano a restare al passo con le innovazioni che vengono introdotte; infatti, Carmelo Ezpeleta ha già dichiarato di voler porre un freno alla "follia dell'aerodinamica" che dalla Formula 1 ha contagiato la MotoGP. Ma lasciando i regolamenti agli avvocati, anche gli ingegneri hanno vita dura. L'ultimo "ritrovato" di Aprilia è stato presentato dallo stesso Romano Albesiano: "Ci sono già tante limitazioni, un regolamento molto dettagliato. Però mancano informazioni sulle superfici utilizzabili, e l’aerodinamica non è solo schiacciare la moto a terra per aumentare il grip. Bisogna capire cosa succede quando la moto si trova a vari angoli di inclinazione, è un campo molto complesso".
Quella specie di antenna che è spuntata sulle RS-GP sembra che serva proprio per raccogliere dati in questo senso. Ma alla fine dei conti, di che vantaggio parliamo? "Dipende dalla configurazione - prosegue Albesiano - ma possiamo parlare di 4 o 5 km/h. Tuttavia, in fin dei conti, ne vale comunque la pena". Alla fine, però, quello che realmente conta è il fattore umano (e meno male!) infatti, prosegue l'ingegnere di Aprilia, "puoi fare tutti i calcoli del mondo, ma se al pilota non piace, anche con una configurazione con un potenziale molto alto può andare più lentamente".
L'aero rakes che ormai è normale vedere sulle Formula 1 durante i test e a volte anche nelle prove hanno fatto così il loro ingresso ufficiale anche in MotoGP. Queste vere e proprie antenne munite di sensori (50 sull'Aprilia di Oliveira) permettono di misurare quantità, qualità e direzione dei flussi di aria in tutte le condizioni di guida, a differenza di quanto avviene in galleria del vento. Non a caso proprio Albesiano ha sottolineato la complessità che l'aerodinamica sta raggiungendo in MotoGP: "Le possibili combinazioni di parti aerodinamiche e altri elementi, come i forcelloni, aumentano di anno in anno e sta diventando un po’ un puzzle. Al momento ne abbiamo più di 20 possibili, si capisce quanto sia difficile gestire tutto il lavoro durante le giornate di test”.
A sottolineare come sia complicato anche il lavoro dei piloti è proprio Aleix Espargaro: "È stato divertente. Guidare di nuovo la MotoGP è molto bello. Aprilia ha lavorato molto, penso che abbiamo uno dei migliori reparti aerodinamici del campionato, ma questo rende anche complicato il nostro lavoro. Adesso le combinazioni sono tante: non è più solo l’ala anteriore. Adesso c’è quello anteriore, quello posteriore, ci sono le carene, ci sono le alette sul forcellone… Trovare la giusta combinazione richiede tempo.”