Tre Gran Premi, 75 punti da assegnare e sei piloti in 32 punti: è la MotoGP più incerta degli ultimi anni, e nelle altre due categorie la situazione non è così diversa. La sfida tra Sam Lowes e Luca Marini in Moto2 è apertissima così come quella tra Albert Arenas ed Ai Ogura nella Moto3.
La MotoGP ci ha consegnato otto vincitori diversi in 11 gare, con Fabio Quartararo e Franco Morbidelli che si sono rivelati gli unici in grado di ripetersi, nello specifico tre volte Fabio e due Franco. In tutto questo il primo in classifica, Joan Mir, non ha ancora vinto una gara (ma resta il favorito all'iride) e la sensazione è che le condizioni meteo renderanno il tutto ancora più incerto.
Se il campionato piloti è ancora così in bilico e con tutte le probabilità il titolo verrà assegnato a Portimao, la classifica costruttori potrebbe vedere il suo vincitore già a Valencia.
Yamaha infatti ha collezionato 6 vittorie e 10 podi su 11 Gran Premi, mentre la Suzuki insegue a -45 con una sola vittoria (quella di Alex Rins ad Aragon) e nove podi totali. La Ducati invece si trova a -37 dal marchio di Iwata, ma le prestazioni delle ultime gare lasciano intendere che l’unico contendente alla corona della Yamaha sia Suzuki. Honda (-91), complice l'assenza di Marc Marquez, è tagliata fuori dai giochi, così come KTM (-65) ed Aprilia (-172) sono davvero troppo lontane. Da notare come gli austriaci di KTM abbiano fatto addirittura meglio dello squadrone Honda.
Per vincere il 15° titolo costruttori della propria storia già nel prossimo GP, Yamaha dovrà portare alla vittoria un suo pilota a Valencia e far segnare 5 punti in più su di una Suzuki e 13 in più di una Ducati. Basterebbe quindi che un pilota dei Tre Diapason vincesse la gara e che la prima Ducati al traguardo non andasse oltre al quinto posto. Nel caso in cui dovesse riuscire nell'impresa, Yamaha si porterebbe ad un titolo da MV Agusta (che ne ha 16) e a 10 dalla Honda, che con una lunga storia da protagonista in MotoGP ne ha vinti già 25.
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