L’ordine è alfabetico, ma ci sono proprio tutti e quest’anno sono anche parecchi: 7 per la precisione. Perché due ne sono arrivati, Enea Bastianini e Luca Marini, e uno se ne è andato, Andrea Dovizioso (ma potrebbe tornare). Sono i piloti italiani della MotoGP, quelli che, ognuno per quel che potrà, proveranno a riportare nel Belpaese il titolo mondiale della Classe Regina, che manca ormai dal lontano 2009.
Ieri hanno prestato la faccia (oltre i caschi e le tute) per la classica foto di gruppo e, ora, si preparano alla loro notte prima degli esami. Perché da domani parleranno le moto e si comincerà a fare finalmente sul serio dopo il lungo inverno. Ecco le loro sensazioni alla vigilia del giorno più emozionante
Francesco Bagnaia: Posso contare sull’aiuto di tutti
E’ giovane, ma conosce già la Ducati, anche se stare nel team ufficiale non è come vivere nell’ambiente più piccolo e con meno pressioni di Pramac. “Mi stanno aiutando tutti tantissimo – ha detto Bagnaia – C’è un gran lavoro di squadra e mi sento bene. Non voglio deludere la gente di Ducati, da quelli che sono nel box ai tifosi a casa. Possiamo toglierci soddisfazioni importanti, perché la moto è veloce, anche se di sicuro gli altri venderanno carissima la pelle”.
Primo fra tutti il compagno di squadra, Jack Miller. “Con Jack – ha proseguito Bagnaia – c’è un ottimo rapporto, ma abbiamo messe a punto differenti. Andiamo nella stessa direzione, seguendo strade diverse e il confronto sarà utile: sapremo aiutarci. Per quanto mi riguarda ho lavorato molto per trovare un miglior feeling con la gomma fredda e penso di essere riuscito a migliorare qualcosa. Ma ora a parlare dovrà essere la pista. La gamba infortunata nel 2020 mi ha dato tanti problemi, ma adesso sta tornando al 100%, sono tornato anche a correre, non lo facevo da agosto dell’anno scorso. Adesso mi sento molto meglio a livello aerobico, ed è un vantaggio anche a livello psicologico. Non posso mettermi tra quelli da battere per i risultati di fine 2020, ma sono stato velocissimo nella simulazione gara dei test e quindi credo di poter fare bene”.
Enea Bastianini: Campione del Mondo? Acqua passata!
Lo scorso anno ha vinto un mondiale difeso all’ultima gara con le unghie e con i denti, ma poi ha subito voltato pagina. Enea Bastianini è orgoglioso di quello che ha fatto, ma è in avanti che guarda: “Essere Campione del Mondo ti aiuta in termini di sicurezza e consapevolezza, ma appartiene al passato – ha detto – io voglio fare bene in MotoGP, anche se sono consapevole che ci vorrà pazienza. Non ho un obiettivo specifico per questa gara, ma per la doppia del Qatar ho, invece, quello di lasciare Losail con un risultato che avrà migliorato l’altro”.
In questi mesi Bastianini ha lavorato molto sullo stile di guida, allenandosi anche con moto di serie per imparare a sfruttare al massimo anche le gomme fredde, oltre che studiare il miglior modo per uscire dalle curve. “Ho comparato i miei dati con quelli degli altri piloti Ducati – ha concluso - per me è molto importante adesso. Per me è importante vedere cosa fa Miller, perché abbiamo uno stile simile. Al momento credo sia importante capire come funziona una gara di Motogp perché qui si gioca anche molto di tattica”.
Luca Marini: Un’emozione indescrivibile
E’ uno che sembra sempre freddo e distaccato, ma, nella conferenza stampa della viglia, l’emozione l’ha tradita persino lui: Luca Marini. Però per la gara è convinto di saper tenere a bada la tensione dell’esordio: “Non credo che sarò troppo nervoso, o almeno lo spero – ha dichiarato - E’ una grande cosa essere qui, è stato bello essere nel briefing, capire dove sono, la situazione che sto vivendo. Mi piacerebbe imparare parecchie cose dal primo GP. Intanto fare il time attack, non l’ho mai provato durante i test, sarà interessante provarci qui in Qatar, con una temperatura che cala abbastanza. Poi voglio capire come funziona una gara in Classe Regina. Abbiamo parlato un po’ io, Pecco, Valentino e Morbido soprattutto delle gomme”.
Va subito sul tecnico, Luca Marini, e prova anche a immaginare quale potrà essere la sua gara a Losail in questo primo GP della stagione: “L’obiettivo è il traguardo o, meglio, la miglior gara possibile – ha concluso – L’anno scorso al debutto Johann Zarco è stato addirittura davanti, bisogna trovare il giusto equilibrio. Abbiamo avuto 5 giorni sulla moto e questo si sentirà. Ma fare due gare sulla stessa pista, oltretutto favorevole alla Ducati, è già molto. Quando cambieremo circuito sarà più complicato”
Franco Morbidelli: Non avrò la miglior moto, ma ho Ramon Forcada
“Sono pronto per il primo GP, ho fatto un buon inverno, buoni test, siamo migliorati. Sono molto fiducioso, spero di continuare il cammino del 2020” – Franco Morbidelli non si nasconde. Ha chiuso la scorsa stagione da vicecampione del mondo e, ora, sente di poter tentare l’assalto ad un sogno, anche se la sua Yamaha M1 è, di fatto, vecchia di due anni. “E’ un fatto che ho la moto meno evoluta – ha ammesso - ma non c’è solo quello. E’ una sfida durissima, bisogna provare a fare il meglio e io avrò con me ancora una volta Ramon Forcada. Avere a che fare con una persona come lui implica un sacco di cose che a me piacciono: è grandioso avere a che fare con le persone più mature ed esperte di me. Lui lo è ampiamente più di me, cercherò di imparare il più possibile da Ramon per tutto il tempo che starò al suo fianco, tempo che spero sia molto lungo”.
Di sicuro sarà almeno per tutta questa stagione, che si presenta già profondamente diversa rispetto alle tante, troppe, incertezze del 2020. “Non so se sarà più normale del 2020 – ha concluso Morbidelli - lo spero con tutto il cuore. Ma c’è molto entusiasmo, dopo uno stop invernale abbastanza lungo ho voglia di risalire in moto. Mi trovo bene con il team, c’è grande voglia, siamo pronti per il primo GP e per dividere il box con Valentino Rossi. Marc Marquez? Non ho molto da dire su questo argomento: penso che abbia fatto la scelta più sicura, in attesa che i dottori gli diano il permesso per tornare in moto”.
Danilo Petrucci: Se in KTM non mi capiscono, uso le mani!
“In tutta la mia carriera in MotoGP sono stato in un team italiano, adesso è un po’ diverso: fortunatamente ho migliorato il mio inglese, parliamo bene. E anche il linguaggio del corpo mi aiuta, noi italiani muoviamo tanto le mani: usando le mani è facile capirsi”- Danilo Petrucci è determinato, ma rilassato. Niente sguardi bassi e aria arresa come nell’ultimo anno in Ducati (GP di Francia escluso). La sua KTM del Team Tech3 non è andata fortissimo ai test di Losail, ma il ternano non fa drammi: “Abbiamo migliorato giorno dopo giorno, ma è chiaro che c’è ancora tanto da fare. Questa non è una delle piste favorite per Ktm. Ho cercato di aumentare la potenza per avere la moto più in mano, per gestirla da solo, senza tanti aiuti dall’elettronica. Sono all’1% del mio adattamento con questa moto”.
Non abbastanza, forse, per puntare alle posizioni di vertice, ma comunque un inizio in vista di circuiti più favorevoli alla moto austriaca e all’esperienza di un pilota che, nel frattempo, avrà avuto due gran premi per macinare chilometri sulla nuova moto e confrontarsi con gli altri. “Sono arrembante, ho voglia di fare bene – ha concluso il ternano - Farò di tutto per far vedere il vero Petrucci già da domenica. In passato avevo difficoltà quando la pista era molto calda e non c’era tanto grip, ma con questa moto si può fare bene in quelle condizioni”.
Valentino Rossi: 26 mondiali sono tanti, ma ho voglia di continuare
“Sono contento di averlo come compagno di squadra, siamo grandi amici. Ma in pista il primo avversario è il compagno di squadra, speriamo di fare delle belle sfide” – Ormai quella sulla convivenza con Franco Morbidelli è la domanda a cui Valentino Rossi ha risposto di più. E lo ha fatto anche oggi, in conferenza stampa. La ventiseiesima prima conferenza stampa d’apertura di una stagione a cui il pilota di Tavullia partecipa e che, probabilmente, non sarà neanche l’ultima: “Non lo so se smetterò a fine stagione, non c’è una data e quindi non posso darla: la mia intenzione è continuare – ha ribadito il nove volte campione del mondo, specificando che molto dipenderà dai risultati di questo 2021 - 26 stagioni sono tantissime, naturalmente sono cambiato tanto in questo lungo periodo. Ma la passione per le moto e per il motomondiale è sempre lo stesso. Sono molto contento di essere qui e cercherò di fare il mio meglio”.
Ultima o meno, sarà una stagione che, comunque, segna un cambiamento: quello del passaggio dal team ufficiale di Yamaha a quello satellite di Petronas. “Anche nel team satellite – ha proseguito Rossi - tutti spingono al massimo, la pressione c’è comunque. La differenza è il numero di persone intorno alla moto, ma cambia poco. L’atmosfera del giovedì prima della prima gara è sempre uguale, molto eccitante, siamo pronti a partire. Ho cambiato team dopo tanti anni, ma l’atmosfera è buona. I test sono andati abbastanza bene e sono molto fiducioso”.
Rossi non s’è sottratto nemmeno alla domanda su Marc Marquez, ribadendo che a suo avviso il campione di Cervera tornerà presto e sarà subito competitivo, anche “da fuori è difficile capire e farsi una idea corretta”. Parole, infine, anche per Fausto Gresini da parte di Valentino Rossi: “Ricordo Gresini da pilota, quando nel 1990 aiutò Capirossi a vincere il titolo. Fausto è stato un grande rivale nella mia carriera, prima in 250 con Capirossi, poi in Motogp con Gibernau. E’ una brutta storia, tutti nel paddock siamo un po’ sconvolti per quello che è successo a Fausto, uno che stava bene, era in forma”.
Lorenzo Savadori: Voglio far bene anche per Fausto
Nei test di Losail l'Aprilia è andata forte, ma i suoi tempi non sono stati entusiasmanti. Lorenzo Savadori si affaccia al 2021 con la consapevolezza di non essere a tutti gli effetti un esordiente, visto che l'anno scorso ha avuto già modo di confrontrsi nella mischia, ma che l'esperienza da mettersi sulle spalle è ancora tanta. "I test e le gare dello scorso anno mi hanno permesso di iniziare a costruire la fiducia con questa moto e con questi pneumatici - ha affermato il giovane pilota dell'Aprilia - Ma è solo una base di partenza con molto margine di miglioramento. Cercherò di trasformare il dolore generato dalla scomparsa di Fausto, una persona che ha creduto molto in me, in energia positiva. La sua determinazione e i suoi insegnamenti mi accompagneranno in questa nuova fase della mia carriera".
Parole, quelle di Savadori, pronunciate in occasione della presentazione del team di Aprilia, con il giovane italiano che, ieri, non ha rilasciato dichiarazioni nel corso dei vari interventi stampa dei piloti. Lo aveva fatto, però, all'indomani dei test di Losail: "Non voglio cercare giustificazioni, ma un malanno fisico ha un po' condizionato i miei test. L'Aprilia è una moto che a Losail ha fatto vedere buone cose, dovrò trovare subito il giusto feeling e spingere al massimo per aiutare il team a crescere e per togliermi anche qualche soddisfazione personale".