Voto 0 a Yamaha. Fabio Quartararo è un santo oltre che un fenomeno. La M1 fa fatica, tanta fatica, nonostante fosse chiaro già alla fine della scorsa stagione di cosa avesse bisogno quella moto. Ma, come diceva un certo Valentino Rossi, in Yamaha non ascoltano nessuno. Solo che adesso il marchio dei tre diapason è come se non fosse in pista, con tre piloti puntualmente relegati nelle retrovie e uno, che è campione del mond, che deve lottare come un forsennato per stare nei dieci. Così è una tristezza assoluta e non ci sorprenderemmo se Fabio Quartararo facesse ciò che lo scorso anno ha fatto Maverick Vinales. 'Na tristezza!
Voto 1 alle sovrapposizioni. Fine settimana di motorsport così possono averli architettati solo i divorzisti riuniti in associazione mondiale. La Formula1, il motomondiale, la Superbike e pure il MotoAmerica di Petrucci, roba da stare con le chiappe sul divano, davanti alla tv, per 48 ore di fila. Con buona pace di centri commerciali, passeggiate, aperitivi e Ikee varie... Domeniche da divorzio!
Voto 2 a Alex Marquez. Pur di non essere più solo "il fratelli di..." è disposto a passare alla storia come "quello che si stende sempre". Male, male proprio Alex! Eppure in casa c'è il migliore degli esempi per prendere ispirazione. Eh su!
Voto 3 ai detrattori di Marc Marquez. Signori, mettetevi l'animo in pace, questo qua è veramente l'ultimo dei piloti. Cuore, coraggio e fuoco negli occhi...ci prova sempre e a tutti i costi. Tanto che pure la sfiga che ha deciso di sfidarlo a viso aperto finirà prima o poi per arrendersi. A Austin persino la frizione ha deciso di non funzionare e lui, dopo essere partito praticamente ultimo, ha messo su una rimonta che da sola sarebbe valsa il biglietto dell'intero spettacolo. Fate pace con la realtà!
Voto 4 a Pol Espargarò. Probabilmente ha capito che le possibilità di restare nel Team Repsol Honda sono poche e da un paio di domeniche sembra spento e arreso. Ma non è così che si fa futuro. A.A.A. pilota cerca sella!
Voto 5 a Ducati. Che la Desmosedici 2022 abbia qualche problema è ormai evidente. Probabilmente c'è da trovare il coraggio di tornare indietro e pure la forza di snaturarsi un po'. Ok le evoluzioni e il voler sorprendere sempre con la tecnica, ma poi servono i risultati. Qualche miglioramente si è visto, ma se la moto vecchia arriva puntualmente davanti a quella nuova bisogna pure prendere atto che da qualche parte si è sbagliato. Anche perchè nulla è perduto e rimettersi in carreggiata per anare a vincere questo benedetto mondiale non è impresa impossibile. Daje!
Voto 6 a Jack Miller. Ha portato a casa un podio nel fine settimana in cui probabilmente ha dovuto prendere coscienza che per lui le porte del team ufficiale Ducati si stanno definitivamente chiudendo. Uno così avrebbe potuto strafare e buttare all'aria un altro risultato, invece lo ha messo nel sacco con intelligenza, provando prima a scappare e poi prendendo atto che Bastianini e Rins ne avevano di più. Certo, non è a terzi posti che si fa futuro, ma è già qualcosa. Maturo!
Voto 7 a Alex Rins. Che gli vuoi dire a uno così? Ad un certo punto della gara sembrava averne veramente più di tutti e probabilmente con una velocità di punta che maggiore sarebbe riuscito a fronteggiare meglio le Ducati in rettilineo e a mettere seriamente pensiero anche a Enea Bastianini. La cura Suppo per adesso sta funzionando e con Rins funziona ancora di più, con buona pace di Joan Mir che forse pensa già alla Honda o a qualche altra sella. E' anche l'unico che non ha fatto lo gnorri quando, a fine gara, è stato proposto ai piloti di fare un giro di pista con la bandiera dell'Ucraina: l'ha presa solo lui, dimostrando personalità e idee. Sembra Mir, ma è Rins!
Voto 8 a Fabio Quartararo. La spiega è al "voto zero". Pazienza e resilienza!
Voto 9 a Enea Bastianini. Praticamente perfetto, ma il dieci e il dieci e lode lo hanno meritato altri. Questo ragazzo è, anche per caratteristiche di guida, molto simile a Marc Marquez e sta dimostrando di avere anche tanta testa. Intorno ha una squadra che mette l'umanità davanti a tutto e che ha un approccio diverso pur contando su esperienze di primissimo livello e su personaggi che sanno bene cosa sono le corse e cosa c'è da fare per vincere. Insomma, gli ingredienti per vivere una favola pazzesca ci sono tutti e noi non vediamo l'ora di leggerne il finale. Che spettacolo!
Voto 10 a Carlo Pernat. A 73 anni ne fa ancora due di fila! Ma non siate maliziosi, perchè stiamo parlando di vittorie. Lui ormai gestisce due soli piloti: Tony Arbolino, primo in Moto2 al GP delle Americhe, e Enea Bastianini, primo in MotoGP al GP delle Americhe e leader della classifica mondiale. Ok i piloti, ok tutti, ma il vero fenomeno è Carlo Pernat e eredi all'orizzonte non se ne vedono neanche con il cannocchiale. Chapeau!
Voto 10 e lode a Marc Marquez. Qualcuno ha detto che è il vincitore morale del GP delle Americhe. Siamo d'accordo, senza nulla togliere a Bastianini e al Team Gresini. Il 93 ha fatto un mezzo miracolo a Austin e ha preso ancora una volta a copocciate la sfiga, che gli si è presentata in griglia di partenza sotto forma di frizione capricciosa. Una rimonta, la sua, da sangue sudore e lacrime. Epico, epico e basta, al di là di tutto, al di là del 2015 e bla bla bla. Disumano!