I temi dei test a Sepang e Mandalika sono stati principalmente due: come sta Marc Marquez (risposta: abbastanza bene da vincere un mondiale) e cosa si è inventata Ducati. A dirla tutta la storia l’abbiamo già vissuta tre anni fa, quando da Borgo Panigale portarono il ‘cucchiaio’, una nuova appendice aerodinamica montata davanti alla ruota posteriore: gli altri costruttori - chi più e chi meno - hanno protestato, si sono opposti e infine hanno copiato. Stessa cosa era stata fatta qualche anno prima con le alette sulla carena. Stavolta però, al centro della discussione c’è l’abbassatore per l’avantreno. Se fino all’anno scorso le case avevano più o meno tutte un sistema dedicato al posteriore (battezzato holeshot) per abbassare il baricentro della moto in partenza e sui rettilinei, adesso Ducati ha portato qualcosa di simile anche per l'avantreno.
Non scopriamo oggi che, per fare la differenza nel motorsport, bisogna accarezzare il limite senza superarlo, discorso valido sia per il pilota che per i tecnici al lavoro sulla moto. Ed è proprio quello che hanno fatto in Ducati per la Desmosedici GP22, sulla quale sono vietati sistemi elettronici per le sospensioni. In questo caso tuttavia, il sistema dovrebbe essere analogico.
Le proteste degli altri costruttori però non si sono fatte attendere. Francesco Guidotti ha spiegato a MOW che KTM non farà ricorso, tuttavia ogni squadra ha diritto di presentare un reclamo ufficiale. Romano Albesiano invece ha già dichiarato che a Noale non amano questo genere di soluzioni ma che se risultassero regolari sarebbero pronti anche loro ad applicarle. Il problema principale, secondo le case, è che questo genere di tecnologia non porta ad alcun tipo di sviluppo nel mondo reale, dove invece le sospensioni elettroniche sono già presenti su buona parte delle moto sportive. Il che lascia intendere che la questione, almeno per il momento, non sembra tanto tecnica quanto 'filosofica'.
Danny Aldridge, Direttore Tecnico della MotoGP, ha provato a chiarire la situazione: “Bisognerebbe innanzitutto che gli altri costruttori dimostrassero contro cosa stanno protestando e quanto effettivamente il sistema vada contro il regolamento”. Per farlo, le case dovrebbero presentare un ricorso e Ducati sarebbe costretta a mostrare agli organi di competenza il funzionamento dettagliato del sistema. “Sono convinto - ha continuato Aldridge in un’intervista a Speedweek - che il sistema Ducati per la forcella funzioni in modo simile a un 'regolatore dell'altezza di marcia’ impiegato al posteriore. Ma finora la Ducati non mi ha mostrato nulla e non è obbligata fino al GP del Qatar di marzo”.
La sensazione è che prima o poi qualcuno farà ricorso, Ducati mostrerà il sistema e questo verrà validato. Nel frattempo gli altri cominceranno a rincorrere e, dopo tre o quattro gare, l’abbassatore verrà impiegato da buona parte della griglia.