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Tutto sul venerdì di Motegi: i passi gara, i passi avanti di Bagnaia, le stranezze dei Marquez, le troppe cadute, la folle giornata di Bezzecchi

  • di Tommaso Maresca Tommaso Maresca

26 settembre 2025

Tutto sul venerdì di Motegi: i passi gara, i passi avanti di Bagnaia, le stranezze dei Marquez, le troppe cadute, la folle giornata di Bezzecchi
È stato un venerdì piuttosto spumeggiante quello di Motegi: venti piloti in un secondo, simulazioni di passo gara pressoché simili, tante (troppe) scivolate d’avantreno, che non hanno impedito a Marco Bezzecchi di conquistare con generosità la prima posizione. Il Bez ha ripagato alla grande il lavoro dei meccanici Aprilia (non hanno pranzato per rimetterlo in pista al pomeriggio), che hanno avuto parecchio da fare anche nel lato di box di Jorge Martín. Nel box rosso (escluso il time attack) meglio Bagnaia di Marc Marquez, in quello giallo VR46 umori contrapposti, tra le pareti azzurre del Team Gresini giornata da dimenticare. La Honda gioca in casa e si è visto, la Yamaha è tenuta a galla dal solo Quartararo, la KTM da Pedro Acosta: qui sotto vi raccontiamo tutto ciò che dovete sapere su un avvio di weekend che può regalarci sia sorprese che verdetti ineluttabili. Tipo? L’assegnazione del titolo mondiale

di Tommaso Maresca Tommaso Maresca

Il venerdì di Motegi è stato asciutto (ventotto gradi nell'aria, quasi quaranta sull'asfalto nelle Prequalifiche) e falcidiato da tantissime - e per fortuna innocue - scivolate d'avantreno: Marco Bezzecchi è caduto due volte al mattino (alla 5 e alla 10), il suo compagno di squadra Jorge Martín lo ha "copiato" al pomeriggio, Franco Morbidelli ha assaggiato la ghiaia sul finale delle FP1 e nel primo tentativo del time attack delle Prequalifiche, quando i commissari hanno sventolato bandiera gialla anche per Alex Marquez, Pedro Acosta, Somkiat Chantra, Enea Bastianini e Jack Miller. Il tema principale è stato proprio questo, poiché l'asfalto giapponese (che resiste dal 2011) offre ancora una sorprendente dose di grip, ma non risparmia insidie. Michelin, rispetto all'anno scorso, ha traslato l'allocazione di uno step di durezza: la gomma media del 2024 oggi è una soft, e dovrebbe essere comodamente in grado di completare la distanza della gara lunga domenicale, oltre a quella della Sprint. I passi gara? Bene Bezzecchi, Bagnaia, Morbidelli, Di Giannantonio e Marini (tutti italiani, sì) sul piede del quatantaquattro e mezzo, promettente Marc Marquez con la media al posteriore (la sua simulazione di passo gara, però, è stata un po' spezzettata), ma i migliori sono stati Fabio Quartararo e Pedro Acosta, che con la soft al retrotreno hanno replicato diversi giri sul ritmo del quarantaquattro basso.

Per restare in vetta anche sul time attack, invece, bisogna limare un ulteriore secondo. Il Bez ci è riuscito brillantemente, con un 1’43”193 si è messo tutti alle spalle, fermandosi a due decimi scarsi dal record della pista che resta ancora saldo nelle mani di Pedro Acosta. Il rookie maravilla è secondo in 1’43”329 e precede un Marc Marquez terzo, protagonista di una giornata tutt’altro che stupafecente: le telecamere lo hanno pescato ai box insoddisfatto, sempre alle prese con qualche problemino, ma non dovrebbe trattarsi di nulla di grave se si guardano i suoi cronologici. Il suo obiettivo questo weekend sarà quello di guadagnare tre punti sul fratello così da festeggiare aritmeticamente la vittoria del nono mondiale, che dopo questo venerdì nipponico sembra ancor più alla portata: Alex è rimasto fuori dai dieci sia nelle FP1 che nelle Prequalifiche (quindicesimo a sei decimi da Bezzecchi), e rientrando ai box a fine giornata ha scosso ripetutamente la testa. A dispetto di un settimo tempo a prima vista poco convincente, il venerdì di Bagnaia è stato di tutt’altra fattura. Pecco è sceso in pista con il forcellone versione 2024 che Ducati gli ha riportato nei test di Misano e il risultato è sembrato evidente sin dai primissimi giri: il 63 affondava la staccata (Motegi ne offre diverse, tutte poderose) come gli vedevamo fare l’anno scorso, e in sella nelle FP1 (dominate) pareva divertirsi quasi come l’anno scorso. L’avremmo probabilmente visto più avanti al pomeriggio se il lavoro nel suo box non fosse stato rallentato da un problema di vibrazioni al posteriore, risolto dopo la seconda uscita.

 

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Sulla pista di casa, la Honda è partita alla grande: Mir (quarto, Marini (sesto) e Zarco (nono) saranno direttamente in Q2 e sono tutti in possesso - ad oggi - di un passo da top five. Anche Somkiat Chantra, diciottesimo a sette decimi, ha firmato una buona giornata considerati i suoi standard di questa stagione e una scivolata nel tentativo finale. Il fatidico “passo indietro sul setting" che preannunciava Fabio Di Giannantonio ha fruttato un’ottima quinta posizione a due decimi da Bezzecchi, mentre il suo compagno Franco Morbidelli - dopo essere stato uno dei protagonisti del venerdì - ha pagato pesantemente la scivolata sulla soglia del time attack: rientrato in pista con la seconda moto, il numero 21 non è andato oltre il sedicesimo tempo, ma al momento è tra i favoriti per scavallare un Q1 dai nomi grossi. Franky, alle 3:45 italiane, dovrà infatti vedersela con Fermín Aldeguer, Enea Bastianini, Jorge Martín, Ai Ogura, il sovracitato Alex Marquez, Brad Binder e le Yamaha di Miller, Rins e Oliveira. In Q2 c’è già quella di Fabio Quartararo, la cui prestazione odierna - insieme a quella di Raul Fernandez, nono con l’Aprilia Trackhouse - non deve passare inosservata. A stanotte.

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I tempi delle Prqualifiche - Motegi 2025

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