Che vivono la Superbike più come un peso che come una risorsa, al di là di quello che raccontano, è cosa nota – purtroppo – ormai da tempo. Però viene da chiedersi comunque quale mente sia riuscita a partorire un calendario di MotoGP e Superbike che finisce per sovrapporsi, dopo averlo evitato per quasi una stagione intera, proprio sul finale di campionato, quando si assegnano o potrebbero assegnarsi i titoli che contano. Va bè, è solo una amara constatazione giusto per ricordare che sì, in questo ultimo fine settimana di settembre, anche il World Superbike sarà in pista. A Aragon, nell’unico circuito che non è mai uscito dal calendario delle derivate di serie, e dove ci sarà anche tanto da giocarsi. Compreso un titolo mondiale che potrebbe essere assegnato. No, non è quello di Toprak Razgatlioglu, che, con 39 punti di vantaggio e 166 punti ancora da assegnare, a Aragon potrà, semmai, solo ipotecare il titolo, ma quello di Stefano Manzi. Però andiamo per ordine, perché i temi della Superbike sono tanti, anche se tutti – chiaramente – penseranno alla MotoGP, al Giappone e a Marc Marquez che quasi certamente diventerà campione del mondo per la nona volta.

E’ il regno di Ducati e Bulega non può sbagliare
Al MotorLand, la Rossa ha consumato una lunghissima storia d’amore: otto successi nelle ultime otto gare sul tracciato confermano che è “casa Panigale”. Per Nicolò Bulega, tuttavia, la scenografia "domestica" non basta: il pilota Aruba arriva con l’obbligo di reagire. Il distacco di 39 punti da Toprak Razgatlıoğlu a tre tappe dalla fine impone una strategia aggressiva, ma la Ducati soffre la limitazione del flusso di carburante più della BMW e Bulega stesso ha ammesso che “dare il 100% non basta più”. Allo stesso tempo la squadra è consapevole che interrompere la striscia vincente di Toprak — 12 successi consecutivi tra Misano e Magny-Cours — non sarà facile: la doppia incognita del set-up e del bilanciamento delle prestazioni rende Aragon il teatro di un All-In senza paura.
La caccia al terzo posto non è solo un affare italiano
Oltre alla lotta per il titolo, la contesa della terza piazza offre uno spettacolo a parte. Danilo Petrucci difende il terzo posto dagli assalti di Andrea Locatelli che con la sua costanza punta a recuperare i 24 punti di ritardo; Locatelli si è mostrato fiducioso e motivato nonostante Aragon non sia il terreno ideale per la Yamaha R1. Occhi puntati, però, anche su Álvaro Bautista, storicamente capace di grandi imprese al MotorLand. Lo spagnolo è fresco di accordo con il Team Barni e è perfettamente consapevole che fare bene, magari mettendosi proprio tra Bulega e Toprak, potrebbe significare avere maggiore considerazione il prossimo anno da quella Ducati che, dopo averlo scaricato, ha pure trovato il mondo di farlo rientrare da una porta che tanto secondaria non è.

L’ultimo Tango a Aragon di Rea e il mercato piloti che resta
Quello di questo fine settimana potrebbe essere l’ultimo atto “full-time” di Jonathan Rea al MotorLand, ma il nordirlandese non chiude definitivamente la porta alle corse: wildcard e partecipazioni in altre discipline restano opzioni concrete. Il suo addio a tempo pieno apre un capitolo di mercato piloti che già solleva interrogativi per il 2026. Perché se è vero che le selle che contano sono ormai assegnate, è altrettanto vero che c’è tanto ancora da decidere. Lo sa benissimo, ad esempio, quell’Andrea Iannone che quasi certamente saluterà Go Eleven (si mormora del possibile arrivo di Lorenzo Baldassarri) , con l’abruzzese che, quindi, non ha ancora una moto per il 2026 e potrebbe clamorosamente decidere di dire basta. Anche BMW deve ancora far sapere chi ci sarà al fianco di Danilo Petrucci, anche se ormai tutti sembrano dare per scontato che quella selle sarà di Miguel Oliveira, appena scaricato da Yamaha Pramac in MotoGP.

Stefano Manzi può diventare campione del mondo SSP
Nel WorldSSP il tenore è differente, ma altrettanto teso: Stefano Manzi arriva ad Aragón con un primo match point per chiudere il campionato. Il riminese della Ten Kate guida la classifica con nove vittorie stagionali — quattro consecutive — e ha davanti la concreta possibilità di laurearsi campione già in Spagna, a patto di ottenere un weekend che gli garantisca almeno 31 punti in più di Can Öncü e raggiungere la soglia utile per chiudere i conti. Impresa tutt’altro che semplice vista la forma del turco dell’Evan Bros e la presenza di pretendenti agguerriti come Tom Booth Amos, Bo Bendsneyder, Lucas Mahias e i locali Jaume Masia, Jeremy Alcoba e Roberto Garcia. Le due gare in programma, sabato e domenica alle 12:35, meritano d’essere seguite.
